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Fracking: arriva lo stop in Gran Bretagna

Author: redattore Rinnovabili

Il governo britannico blocca le attività di fracking per le conseguenze sulle comunità locali

(Rinnovabili.it) – Sabato scorso, il governo britannico ha annunciato un’immediata moratoria sulle attività di fracking dovuta alle conseguenze che questa controversa tecnica di estrazione del gas avrebbe in riferimento ai tremori della terra. Il fracking, infatti, comporta l’estrazione di gas dalle rocce attraverso la loro frantumazione, ottenuta tramite getti ad altissima pressione di acqua e altre sostanze chimiche.

Se, in un primo momento, il governo UK aveva sostenuto l’industria del gas di scisto in quanto opzione strategica per ridurre la dipendenza del paese dalle importazioni di gas naturale (impiegato per riscaldare circa l’80% delle case inglesi), il fracking ha tuttavia da sempre trovato una dura opposizione tra gli ambientalisti, che ritengono questa attività in pieno contrasto con l’impegno della Gran Bretagna a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050.

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Il presidente del Consiglio inglese, Andrea Leadsom, ha così dichiarato alla BBC che, se l’attività di fracking continuasse, il governo non potrebbe del tutto escludere impatti “inaccettabili” sulle comunità locali: “non possiamo essere certi che il gas di scisto possa essere estratto in sicurezza, e quindi dobbiamo imporre questa moratoria fino a quando la scienza non troverà soluzioni”.

L’annuncio di sabato arriva mentre Boris Johnson si prepara alle elezioni anticipate del 12 dicembre, vero punto di svolta per la questione Brexit. Secondo i laburisti e, nello specifico, Jeremy Corbyn, la temporanea pausa delle attività di fracking è solo una trovata elettorale in cerca di consenso“Boris Johnson ha descritto il fracking come una gloriosa notizia per l’umanità. Non possiamo fidarci di lui”.

Nonostante questo, il governo argomenta la sua decisione a seguito di un rapporto della Oil and Gas Authority (OGA) in merito ad un incidente avvenuto ad agosto vicino a Blackpool (nord dell’Inghilterra), in un sito gestito dalla compagnia energetica britannica Cuadrilla, dove un terremoto di magnitudo 2,9 ha scosso le case. Nello specifico, il rapporto della OGA ha rilevato che attualmente non è possibile prevedere con precisione la probabilità o l’entità dei terremoti collegati alle operazioni di fracking.

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“L’impatto che il fracking ha avuto sulle nostre vite è incommensurabile”, ha dichiarato a Reuters Maureen Mills, membro dell’associazione Halsall Against Fracking, “il settore è interamente incentrato su sé stesso e sui suoi azionisti. Le nostre comunità sono abbandonate e devastate fisicamente e mentalmente. Per cosa?”. Dal canto suo, Ken Cronin, amministratore delegato del gruppo industriale britannico Onshore Oil and Gas, ha dichiarato che “la stimolazione a frattura idraulica è una tecnologia di lunga data utilizzata in tutto il mondo” e che, in futuro, la compagnia si impegnerà a lavorare a stretto contatto con il governo “per dimostrare di poter operare in modo sicuro e rispettoso dell’ambiente”.

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