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Facebook, 10 milioni di multa dall’Antitrust: non informa gli utenti sull’uso dei dati

Author: Luca Zorloni Wired

immagine: Pixabay
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Nuova tegola su Facebook. L’Antitrust italiano la sanziona con una multa da 10 milioni di euro. Nel mirino le informazioni carenti ai consumatori sull’uso che la piattaforma fa dei loro dati. La sanzione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), stabilita nella riunione dello scorso 29 novembre, chiude l’indagine avviata ad aprile. Sotto esame Facebook inc e la controllata europea, la società irlandese a capo delle attività di Menlo Park nel vecchio continente: Facebook Ireland ltd. Nel complesso sono state multate per 10 milioni di euro.

Secondo l’Agcm la piattaforma ha violato due articoli del codice del consumo, i numeri 21 e 22. Il social network, si legge nella nota che annuncia la multa, “induce ingannevolmente gli utenti consumatori a registrarsi nella piattaforma Facebook, non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti, e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio di social network, enfatizzandone la sola gratuità”.

Per l’Antitrust questa scarsa comunicazione spinge gli utenti a prendere una decisione che altrimenti non avrebbero preso. Per effetto di informazioni “generiche e incomplete senza adeguatamente distinguere tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti “consumatori”) e l’utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate”. Una politica che ricalca le strategie scoperchiate dalla diffusione delle mail dei vertici di Menlo Park da parte del deputato inglese Damian Collins. E dallo scandalo Cambridge Analytica.

Inoltre, secondo l’Antitrust, Facebook ha violato anche gli articoli 24 e 25 per pratiche aggressive. “Esercita un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali subiscono, senza espresso e preventivo consenso – quindi in modo inconsapevole e automatico- la trasmissione dei propri dati da Facebook a siti web/app di terzi, e viceversa, per finalità commerciali”, si legge nelle motivazioni della multa. In sostanza il social network spinge perché gli utenti condividano più dati possibili, prospettando, a chi vuole limitarne la divulgazioni, che l’uso della piattaforma sarà depotenziato di molte funzioni.

Facebook, attraverso la pre-selezione della funzione “Piattaforma attiva”, preimposta l’abilitazione ad accedere a siti web e app esterni con il proprio account Facebook, predisponendo la trasmissione dei dati dell’utente ai singoli siti web/app, in assenza di un consenso espresso da parte dello stesso”, indica l’Antitrust. E questo copione si ripete anche quando l’utente si collega ad app o siti terzi con il proprio account. Di fatto può solo deselezionare le impostazioni preimpostate da Facebook e non effettuare una scelta libera. Sono costrizioni che rispondono al principio del reciproco scambio di dati, sulla cui base Facebook intende aumentare la propria influenza e la valorizzazione della sua attività.

Oltre alla multa, Facebook dovrà pubblicare una dichiarazione di rettifica sul sito e sulla app per informare i consumatori.

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