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Secondo uno studio la pandemia ha reso i gatti più affettuosi

Author: Viola Rita Wired

Secondo una ricerca inglese condotta su 5mila persone, il lockdown ha spinto i gatti a mostrare maggiore attaccamento per via della nuova routine domestica

gatti(foto: Peter Raimann via Pixabay)

Anche i gatti, come noi, si sono “abituati” alla pandemia, o meglio al nostro nuovo stile di vita, più casalingo e meno mondano. Uno studio scientifico conferma l’impressione di molti padroni di mici che si sono trovati a condividere molto più tempo durante i lockdown: secondo più di due persone su tre i felini sono cambiati durante e dopo la prima ondata di coronavirus, diventando più affezionati e attaccati a noi. L’indagine, pubblicata su International Journal of Environmental Research and Public Health, conferma che anche i nostri amici a 4 zampe sono abitudinari e modificano il loro comportamento in base ai cambiamenti, come noi. Una prova in più del fatto che bisognerà riabituarli a nuovi ritmi e, nell’immediato, organizzare meglio anche le loro vacanze, non lasciandoli troppo soli.

Come cambia l’umore nella pandemia

I ricercatori dell’università di York e di Lincoln, nel Regno Unito, si sono posti una delle domande su cui gli amanti dei gatti si stavano interrogando da tempo. Con il lockdown e le restrizioni la pandemia ci ha tenuto molto più spesso a casa, a contatto con gli animali domestici. In che modo il loro comportamento è cambiato? E come si sono adattati alla nostra maggiore presenza? Queste domande sono state rivolte a un campione di più di 5mila propritari di animali domestici.

Stando ai dati, circa il 67% degli intervistati ha osservato una modifica nel comportamento degli animali durante il primo lockdown, quello più rigido. Si parla più spesso di cambiamenti in positivo nell’umore e negli atteggiamenti degli animali domestici: i padroni che hanno riferito miglioramenti sono il triplo di quelli che indicano un peggioramento. Il 15-20% di tutti i proprietari di animali da compagnia indica che il loro animale era più energico e predisposto al gioco, e il 20-30% segnala uno stato di maggiore rilassamento.

Gatti più felici e affezionati

Anche per i gatti – ancora più che per i cani – questo periodo è spesso stato benefico, in quanto pieno di attenzioni e di una presenza costante. Al contrario i cani sono gli animali domestici che hanno sofferto di più. Questo probabilmente è dovuto anche alle differenze e alle loro diverse abitudini. Già prima della pandemia il cane è coinvolto molto di più nelle attività quotidiane, anche all’esterno, mentre il gatto iè un animale spesso molto solitario.

In generale, inoltre, l’impatto del lockdown è risultato meno negativo per quegli animali la cui salute mentale (misurata attraverso specifici punteggi) era più bassa già prima della pandemia. In altre parole un animale non abbastanza felice e soddisfatto ha tratto maggiori vantaggi dal blocco delle attività con la conseguente compagnia del padrone. In questo caso, dunque, i cambiamenti ci sono stati e in positivo.

L’altra faccia della medaglia

Ma c’è un rovescio della medaglia. Ora che torneremo a muoverci, sempre di più (si spera), i gatti dovranno abituarsi al nuovo cambiamento e far fronte a questa difficoltà. In altri termini, dovranno adattarsi – come lo hanno fatto con la pandemia – per rispondere a una quotidianità in cui saranno di nuovo più soli. Il consiglio degli esperti è di accompagnarli gradualmente in questa nuova realtà.

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