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“Prove di vita su Marte trovate negli anni '70”, ma la NASA smentisce

Author: Le news di Hardware Upgrade

È stata una settimana decisamente emozionante per tutti gli appassionati di astronomia che non aspettano altro che il momento in cui viene ufficializzata la vita extra-terrestre, tuttavia la NASA è subito scesa in campo per smorzare gli entusiasmi.

Gilbert Levin, ex-scienziato al soldo della NASA, ha affermato nei giorni scorsi che non solo l’agenzia ha trovato le prove sull’esistenza della vita su Marte, ma anche e soprattutto che lo aveva fatto negli anni ’70 all’interno delle missioni Viking. Le sue affermazioni sono state rese convincenti dal fatto che a supporto della propria teoria ha portato diversi dati dell’esperimento Labeled Release, che sembrano dimostrare che microbi possano sopravvivere nell’ambiente marziano all’interno del suolo del pianeta rosso.

Levin compie il suo annuncio sulla base di dati scientifici e con il supporto di letture inviate dai lander delle missioni avvenute decenni fa. La NASA, tuttavia, non era d’accordo con le affermazioni dello scienziato all’epoca e nel corso dei decenni non ha cambiato posizione.

L’agenzia spaziale americana ha diffuso una dichiarazione ai microfoni di Fox News attraverso un portavoce, che ribatte alla dichiarazione di Levin sostenendo che i dati inviati con l’esperimento LR non siano sufficienti per dichiarare con certezza la presenza della vita su Marte: “Secondo l’opinione della stragrande maggioranza della comunità scientifica i soli risultati degli esperimenti Viking non rappresentano una prova sufficientemente evidente”.

“Sebbene ad oggi non abbiamo ancora scoperto segni di vita extraterrestre, la NASA sta esplorando il sistema solare e oltre per riuscire a trovare risposta a domande fondamentali, fra cui se siamo soli nell’universo. Dallo studio dell’acqua su Marte al monitoraggio di mondi oceanici, come Encelado ed Europa, alla ricerca di ‘biosignature’ nelle atmosfere dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare, le missioni scientifiche della NASA stanno operando con l’obiettivo di trovare segnali di vita oltre la Terra che siano inconfondibili”.

Non sorprende che la NASA voglia mantenere l’approccio cautelativo già mostrato in passato. All’epoca, infatti, i ritrovamenti dell’esperimento Labeled Release erano stati rapidamente confutati in seguito ai risultati dello stesso esperimento effettuato su un diverso campione di terra marziana. L’agenzia ha infine concluso che i risultati positivi erano dovuti a processi che fondamentalmente non indicavano la presenza della vita su Marte.

Da parte sua, invece, Levin critica la NASA per non aver effettuato ulteriori esperimenti sulla presenza della vita sul pianeta rosso durante le missioni successive, esperimenti che avrebbero potuto mettere a tacere tutti i dubbi sulle missioni Viking.

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