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Come cambierà il clima nella tua città nel 2080?

Author: Redazione Wired

Una mappa realizzata da uno studioso dell’università del Maryland mostra come cambierà il clima di 540 città americane, per rendere gli effetti dei cambiamenti climatici alla portata di tutti

Non è facile far comprendere a tutti il concetto di cambiamento climatico. Se si escludono i negazionisti dichiarati, la gran parte delle persone è consapevole che c’è un’evoluzione – negativa – in atto ma non riesce forse a comprendere del tutto che tipo di trasformazioni produrrà sul lungo periodo. Ma per rendere gli effetti basterebbe forse partire dalle singole città, e non dal pianeta Terra in generale.

Ne è convinto anche lo scienziato esperto di temi ambientali, e professore associato dell’università del Maryland, Matt Fitzpatrick. In questo video, spiega al giornalista dell’edizione statunitense di Wired Matt Simon perché una mappa interattiva può contribuire a una divulgazione più immediata. La mappa risponde – per oltre 540 centri urbani statunitensi – a una semplice domanda: come sarà il clima in città nel 2080? Il confronto diretto avviene con un’altra città che attualmente rispecchia già quello scenario. Ad esempio il clima di Detroit nel 2080 somiglierà, mantenendo il tasso di emissioni attuali, sempre più a quello di Chester, in Pennsylvania: quindi più caldo, ma anche tremendamente più umido. E a Charlotte, nel North Carolina? Sembrerà di stare in Florida, con temperature ben più miti, e simili a quelle di Tallahassee.

Le simulazioni della mappa prendono in considerazione diversi parametri e modelli di previsione, e guardando a due scenari distinti (uno che vede le attuali emissioni continuare allo stesso andamento, un secondo in cui le emissioni toccano un picco e poi declinano).

Secondo Fitzpatrick la sfida maggiore, sul fronte del dibattito, non è più parlare in termini astratti ma indicare dati e suggerire approcci pratici. Lo studioso parla anche delle ovvie conseguenze di tali cambiamenti: le città e gli stati dovranno fronteggiare temperature più alte, trovare modi per proteggere le fasce più deboli della popolazione, le infrastrutture e tutto il resto.

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