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Criptovalute: OPA dei maggiori costruttori di Hardware

I due maggiori costruttori di hardware per criptovalute, entrambi cinesi, avrebbero presentato formale richiesta per quotarsi in Borsa a New York. Le notizie stanno circolando da diversi mesi, ma ormai c’è qualche notizia ufficiale. Si tratta dei colossi cinesi Bitmain e Canaan Creative, entrambi produttori di dispositivi per il mining, cioè apparati elettronici che si occupano della validazione dei pagamenti.

Canaan Creative

La notizia ufficiale l’ha riportata Reuters e riguarda il produttore Canaan Creative, che proverà a quotarsi al Nasdaq con una IPO da 400 Milioni di dollari

L’azienda cinese consede a Hangzhouha presentato formale richiesta alla SEC lo scorso 28 Ottobre.

Canaan è operativa dal 2013 nel settore dei semiconduttori; ma oggi è nota per i chip “Avalon”, dispositivi per il mining di Bitcoin ed altre Crypto, dei quali èil secondo produttore mondiale.

Il bilancio del 2018 presenta un attivo di circa 8 Milioni di dollari ma nel 2019 le cose per i cinesi non sembrano essere andati così bene, dato che secondo Cointelegraph, si annunciano perdite per oltre 45 Milioni di dollari.

In ogni caso, secondo Reuters a sostegno dell’iniziativa ci sarebbero banche quali Credit Suisse, Citigroup, China Renaissance and CMB International.

Bitmain

Altre notizie vengono invece dal maggiore produttore mondiale di questi componenti, Bitmain, anch’essa cinese. Secondo alcune indiscrezioni (qui sotto trovate i Link), il costruttore di hardware mining avrebbe anch’esso presentato alla SEC una richiesta di quotazione, ma con il supporto di Deutsche Bank!

Non è la prima volta che Bitmain cerca di quotarsi in borsa ma i precedenti tentativi erano caduti nel vuoto (ad esempio alla borsa di Hong Kong a settembre 2018); questa volta sembra che l’iniziativa sia guidata da maggiore convinzione.

La notizia si affianca ad un’altra news proveniente dagli Stati Uniti; nei giorni scorsi infatti Bitmain ha dato il via ai lavori per costruire una delle maggiori Minig Farm del mondo, che sorgerà in Texas tra le strutture delle vecchie industrie Alcoa.

L’impianto avrà un consumo iniziale di 25 MW (megawatt) che verranno gradualmente raddoppiati, ma con un potenziale complessivo dell’intera area di 300 MW. Si tratta di numeri idonei ad una acciaieria ma “giganteschi” per il mondo delle criptovalute.

https://www.coindesk.com/why-bitmain-is-building-the-worlds-largest-bitcoin-mine-in-rural-texas

Con questi numeri è chiaro che Bitman ha intenzione di delocalizzare e di non lasciare tutte le sue mining farm in Cina, sulle quali incombono i cambiamenti di umore della politica locale sulle criptovalute; è comunque anche vero che proprio pochi giorni fa il governo cinese ha promulgato una legge a favore della blockchain, cosa che ha influito molto positivamente sui listini.

Forse la politica cinese si è resa conto che non è il caso perdere un grosso player che ha in casa. Come diceva il politico italiano Giulio Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.

Link Utili

La IPO di Canaan su Cointelegraph

La notizia della IPO di Canaan riportata dalla Reuters

Le indiscrezioni sulla IPO di BItmain su “The Next Web”

Le intenzioni di Bitmain a Giugno sulla IPO riportate dal portale Cryptonomist

La notizia dal Texas sulla nuova Minig Farm di Bitmain

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Author: Finanza.com

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