Categorie
Economia

BUON COMPLEANNO EURO! (ma adesso è ora di cambiare)

Già avrete letto che oggi, 2 gennaio 2019, la Moneta Unica Europea spegne la ventesima candelina. Ebbene si, sono passati 20 anni da quando è nato l’Euro, quanto mai criticato e discusso già fin dalla sua nascita. L’euro di carta nasce il primo gennaio 2002, quando la moneta unica europea viene introdotta per la prima volta come denaro contante in 12 degli allora 15 Stati dell’Unione europea. Ma in realtà l’euro era entrato ufficialmente in vigore, come unità di conto virtuale, il 1 gennaio 1999, esattamente 20 anni fa, in 11 Stati Ue, sulla base delle regole previste dal Trattato di Maastricht. Oggi, l’euro è la valuta legalmente riconosciuta nell’Eurozona da 19 dei 28 Stati dell’Ue e rappresenta la valuta internazionale più importante dopo il dollaro. Per Andorra, Monaco, San Marino e la Città del Vaticano l’euro è la moneta ufficiale, ma viene utilizzata anche in Guadalupe, Martinica e Saint-Barthelemy nei Caraibi, a Mayotte e Reunion nell’Oceano Indiano, e nelle Azzorre, Canarie, Madeira, Kosovo e Montenegro. (Source)

Nel grafico sopra troverete una piccola curiosità. Da quando è nato ad oggi, nei confronti del Dollaro USA, c’è stata immobilità. E’ nato a quota 1.14, proprio come il cross vs USD attuale.Quindi prima cosa da notare: l’aver acquisito una “valuta forte” non è certo da sottovalutare. Intanto però, come sempre, fare i conti tra benefici e problemi che sono arrivati grazie all’Euro non è facile. Ci ha provato Bllomberg con un’analisi che va prendere i vari stati membri e i miglioramenti nelle distinte aree settoriali, al fine di comprendere se l’Euro, per un determinato paese, è stato un elemento positivo (e gestito bene, cosa che noi NON abbiamo fatto) oppure no.

To take stock of the project so far, Bloomberg Economics ran euro-area countries through 10 economic tests to capture the extent to which member states reaped the benefits of greater stability and economic integration, as well as their capacity to remain competitive and stabilize their economies during the euro-area sovereign debt crisis.The tests don’t show whether member states would have been better off outside of the euro, nor do they measure overall prosperity and economic health. Rather, they illustrate how well each country seized the opportunities and navigated the risks associated with sharing a currency.The results portray a divided continent. Of the 16 countries tested, six ended up with As, five got Bs and another handful scored Cs. The three Baltic nations that joined since 2011 weren’t tested because they haven’t been in the group long enough. (Source) 

Alla fine sembra proprio che solo 5 Stati membri abbiano avuto tangibili benefici dall’Euro.

a) Germaniab) Austriac) Slovacchiad) Sloveniae) Finlandia

E’ ovvio che c’è anche il “rovescio della medaglia” per questo ragionamento, ovvero cosa sarebbe successo SE molti paesi (Italia in primis) non avessero aderito al progetto Euro e oggi, gli stessi, in quali condizioni sarebbero (magari con un post-default da smaltire).

Sul fatto invece che solo in pochi ne hanno concretamente beneficiano nei numeri, occorre dire che la responsabilità sta nel come sono state gestite le cose, sia a livello centrale (Bruxelles) sia locale (governi dei vari stati).Intanto però, questo grafico mette a nudo l’estrema necessità di resettare il progetto e farlo ripartire su basi nuove.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

VN:F [1.9.20_1166]

please wait…

Rating: 10.0/10 (4 votes cast)

BUON COMPLEANNO EURO! (ma adesso è ora di cambiare), 10.0 out of 10 based on 4 ratings Author: Finanza.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.