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Lavoro: meno assunzioni in vista, le 5 tendenze del 2019 in Italia

Meno assunzioni e più formazione. In un contesto economico e legislativo più incerto, le aziende italiane guardano al 2019 con titubanza e puntano a sfruttare al meglio le potenzialità insite in ogni dipendente, più che su nuove assunzioni. E’ questo lo scenario che si delinea in tema di lavoro per l’anno appena iniziato.

Secondo l’indagine condotta da InfoJobs insieme ad Hara Risorse Umane, le imprese sono pronte anche quest’anno ad assumere nuovo personale, ma in modo decisamente più cauto rispetto agli anni passati: solamente il 19% ha in piano di inserire molte nuove figure contro il 43% nel 2018. Mentre il 25% delle aziende ha dichiarato di non voler assumere nuovo personale nel corso dell’anno. Fortunatamente solo un 6% prevede licenziamenti a causa del perdurare della crisi del proprio settore.

In questo scenario, le imprese dovranno puntare in primis sui talenti già presenti internamente per aiutare a far crescere il business. Da qui emerge che per il 75% delle imprese il trend più marcato nel 2019 sarà l’importanza di una formazione sempre più esperienziale che consenta di migliorare le competenze trasversali, tra cui rientrano la flessibilità e l’innovazione, e la capacità di lavorare in team. “Avere persone aperte al cambiamento, collaborative e che sappiano remare insieme verso un obiettivo comune diventa primario per ottimizzare sinergie, talenti e costi – ha spiegato Antonio Messina, presidente di Hara Risorse Umane – Mi sento di suggerire che le risorse umane debbano essere di supporto ai manager per garantire e fortificare le fondamenta dell’engagement dei collaboratori: far sentire le persone considerate, rispettate, ascoltate, utili e apprezzate. Si tratta di intervenire innanzitutto sulla cultura manageriale, neo di molte aziende”.

Le 5 tendenze più rilevanti in tema di lavoro nel 20191- Formazione sempre più esperienziale per lavorare sulle competenze trasversali e sul team e per migliorare anche il conseguimento dei risultatiLa flessibilità, la capacità di innovazione e la capacità di lavorare in team diventano fondamentali per la crescita del business. La valorizzazione dei propri talenti è una leva insita in ogni azienda e facilmente sfruttabile.

2- Employer brandingIn mercati altamente competitivi, è importante per le aziende costruire una reputazione solida, valorizzare l’attenzione al dipendente in ottica di attrazione e mantenimento dei talenti.

3- Intelligenza artificiale per sfruttarne tutte le potenzialità oggi presenti sul mercatoOggi anche la professione delle risorse umane ha a disposizione strumenti di intelligenza artificiale per poter valutare i candidati in modo più rapido e senza preconcetti. Sfruttarli potrebbe velocizzare i processi e rendere i piani di carriera quanto più personalizzati sul dipendente, grazie a software in grado di programmare l’avanzamento di ruolo.

4- Programmi di wellness, welfare e retention in aziendaOgni generazione ha delle esigenze diverse e bisogna tenerne conto. Per le aziende è importante riuscire a offrire dei servizi che completino l’offerta salariale, una leva non sempre sufficiente (o attuabile) per trattenere i propri talenti, e che presentino versatilità di utilizzo in base alle richieste del dipendente.

5- Nuova figura HR che sia facilitatore all’interno dei team di lavoro aziendali e che risponda all’esigenza di sviluppare la collaborazione e migliorare la produttivitàCosì come le competenze trasversali, il lavoro dei team diventa indispensabile per la produttività. Le Risorse Umane in questo contesto possono facilitare le relazioni interpersonali per garantire un clima di lavoro disteso e collaborativo.

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Author: Finanza.com

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