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Ultima Thule: ecco una nuova immagine da New Horizons

Author: Le news di Hardware Upgrade

Avrete sicuramente sentito parlare di Ultima Thule, chiamato anche 2014 MU69. Si tratta di un oggetto della fascia di Kuiper che è stato sorvolato dalla sonda New Horizons mostrandoci le prime immagini chiare e definite all’inizio di questo mese.

Ma come abbiamo avuto modo di scrivere, viste le distanze elevatissime, la velocità di download è decisamente molto limitata (circa 700 bit/s). Questo comporterà che nonostante il sorvolo sia finito da tempo, i dati arriveranno per i prossimi mesi. Questo permetterà agli scienziati (e anche agli appassionati) di studiare un sistema così particolare come Ultima Thule.

Ultima Thule HD image

L’ultima immagine rilasciata dalla NASA fa parte di quelle scattate durante l’approccio dell’1 Gennaio 2019 ed è attualmente la più chiara che abbiamo a disposione. Come già confermato in passato, Ultima Thule è un sistema composto da due unità di dimensioni leggermente diverse unite al centro da una zona più stretta (che ricorda anche la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko).

La fotografia è stata ripresa con la fotocamera MVIC (acronimo di Multicolor Visible Imaging Camera) che fa parte di Ralph, altro strumento che si trova su New Horizons. La distanza dalla quale è stata ripresa è 6700 chilometri (considerando che Ultima Thule ha dimensioni di circa 31 chilometri). La risoluzione è pari a 135 metri/pixel e la trasmissione è avvenuta il 18 Gennaio.

Come hanno osservato gli scienziati, si può notare che su Ultima Thule esistono zone depresse di circa 700 metri di diametro mentre quella più grande ha un diametro di 7 chilometri. Quali siano i processi coinvolti nella generazione di quelle strutture è ancora ignoto, potrebbero essere da impatto o da collasso (per esempio).

La zona più stretta che unisce i due sferoidi è risultata essere una delle zone più “brillanti” di Ultima Thule facendo presumere una struttura di materiale differente dal resto. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare ulteriori immagini ancora a più alta risoluzione e a colori che sveleranno altri misteri di questo “sasso”.

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