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Economia

WALL STREET: ritorna l’analisi del COT report

Ripubblichiamo l’analisi di Lukas sui derivati del CFTC, in un momento di mercato particolarmente delicato, dove il trend azionario di crescita sembra inarrestabile. (Guest post)

Cari amici, gli accadimenti finanziari di queste ultime settimane, hanno fatto giustizia dei tanti ciarlatani ed impostori che popolano senza ragione il mondo dei media e dei blog della finanza. Come ben sapete solo alcune settimane orsono, nel pieno di una drammatica pandemia, costoro, al pari degli sciacalli, esultavano per il crollo momentaneo delle borse, e prefiguravano ulteriori e più gravi disastri, sia umanitari che finanziari. Gente che da anni anela nichilisticamente a veder distrutto un mondo che li vede credo ai margini. E’ ormai oltre un decennio, infatti, che i loro auspici vengono puntualmente e fragorosamente smentiti. Oggi, come ben sapete, l’S&P 500, ossia il benchmark dei mercati azionari internazionali, quota 3.193,93 punti. Circa il 480 % in più di quanto quotava nel giorno del suo bottom, ossia il 9 marzo del 2009. Immaginate quanta bile hanno accumulato in questi lunghissimi 11 anni. Nel frattempo molte cose sono cambiate, nel mondo e nella società. Alcune in meglio, ed altre purtroppo in peggio. L’ignobile episodio di Minneapolis, e la morte del nostro fratello George Floyd, ci dice che di strada ne abbiamo ancora tanta da fare sul piano della civiltà, della tolleranza, e del rispetto di ogni essere umano. Un episodio destinato a cambiare ancora una volta nel profondo la direzione del nostro mondo. Se ne vedono già le prime avvisaglie, anche dal punto di vista economico-finanziario. Non è un caso, a mio avviso, che la valuta Usa abbia negli ultimi giorni subito un pesante storno. L’America in quest’ultima settimana ha infatti definitivamente perso il suo ruolo di leadership, sia morale che economica, ed il declino del valore della sua moneta né è la più plastica espressione. Sembra pertanto venir meno uno degli elementi cardini che ha sostenuto lo storico bull market degli ultimi 11 anni, ossia la forza del dollaro. Prepariamoci pertanto ad altre sorprese. D’altro canto sono già due anni che i mercati fanno cose mai viste in precedenza. Crolli repentini seguiti da rimbalzi ancor più veloci e subitanei. Movimenti irrazionali ed apparentemente ingiustificati che annunciano a mio avviso la fine di un modello di capitalismo non più sostenibile. C’è gente che chiede al mio amico Danilo, sul suo blog, il perché di tali movimenti. Richieste che non possono avere una risposta. Non ha infatti alcun senso cercare una logica in movimenti di breve termine. Molto più intelligente e saggio è invece allargare il nostro orizzonte di osservazione e cercare d’intuire cosa gli accadimenti, a prima vista irrazionali ed incomprensibili di oggi, ci prospettano per il futuro. Personalmente intravvedo un periodo alquanto tumultuoso, con molti cambiamenti. Non conosco con precisione quale futuro ci attende. Ma di una cosa sono certo, il modello economico degli ultimi 10 anni, finanziariamente brillante, ma socialmente brutale ed iniquo, ha ormai fatto il suo tempo, ed è ormai ai suoi titoli di coda.

Ciò detto, non precorriamo i tempi, ed esaminiamo cosa ci indica al momento lo scenario intermarket. Come ho già accennato, nelle ultime ottave l’evento a mio avviso più importante è costituito dal repentino crollo del dollar index, retrocesso sino a quota 96,93. Monitoriamo con attenzione il fenomeno, perché a cascata potrebbe provocarne altri, con implicazioni importanti su tutti gli altri settori. Le commodities, aiutate dalla svalutazione del dollaro, rimbalzano, ma non in modo convincente. A dispetto dell’esuberanza dei mercati credo che la ripresa dell’economia post covid sarà alquanto difficoltosa e lenta. Anche il settore obbligazionario riserva qualche sorpresa. I rendimenti del bond decennale americano, in quest’ultima ottava, rimbalzano infatti di ben 24 punti base, e risalgono a quota 0,89 %. I rendimenti dei bond a 2 anni, invece, lievitano anch’essi di 5 bps, e si portano a quota 0,21 %. L’inclinazione della yield curve Usa si conferma pertanto moderatamente positiva, ma non sembra preludere ad una forte accelerazione economica. Del mercato azionario abbiamo già accennato. Le quotazioni del nostro benchmark azionario mondiale, 3.193,93 punti, confermano che è miseramente fallito anche l’ultimo disperato auspicio del solito manipolo di ribassisti.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures edelle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : + 66.858

Large Traders : – 44.546

Small Traders : – 22.312

Si riconferma, quindi, ancora una volta il solido e rialzista assetto del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 7.312 contratti. In particolare, le Mani Forti, ossia i Commercial Traders, ottenuto lo scopo, iniziano ad allentare la presa, cedono infatti l’intero lotto dei 7.312 contratti long, e cominciano a ridurre la loro ancora pingue posizione Net Long. I Large traders, invece, dopo mesi di totale abulia, battono finalmente un colpo, acquistano infatti 6.652 contratti long e riducono un po’ la loro ancora errata posizione Net Short. Gli Small traders, infine, acquistano anch’essi 760 contratti long, e riducono lievemente la loro, non abituale e contrarian, posizione Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, non mutano sostanzialmente il precedente assetto del mercato dei derivati azionari Usa. Ci dicono però che il peggio è passato e le MANI FORTI, non a caso, sembrano cominciare a smontare le loro posizioni. Di posizioni long ne hanno però ancora tante, quindi il processo sarà lungo e laborioso. Spero ci concederanno finalmente un periodo più tranquillo, e meno convulso di questi ultimi 3 mesi. Fare trading negli ultimi 2 anni è stato davvero difficile. Abbiamo, come ho già accennato in premessa, assistito a fenomeni mai visti in passato. I mercati sono divenuti assolutamente instabili ed imprevedibili, con repentini ed ampi movimenti in entrambi le direzioni. Credo che in molti si siano fatti molto male. Noi da parte nostra ci siamo difesi pagando uno scotto di 17 punti percentuali nell’ultimo anno e mezzo, che ha solo lievemente ridotto la nostra eccezionale performance degli ultimi 7,5 anni, ancora pari al + 140 %. Quanto alle prospettive, riconfermo la view delle scorse settimane. Nei prossimi 12 mesi il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500 viaggerà, a mio avviso, in un range molto ampio, ricompreso tra i 2.800 ed i 3.500 punti. Ampio range che implica mercati ancora molto volatili ed incerti. Essere prudenti è quindi un obbligo. Siamo, come ho già detto, in un periodo di trapasso epocale verso nuovi assetti economici e politici, ed è pertanto normale attendere con prudenza, gli esiti definitivi.

Mercato dunque, ancora, sotto forte tutela, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questo terribile inizio dell’anno 2020, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra una perdita dell’ 8,08 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha subito una perdita del 14,13 %. Conseguita pertanto, sino ad ora, una sovra-performance del 6,05 %, che conferma la bontà del mio approccio operativo. Rammento che nei precedenti 7 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua dell’ 8,7 %, e presenta un’equity line in progresso del 140 %. Questa settimana modifico in positivo l’assetto del mio portafoglio. Innalzo cioè dal 60 al 70 % le mie posizioni long, e riduco nel contempo dal 40 al 30 % le mie posizioni short, assumo cioè una posizione Net Long, pari al 40% del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

LUKAS

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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