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Finisce nel porto di Catania l’ennesimo stallo su Sea Watch

Author: Maria Rosaria Iovinella Wired

catania

Si è conclusa nella mattinata del 31 gennaio la vicenda dello stallo su Sea Watch 3, che ha atteso 12 giorni per poter attraccare in un porto italiano e far sbarcare i 47 migranti a bordo che erano stati soccorsi il 19 gennaio scorso. Lo sbarco è avvenuto a Catania: nella serata di mercoledì 30 gennaio era stato infatti chiesto alla nave di dirigersi verso il porto della città con la scorta della Guardia costiera. Ma la partenza era stata rimandata per un problema tecnico che ha richiesto una risoluzione. La scelta di Catania aveva suscitato dissenso nella ong, che aveva definito l’opzione “una mossa politica” con riferimento alla procura del capoluogo siciliano, nel recente passato al centro della cronaca per le indagini sulle attività delle ong.

Come annunciato in precedenza dal premier Giuseppe Conte, sei paesi europei hanno accettato di aiutare l’Italia ad accogliere gli immigrati a bordo della nave che batte bandiera olandese: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania.

Come riporta l’Ansa, per i minori presenti a bordo, sono stati emessi dal Tribunale per i minorenni di Catania, “provvedimenti di nomina di tutore” come prevede la disciplina italiana e internazionale per favorire la tutela.

L’organizzazione tedesca no profit si dice “contenta che il calvario sia finito” e augura ai suoi ospiti che “l’Europa possa accoglierli e permettere di vivere come meritano”.

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