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11 giorni con l’iPhone 11, la nostra recensione

Author: Mark Perna Wired

Ecco come va iPhone 11 dopo più di una settimana di utilizzo intenso: pregi e difetti, ma anche qualche consiglio per l’acquisto

Come sempre tanto atteso, iPhone 11 ha ricevuto più di una critica per non essere sufficientemente innovativo e più in generale per un’apparente incapacità di Apple di creare prodotti emozionali come faceva un tempo. Ma il nuovo iPhone 11 fa dell’equilibrio il suo punto di forza, con un bilanciamento tra dimensioni, prestazioni e usabilità. A 11 giorni dalla sua data di rilascio, il 20 settembre, abbiamo deciso di fare un primo bilancio.

Il display retina da 6,1 pollici che determina le dimensioni di iPhone 11 rappresenta un ideale bilanciamento tra usabilità e maneggevolezza, con cornici piuttosto grandi rispetto a quelle della concorrenza ma che mantengono la stessa dimensione su tutti i lati conferendo un look piuttosto gradevole (notch a parte). Prestazioni e reattività sono ovviamente al top, dato che il processore A13 Bionic è lo stesso delle versioni Pro, ma, a sorpresa, scalda un po’ nella parte posteriore quando è impegnato in attività intensive.

Le fotocamere

Le foto rappresentano da sempre uno elemento distintivo di iPhone ed è così anche per l’11, anche se siamo lontano dalla capacità innovativa di altri marchi. Questa versione non smentisce non solo la vocazione fotografica, ma rilancia anche con i video. La fotocamera grandangolare da 12 MP è molto comoda, sia ovviamente per gli scatti di gruppo e i paesaggi, sia per inquadrature più artistiche, sfruttando la leggera deformazione della lente rispetto ai soggetti vicini.

I video 4K a 60 fps potrebbero tranquillamente sostituire quelli realizzati con una videocamera professionale, almeno per alcuni utilizzi, ma in questo caso l’impossibilità di espandere la memoria salvando i file su una scheda di memoria interna si fa sentire: i file generati sono davvero grandi e, nonostante una buona velocità di trasferimento, quando si vogliono spostare sul Mac non basta il tempo di un caffè. Se amate fare video in alta risoluzione è necessario scegliere i modelli con tagli di memoria da 128 o (ancor meglio) da 256 GB, ovviamente così i costi salgono.

L’ecosistema Apple

Il vero punto di forza di iPhone 11, e di quelli che lo hanno preceduto, è il sistema operativo: iOS, giunto adesso alla versione 13.1: è tagliato su misura per questo smartphone e, pur portando diverse interessanti novità, mantiene quella stabilità, quella reattività e soprattutto quella semplicità d’uso che lo caratterizzano da sempre. Le app funzionano meglio, sono più sicure, più belle e più stabili rispetto a quelle per Android e rendono l’iPhone il riferimento in quanto affidabilità.

Le nuove funzioni di iOS 13 aggiungono quel qualcosa in più senza introdurre inutili complessità. Tra tutte l’Haptic Touch, che sostituisce il 3D touch, e permette di accedere alle azioni più frequenti eseguibili con quella determinata app semplicemente con una pressione prolungata sull’icona. Funziona anche nel Centro di controllo: premendo, per esempio, sull’icona del wi-fi o su quella del bluetooth si accede direttamente alle relative impostazioni.

La tastiera swipe (prima disponibile solo tramite app esterne) permette di scrivere parole senza staccare il dito dallo schermo ma semplicemente facendolo scorrere sulle lettere in sequenza: inizialmente richiede un po’ di esercizio, ma quando ci si abitua la velocità di digitazione aumenta, specialmente se si utilizza una sola mano. L’usabilità di Safari è migliorata grazie alla possibilità di scaricare in maniera più facile file e video, alla navigazione più comoda, con lo scorrimento delle pagine muovendo la barra sulla destra e alla possibilità di catturare interi siti, comprese le parti che rimangono al di sotto dello schermo.

Dopo mesi di rumors e leaks, la tanto chiacchierata modalità Scura (Dark Mode) è ora realtà: offre un bel tema scuro così da migliorare la visione notturna e offrire maggiori possibilità di personalizzazione a chi la sceglie come predefinita durante il giorno. iOS matura quindi sempre più, l’unico limite in questo caso è il fatto che continui a essere un sistema chiuso: finché si rimane all’interno dell’ecosistema Apple (Mac, iPhone o iPad) tutto bene, ma quando si tratta di dover dialogare con altri sistemi operativi e device i limiti si manifestano in maniera evidente.

La batteria e il resto

La batteria continua a essere un tallone d’Achille, è sì migliorata, ma ancora fatica ad arrivare a sera con un utilizzo intenso, specialmente se il Gps è attivo. Potenti con un suono pulito gli speaker stereo, nella confezione si trovano le cuffie con attacco Lightning ma non l’adattatore per le vecchie cuffie con il jack che era invece presente nell’iPhone X. Sempre parlando di dotazioni, l’alimentatore incluso è del tipo standard mentre iPhone 11 supporta la ricarica fast che gli consentirebbe di ricaricare il 50% della batteria in mezz’ora, ma è necessario acquistare un alimentatore a parte (compreso invece nella confezione di iPhone 11 Pro).

Prezzo e conclusioni

Insomma l’iPhone 11 si conferma un prodotto Apple: affidabile, gradevole, dal sistema operativo intuitivo e veloce, ma non sorprende, non colpisce, non emoziona. È probabilmente la scelta obbligata per chi ama il mondo della mela morsicata e vuole un telefono al top ma senza spendere un capitale, ma difficilmente è capace di sedurre chi non ne fa una questione di fede religiosa.
È forse anche per questa ragione che per la prima volta nella storia di iPhone il prezzo scende di 50 euro rispetto al modello precedente (in Italia si parte da 839 euro) e sono disponibili da subito ben sei colorazioni diverse, compresa quella RED, che contribuisce con una parte dei proventi al Global Fund contro l’AIDS. Certo, se la fascia di prezzo fosse quella del mercato americano (699 dollari, cioè meno di 650 euro), potremmo parlare davvero di un ottimo smartphone di fascia media.

Voto: 7,5

Wired
Semplicità d’uso, fotocamera, processore ultraveloce.

Tired
Rapporto prezzo/prestazioni, durata della batteria, scalda un po’.

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