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I 10 peggiori istituti in cui essere rinchiusi di cinema e tv

Author: Gabriele Niola Wired


Il ricettacolo perfetto per il male e l’inquietudine è l’istituzione corrotta. Ospedali, scuole, accademie, manicomi e via dicendo sono le coperture perfette per sette, ribelli, mafia e chiunque voglia condurre affari sporchi senza intromissioni altrui o cibandosi di menti, corpi e nuova linfa. Attirati, rinchiusi e tagliati fuori dal mondo gli ospiti dei film o delle serie che si svolgono dentro gli istituti vivono come in prigione, solo senza che nessuno al di fuori lo sappia o possa intervenire. Sono mondi così paradossali che oltre a vessare portano alla pazzia.

Il caso tipico è quella della Blackwood Boarding School, l’istituto in cui viene spedita la ragazza problematica al centro di Dark Hall, uscito in Italia questa settimana. Un istituto che dovrebbe correggere e mettere sulla retta via le ragazze ma evidentemente nasconde molto di più di quel che non mostra. Corridoi bui e spaventosi, origini malevole e chiaramente presenze paranormali.

Il momento in cui si chiude il cancello è quello in cui i protagonisti sono finiti, non usciranno mai, almeno tutti interi o sani di mente da quegli istituti.

I migliori 10 istituti quindi sono anche i peggiori 10.

10. L’orfanotrofio – La spina del diavolo
Feti mai nati, esperimenti e fantasmi di bambini in un luogo in cui in realtà prospera la resistenza alla dittatura franchista. L’orfanotrofio di La spina del diavolo è un luogo ambiguo e malsano di cui quasi nessuno sembra capire la portata malefica, troppo distratti dalla lotta che si svolge al di fuori di esso.

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Nessuno tranne il protagonista.

9. Clinica Delle Magnolie – Fantozzi
Un luogo tra la prigione e la clinica, tra la Germania e l’Italia, in cui Fantozzi va a dimagrire. Spietata di giorno e corrottissima di notte, con derrate alimentari che possono essere acquistate sottobanco a prezzi da ladrocinio, nei suoi corridoi di notte si odono le urla e i lamenti mentre vengono staccate orribili cambiali.

8. L’ospedale psichiatrico – Il corridoio della paura
In uno dei film centrali nella produzione di Samuel Fuller un giornalista per poter vincere il Pulitzer decide di indagare su un caso irrisolto di omicidio e si finge matto per inseguire una pista. Accettato dal manicomio finirà in una spirale di perdizione e follia, rimanendo intrappolato in una realtà più orribile e condizionante del previsto.

7. Ospedale Ashworth – Bronson
La storia di Charlie Bronson, il detenuto più violento, ingestibile e animalesco del Regno Unito, passa anche per un terribile manicomio criminale in cui la violenza si sposa alla follia. Bronson non vuole uscire di prigione, sembra alimentarsi di violenza e lì tutta anche la sua rabbia viene sedata con musica e noia.

6. Ospedale di Beelitz – La cura dal benessere
La quintessenza delle istituzioni maligne a partire dal suo design gotico ed ottocentesco. Arnesi, servizi, mobilio e arredamento d’altri tempi, con tecnologie d’altri tempi suggeriscono una versione dolorosa, primitiva e distorta della medicina ad uso e consumo degli interessi di chi gestisce questo posto in cui le persone entrano senza poterne uscire. Il protagonista ci finirà alla ricerca del suo capo e dopo un incidente sarà ricoverato forzosamente.

5. Accademia di Danza di Friburgo – Suspiria
Architettonicamente e quanto a design degli interni non gli si può dire niente. Anche gli omicidi sono creativi, colorati e vertiginosamente belli. Di danza di certo se ne fa poca anche se in teoria la protagonista è per quello che si è recata lì, senza sapere di essere in procinto di cadere nelle fauci di un calderone di stregoneria.

4. Manicomio criminale di Baltimora – Il silenzio degli innocenti
L’idea qui sta tutta in come i pazzi criminali sono tenuti. Sembra quasi un fumetto il modo in cui tra mura di mattoni scuri e gabbie senza sbarre ma con pareti di vetro, camminando, è possibile guardarli ed essere guardati. E il solo fatto che debbano essere visibili tutto il tempo, qualsiasi cosa facciano, crea tensione.

3. Manicomio J. D. Peoples – L’esercito delle 12 scimmie
Non propriamente impenetrabile o difficile da lasciare anche senza le necessarie autorizzazioni ma di certo ricettacolo di terroristi, criminali ed associazioni che hanno preso forma indipendentemente dalla volontà di chi lo gestisce. Proprio come un carcere non è reso pericoloso da quello che vogliono o impongono le guardie ma da quello che fanno i prigionieri/pazienti.

2. Ospedale psichiatrico di Salem – Qualcuno volò sul nido del cuculo
Emblematico proprio perché non particolarmente clamoroso, è un qualsiasi ospedale psichiatrico dell’America degli anni ‘50, in cui un detenuto si fa internare pensando di aver trovato la maniera di evitare il carcere vero. Si troverà in un posto psicologicamente probante, più asfissiante e meschino della galera, in cui i detenuti/pazienti sono incapaci di pensare per sé o ai propri diritti, di rivendicare quel che gli spetta. Finirà malissimo per il detenuto Murphy ma la sua parabola servirà a cambiare qualcosa per qualcuno.

1. Ospedale Il regno – Il regno
Sorge su un terreno maledetto quest’ospedale pubblico danese in cui si svolge la serie tv ideata e diretta da Lars Von Trier, tra umorismo nero e spiritualismo. Una medium sente il pianto di una bambina che non riesce a trovare negli ampi e quasi vuoti corridoi di una struttura così grande che pare impossibile da conoscere tutta. Un bambino nato vecchio e deforme è ricoverato, un medico svedese cerca di cancellare le prove di un intervento finito male e tutto quel che accade sembra maledetto, segnato da un’inevitabile tendenza al paranormale tra l’inquietante e il ridicolo.

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