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Il labirinto del fauno ora è un dark fantasy firmato Cornelia Funke

Author: Alberto Grandi Wired

Insieme al regista, l’autrice tedesca porta sulla pagina storia e atmosfere del film, più qualcos’altro

Per me Il labirinto del fauno rimane il miglior film di Guillermo del Toro. Fiabesco ma abbastanza adulto da metter paura anche a chi bambino non è (non a caso negli Usa è stato vietato ai minori di 17 anni e in Italia ai minori di 14), suggestivo, con  personaggi che si definiscono all’istante (il generale cattivo, la madre malata, la bambina in contatto con un mondo sotterraneo e fantastico), senza però risultare banali e con un ambientazione che bilancia bene il contesto storico con l’elemento magico della trama, il film, secondo Metacritic, è stato il più apprezzato del 2006, anno della sua uscita in sala e noi di Wired.it lo avevamo inserito tra i dieci migliori film fantasy di sempre. È anche un film molto letterario, un racconto che si snoda in modo lineare, perfetto, ed è portato avanti da una voce narrante potente. Viene da chiedersi quanto l’operazione di convertire un film del genere, carico di suggestioni letterarie, in libro possa essere sensata e non rischi invece un impoverimento. Di sicuro, il fatto a scrivere il romanzo del Labirinto del fauno, accanto allo steso Del Toro, ci sia Cornelia Funke, fa ben sperare.

Per chi non lo sapesse, Cornelia Funke è un’autrice tedesca, firma di una delle saghe fantasy più apprezzate dei nostri giorni, la trilogia Cuore d’inchiostro, Veleno d’inchiostro, Alba d’inchiostro. Altro elemento a favore dell’operazione editoriale, il film aveva tratto ispirazione da un taccuino di appunti e disegni compilato nell’arco di vent’anni dal regista, quindi almeno a livello embrionale, era un’opera già scritta e illustrata prim’ancora di approdare sullo schermo. Dunque, com’è il romanzo del Labirinto del fauno?
È un’operazione quasi completamente riuscita. Se non avete visto il film, il romanzo ha ottime possibilità di piacervi. La storia è la stessa del film e, come già detto, si tratta di una storia riuscita, un dark fantasy suggestivo e pieno di colpi di scena. Inoltre, sulla pagina sono aggiunti episodi che spiegano meglio l’immaginario fiabesco, un’immaginario che sembra appartenere al folklore di una cultura e invece era sorprendentemente tutto nella mente del regista

Poi, c’è la penna della Funke, il tocco leggero, essenziale, fiabesco che porta avanti magistralmente la narrazione. Infine la lettura è arricchita da bellissime illustrazioni. Quel “quasi” riguarda la paura e l’orrore che sono elementi chiave nel film. La paura che ispirano le favole, l’orrore che ispira la guerra – nel caso di questa storia, quella civile di Spagna. Sono quegli stessi elementi che hanno spinto la censura a indirizzare il film al pubblico adulto e che in un romanzo indirizzato prevalentemente a un pubblico Young Adult finiscono per essere attenuati. Ecco, il libro non è altrettanto oscuro del film. La sua poetica è più leggera e meno pregnante, splatter se vogliamo (spoiler: tutti ricordiamo la scena in cui viene tagliata la bocca del generale Vidal). Ma, ripeto, si tratta di una storia fantastica in tutti i sensi per chi l’affronta per la prima volta, e con delle novità per chi invece ha già visto il film. Un romanzo da leggere e in cui immergersi e riemergere storditi e meravigliati.

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