In un’intervista con The Gurdian, l’attore, regista e produttore Simon Pegg ha aperto il suo cuore sui problemi con alcolismo e depressione. Persino una carriera di successo e l’apprezzamento di moltissimi fan a volte non sono abbastanza per fronteggiare i dolori dell’animo.
Pegg racconta di come durante le riprese di Mission: Impossible III, nel 2006, fosse particolarmente “Perso, infelice e un alcolizzato”. Nessuno dei suoi fan avrebbe potuto accorgersene, perché l’attore faceva quello ogni persona nelle sue condizioni si trova in una misura o in un’altra a fare: “Lo nascondeva”.
“Una delle cose che la dipendenza fa è renderti bravo a tenerti tutto dentro. La gente pensa che gli alcolizzati e i tossici siano persone pigre, persone poco motivate. Non lo sono affatto. Sono incredibilmente organizzati. Possono schizzare fuori per un piccolo shot di Whisky e non vi accorgerete nemmeno che se ne sono andati. Come se… L’alcol facesse micro-management della loro vita.”
L’attore ha continuato nel suo racconto, parlando di come prima o poi le conseguenze di questi comportamenti diventano evidenti a tutti. Ma anche quello non è molto d’aiuto. In un estremo atto di apertura Simon Pegg ha anche parlato di come nemmeno la nascita di sua figlia Matilda avesse sistemato le cose.
“[La nascita di mia figlia] Non avrebbe potuto [Sistemare le cose], nulla può, a parte un approccio dedicato, che sia terapia o medicinali o, qualcos’altro.”
Fortunatamente per Pegg, l’attore ha ricevuto l’aiuto di cui aveva bisogno, rivolgendosi ad un centro di riabilitazione, un passo alla volta Simon è riuscito a combattere la bestia e liberarsi dalla sua prigione di Alcolismo.
Nel suo lavoro abbiamo avuto esempio di un momento nel quale questa tendenza è venuta fuori più che in altri. In The World’s End infatti, vediamo il personaggio interpretato da Simon Pegg distrutto dalla sua dipendenza, al punto da mettere a rischio la vita dei suoi amici più cari pur di completare un giro di Pub. Il film è di natura prettamente comica, ma Simon ha parlato di come sentisse un forte collegamento tra lui e il personaggio, quasi come se raccontasse al mondo del suo problema.
Author: GamesVillage.it