Categorie
Tecnologia

Honor View 20 in Italia: fotocamera da 48 Mpixel e schermo forato

Author: Lorenzo Longhitano Wired

Presentato in Cina a fine 2018, Honor View 20 è il primo gadget a vantare due delle innovazioni che potrebbero contraddistinguere il 2019 degli smartphone

Parigi — Dopo il lancio in Cina sul finire dell’anno scorso e un’anteprima statunitense al Ces 2019, finalmente è giunto il momento del lancio globale di Honor View 20, l’anticipato nuovo prodotto di punta della casa figlia di Huawei che in questi anni si è resa protagonista di una crescita stellare. È la prima volta che Honor apre l’anno con un prodotto portabandiera e in effetti Honor View 20 — anzichè puntare su un equilibrio tra prestazioni e affidabilità come hanno fatto i predecessori — si presenta come un dispositivo innovativo su più fronti, che gode di una serie di tecnologie ancora inedite ma destinate a tornare a bordo di altri dispositivi nei prossimi mesi.

Honor View 20

Innanzitutto al cuore del dispositivo trova posto il potente processore Kirin 980, dotato di doppia unità di elaborazione neurale e finora presente soltanto sul Mate 20 della casa madre. Il chip è stato presentato solo a settembre, rivaleggia direttamente con l’A12 di Apple e lo Snapdragon 855 di Qualcomm e garantisce prestazioni stellari in ogni ambito d’uso del telefono, dal gaming alle operazioni di intelligenza artificiale.

(Foto: Lorenzo Longhitano)
(Foto: Lorenzo Longhitano)

Il display forato, completamente privo di bordi e notch, è un’altra delle peculiarità di Honor View 20 che fino a poche settimane fa non era neppure disponibile sul mercato. Il pannello full hd da 6,4 pollici di Honor View 20 è quasi unico nel suo genere e copre copletamente il lato frontale del dispositivo, fatta eccezione per un foro da 4,5 millimetri di diametro posizionato nell’angolo in alto a sinistra, che nasconde una fotocamera anteriore da ben 25 Mpixel.

Leggi anche

(Foto: Lorenzo Longhitano)
(Foto: Lorenzo Longhitano)

Ultimo ma non per importanza c’è un comparto fotografico formato da due sensori altrettanto interessanti. Quello principale è un sensore Sony Imx586 da ben 48 Mpixel e fresco di uscita (Honor View 20 è il primo telefono ad averlo a disposizione) che vanta un’ampia diagonale da mezzo pollice e utilizza le informazioni provenienti da quattro fotorecettori adiacenti per sintetizzarle in un unico pixel, dando così come risultato immagini da 12 Mpixel che dovrebbero risultare fedeli e dettagliate anche in condizioni di luce scarsa. A governare il processo di acquisizione ci sono i consueti algoritmi di intelligenza artificiale a disposizione della società, che sarà interessante mettere alla prova insieme a questo nuovo sensore.

L’unità secondaria invece è un sensore di tipo time of flight, ovvero una componente che lancia impulsi di luce infrarossa e misura il tempo che impiegano a riflettersi sui soggetti inquadrati, registrando così una mappa tridimensionale dell’ambiente circostante. L’unità serve a ricreare effetti fotografici avanzati come sfocature degli sfondi e modifiche in tempo reale dei soggetti, rende possibili esperienze di gioco e in realtà aumentata più realistiche e, con l’aiuto di algoritmi di intelligenza artificiale mossi dal processore Kirin 980, riconosce 100 tipi di alimenti inquadrati per fornire informazioni nutrizionali che li riguardano.

(Foto: Lorenzo Longhitano)
(Foto: Lorenzo Longhitano)

A tutto ciò si accompagnano il sistema operativo Android nell’ultima versione disponibile, un design memorabile che oltre al display forato sfoggia una scocca dai riflessi multicolore con nanotexture e una scheda tecnica di tutto rispetto, composta da ben 8 gb di ram e 256 gb di memoria interna, doppio slot sim, slot per jack audio da 3,5 millimetri, gps a doppia frequenza, sistema di raffreddamento del processore a liquido e da una batteria da ben 4000 mAh con ricarica rapida che dovrebbe garantire un’autonomia decisamente soddisfacente.

(Foto: Lorenzo Longhitano)
(Foto: Lorenzo Longhitano)

Honor View 20 insomma promette molto su tutti i fronti — da quello fotografico a quello estetico, passando per quelli di prestazioni e versatilità, e nella nostra prova preliminare si è comportato bene. Le dimensioni non lo rendono uno smartphone facile da maneggiare, ma gli spigoli smussati aiutano ad impugnarlo e utilizzarlo con poco sforzo. Lo schermo è di qualità molto buona e il foro, dopo pochi minuti di utilizzo, non si nota neppure. Ottime le prestazioni, anche in ambito gaming, mentre la qualità della fotocamera andrà indagata nel corso della recensione che arriverà a breve: le funzioni a disposizione sono decisamente molte e vanno messe alla prova in più condizioni (le due modalità a 48 Mpixel disponibili ad esempio vanno selezionate separatamente dalla principale, recandosi all’interno delle impostazioni).

Disponibile nelle colorazioni midnight black, sapphire blue e — nella versione realizzata in collaborazione Moschino — in tonalità phantom blue, il gadget darà sicuramente del filo da torcere alla concorrenza di OnePlus e Xiaomi, ma ha tutto il potenziale per sfidare anche ai prodotti più interessanti della coreana Samsung e della stessa casa madre Huawei. Purtroppo il prezzo è il più alto mai chiesto per un prodotto della società: per averlo occorrono infatti ben 699 euro, una soglia che rischia di alienare le simpatie di molti.

(Foto: Lorenzo Longhitano)
(Foto: Lorenzo Longhitano)

Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento?

Segui

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.