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MES: una condanna per la nostra ITALIA o percezione della realtà distorta?

La tematica MES (o ESM alias European Stability Mechanism) ormai è di moda, e dappertutto si tende a commentare e a criticare questa riforma che ormai è giunta alle battute finali.E a gennaio avremo da divertirci, visto che proprio ad inizio 2020 dovrebbe iniziare il processo di ratifica da parte dei parlamenti nazionali.La cosa che mi ha sorpreso, in tutto questo gran baccano che si sta facendo, sono tanti piccoli tasselli che vorrei condividere con voi.

PRIMA COSA: la riforma del MES non è stata inventata OGGI. Per la cronaca, nel giugno scorso fu reso noto il testo del nuovo Trattato. Ovviamente il nostro Parlamento ne era informato ma…siate onesti. Avete sentito uno dico un solo partito politico che abbia sollevato la questione, magari sottolineando l’invasività potenziale della riforma proprio per il nostro Bel Paese? ASSOLUTAMENTE no.Detto questo, ora che ormai è tutto definito, diventa difficile e anche controproducente alzare la mano e dire “io non ci sto”. Ma se veramente contesti il MES (mi riferisco soprattutto alla fazione politica che più lo contrasta, a torto o a ragione, sia ben inteso), perché hai aspettato così tanto tempo a risollevare la questione? Forse perché ormai…non si poteva più fare nulla e quindi veniva bene una STERILE propaganda politica?

SECONDA COSA: sono convinto che la maggior parte delle persone non sappia nell’effettivo a cosa servirà il MES. A ristrutturare il debito pubblico? No, il Mes è un’istituzione che invece potrebbe tornare MOLTO molto utile perché svolge la funzione, assolutamente essenziale, di prestatore di ultima istanza nei confronti degli stati dell’Eurozona.In altri termini, ha un serbatoio pari a 704 miliardi di euro, che gli consente, in caso di necessità, di erogare prestiti ai paesi in difficoltà che, altrimenti, non troverebbero altro sostegno.Se qualcuno sperava che esistesse una qualche entità pronta a regalare soldi ai bisognosi a “fondo perduto”, certo, ne uscirà deluso, ma forse sarebbe corretto essere un po’ più realisti e non solo disfattisti.

TERZA COSA: in molti non sanno che in questa versione del Trattato non è stata inserita l’ipotesi preferita dai rigoristi più estremi del Nord Europa, dicasi Germania, Olanda e similari, i quali avrebbero voluto un meccanismo AUTOMATICO di ristrutturazione del debito pubblico per i paesi che si rivolgono al MES (e che quindi sono in chiara difficoltà finanziaria). Per carità, l’ipotesi non viene esclusa ma non è automatizzata. Prima si analizza la sostenibilità del debito (un esercizio che non può non contenere ampi margini di discrezionalità) e, solo in caso di esito negativo, si valuta la possibilità di ristrutturare. E questa valutazione dovrà essere molto attenta e diligente visto che il debito pubblico italiano è di dimensione elefantisiache e quindi un haircut avrebbe impatti potenzialmente devastanti non solo in Italia.Quindi, secondo me, risulta abbastanza chiaro che l’obiettivo del MES è quello innanzitutto di dare un segnale forte ad assumere le iniziative necessarie per evitare, un giorno, di accedere al MES.

E cosa stiamo facendo per evitare il MES?

E qui apriamo una parentesi. Questo l’Italia lo ha capito? E soprattutto, cosa si pensa di fare per evitare la necessità di accedere al MES?Perché SPERO BENE che non sia un’ipotesi quella di doverci accedere, perché significherebbe che è già stata firmata la nostra condanna a morte. E quindi…se si ha tanta paura del MES, cosa stiamo facendo per evitarlo? Poi per carità, è palese che il nostro paese è l’indiziato numero uno. Ma è altrettanto vero che purtroppo (e questo lo dico da tempo, riprendetevi i miei vecchi post sull’argomento) la ristrutturazione del debito diventa necessaria se non si riesce ad “invertire la tendenza”. Cosa che vedo sempre più remota.E questo l’UE lo ha capito, e si tutela. E siamo noi a rimetterci. Ma siamo sicuri di essere esenti da colpe?Un po’ di obiettività non farebbe nemmeno troppo male.Sto dicendo che è il MES è bello, il MES è perfetto, evviva il MES? Assolutamente no, ma sto semplicemente di dire la mia cercando di essere concreto. E che sia poi così perfetto, questo no di certo.

(…) Non è detto che questi giudizi sull’Italia sia del tutto accurati. Notizie sulla sua morte finanziaria si sono dimostrate grandemente esagerate varie volte in passato. Si sottovaluta spesso che il debito totale nell’economia – pubblico più privato – è inferiore alla media dell’area euro, perché famiglie e imprese hanno bilanci complessivamente sani. Al Paese mancheranno tante virtù, ma non una capacità da mago Houdini di divincolarsi e evitare il peggio quando è messo alle strette. (…)

Qui Fubini dice una cosa corretta. Il debito pubblico ci vede in una condizione preoccupante. Il debito aggregato ci vede in una condizione NON così catastrofica se rapportata a quella degli altri paesi. Il problema sta nel fatto di voler arrivare, a tendere, ad un bilancio europeo comune. E per questo si prendono i bilanci pubblici, e non privati.

(…) In Italia invece la classe politica incredibilmente si dilania sulle clausole del Mes, invece che sul da farsi perché il Paese non debba mai trovarsi costretto a chiedere aiuto ad altri. Così il divorzio nelle percezioni della realtà fra Italia e Germania diventa totale. Oggi, è la grande minaccia che aleggia sull’euro. (…) [Source]

Ecco, appunto. Un problema di percezione della realtà e di punti di vista. Pensare che Italia e Germania possano vedere le cose allo stesso modo è impossibile visto che parliamo di interessi divergenti. E serve a poco dire che l’Europa ha salvato le banche tedesche mentre vuole seppellire l’Italia. Sono discorsi sterili che portano da nessuna parte oggi. Noi dobbiamo trovare il modo di EVITARE il MES. E dobbiamo fare di tutto per poter continuare a finanziarci in modo tradizionale, evitando la ristrutturazione.Piuttosto che continuare ad abbaiare, la nostra classe politica dovrebbe darsi da fare in QUELLA direzione. Già, ma la coperta è corta e diventa difficile accontentare tutti. Signori, si fa dura…

Rischio ITALEXIT: al momento tutto tace…

STAY TUNED!

Danilo DT

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