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Retrochristmas: i bei Natali di una volta

Retrochristmas, i bei Natali di una volta! Eh si, perché sulle pagine di Retro Village si può essere fortemente nostalgici, ricordando il passato. E cosa c’è di meglio del Natale per scavare nei nostri ricordi più o meno pixellosi e tirare fuori i titoli più iconici dei Natali del passato? Orsù novelli Scrooge di dickensiana memoria, prepariamoci a viaggiare all’indietro nel tempo, con tanto di spaventosi (ma non troppo) fantasmi a guidarci, e consapevoli che ad ogni Natale si associa sempre un gioco, una console, un portatile o qualcosa di videoludico. Quindi è ora di tornare bambini, e ricordare il momento in cui abbiamo scartato Mattel Intellivision sotto l’albero di Natale, accanto al latte e biscotti assaggiati e lasciati da Babbo Natale. Oh Oh Oh.

Retrochristmas inizia citando proprio A Christmas Carol, una produzione Sumo Digital pubblicata da Disney Interactive nel 009 per Nintendo DS, una appassionante avventura grafica di tipo punta e clicca che ha l’onore di avere come voce narrante Charles Cecil in persona, il leggendario fondatore di Revolution Software. Autore di cui abbiamo parlato in questa pagina. Ma i fantasmi dei Natali passati vogliono trascinarci molto più indietro, facendoci rivivere alcune vigilie in particolare, e questo evocativo artwork fa solamente da incipit per il nostro commovente viaggio nel tempo. Ad ogni scoccare di lancetta si materializza uno scenario, un anno, e dei ricordi, ma prima di ogni cosa l’oggetto dei desideri da voler trovare sotto l’albero a tutti i costi. Buone retrofeste, videogiocatori retrò!

Retrochristmas 70’s Da Magnavox Odyssey ai cloni di PONG

Viaggiando nelle spire inesorabili del tempo, torniamo negli anni settanta, facendo la prima tappa esattamente nel 1972. Il fantasma dei Natali passati ci porta negli Stati Uniti, dove la grande novità del settore videoludico, invero ancora tutto da inventare, è una sorprendente console analogica chiamata Magnavox Odyssey, ideata da Ralph Baer invero parecchi anni prima, poiché il prototipo iniziale risale al lontano 1968, e solo dopo molti anni il marchio Magnavox, all’epoca maggior produttore di televisori statunitense, ha accettato di commercializzare l’innovativa macchina. Il sistema offre una trentina di titoli, divisi su dodici cartucce gioco, che però non vanno confuse con le successive cartucce ROM, poiché contengono solamente dei jumper per variare i titoli. In realtà la console permette di proiettare solo tre luci sullo schermo, ed il campo da gioco è solamente disegnato su degli speciali overlay da applicare al televisore. Facendo un salto in avanti, il fantasma ci accompagna con la sua mano spettrale nel 1975, anno in cui il desiderio maggiore per Natale è lui, il RE dei videogiochi, l’unico, inimitabile ed inossidabile ATARI (HOME) PONG. L’unico a stabilire peraltro un primato mai più eguagliato da nessuno, ovvero di una base installata in rapporto uno-uno con tutti i televisori presenti negli Stati Uniti. Ebbene si, ogni televisore presente sul territorio statunitense aveva un PONG collegato. Il gioco, ispirato al Table Tennis già presente su Odyssey, ed uscito tre anni prima sul mercato Arcade, è talmente appassionante che è impossibile smettere di fare una partita. Adesso però, grazie al fatto di averlo a casa, non bisognerà fare una scorta infinita di quarti di dollaro. Solo due anni dopo, ecco che ATARI ripete il successo con una nuova console a cartucce ROM intercambiabili, una tecnologia ideata l’anno prima da Jerry Lawson per Fairchid Channel F, un sistema che, di fatto, ha ispirato ATARI Video Entertainment System. La presenza di conversioni arcade ben realizzate e titoli proprietari, fa si che il sistema diventi il più desiderato in assoluto nel Natale 1977, grazie anche ad una campagna pubblicitaria ben orchestrata. Nel frattempo però, i cloni di PONG cominciano a moltiplicarsi in maniera capillare, incontrollabile, in tutto il mondo, alcuni basati su meccanica e licenza Magnavox, altri ATARI, altri ancora con spirito completamente pirata, generando oltre duemila macchine diverse, worldwide. Ogni casa, anche la più insospettabile, crea cloni di PONG. Tra queste, in Giappone, persino la Nintendo, che, pur avendo iniziato come produttore di carte da gioco Hanafuda nel lontanissimo 1889, cento anni esatti prima di rilasciare il Game Boy, crea, tra 1977 ed il 1980, la famiglia Color TV-Game, in cui il gioco base è Light Tennis, un clone di PONG giapponese a colori. Non manca poi un clone di BreakOut, altro titolo ATARI di richiamo, nella versione della console denominata Color TV Block Kuzushi. Per saperne di più su questo affascinante quanto oscuro sistema, il fantasma dei Natali passati consiglia caldamente di cliccare sul seguente LINK.

Intellivision

Gli indimenticabili giorni di Natale degli anni ottanta

Il 1980 è decisamente l’anno di Mattel Intellivision, una console leggendaria, che diventa immediatamente il regalo più desiderato di quel Natale. Persino l’imperturbabile fantasma che ci accompagna nel nostro viaggio nostalgico accenna una piccola lacrimuccia. Si, perché il sistema è di quelli che restano nel cuore per sempre. Dotato di un parco titoli unico, tra cui spicca lo strategico Utopia di Dan Daglow, ed i titoli sportivi sponsorizzati da George Plimpton, con tanto di evocativa pubblicità comparativa tra Intellivision e VCS. Ma di li a poco ci saranno altre lacrime, ovvero quelle degli ignari bambini pronti a divertirsi con uno dei titoli più attesi di sempre per Natale, ma che invece, per via della sua bruttezza inenarrabile, è diventato il simbolo stesso della Grande Crisi dei Videogiochi. L’anno è il 1983, e parliamo di E.T. The Extra Terrestrial, su Atari VCS. La leggenda vuole che le cartucce siano state interrate nel deserto di Alamogordo, in New Mexico, e siano poi state ritrovate trenta anni dopo da Microsoft, che ha organizzato una speciale spedizione archeologica per cercarle. Alcuni di questi reperti sono oggi esposti al VIGAMUSMuseo del Videgioco di Roma, che trovate al seguente LINK. Per fortuna, due anni dopo, arriva a salvare il settore Super Mario Bros. titolo cult ideato da Shigeru Miyamoto che, assieme al Nintendo Entertainment System, torna a far sognare i bambini più o meno cresciuti di tutto il mondo, inclusi insospettabili quarantenni. Poco tempo dopo, ecco che il fantasma ci riporta in Giappone, nell’anno 1988, dove il nuovo fiammante sedici bit SEGA Mega Drive, sistema dotato del velocissimo processore Motorola 68000, diventa il regalo più desiderato dal popolo nipponico. Toccherà però aspettare circa un anno per vedere la console in terra occidentale. Nel 1989 tutti gli occhi sono invece puntati sul Nintendo Game Boy, un portatile a cartucce intercambiabili con titoli unici come TETRISo Super Mario Land. Gli anni ottanta si chiudono decisamente col botto.

I pezzi da novanta degli anni novanta: il gioco si fa duro

Il nuovo decennio si apre ancora sotto la bandiera Nintendo, poiché la casa rilascia uno dei sistemi storici più amati di sempre. Siamo ancora in Giappone, ed il fantasma ci mostra fiero un albero addobbato con uno scatolo scintillante contenente il Super Famicom. Nel 1990 la console a sedici bit viene accompagnata da Super Mario World, un gioco di una modernità unica, ancora oggi adorato da vecchi e nuovi fan. Il sistema negli anni propone titoli indimenticabili come Pilotwings, F-Zero, Starfox e Super Mario Kart, ancora oggi considerati dei classici senza tempo. L’anno successivo, però, il gioco più desiderato per Natale diventa per molti Sonic The Hedgehog, per Sega Mega Drive, titolo di debutto di un personaggio di culto, che diventa presto la mascotte ufficiale di SEGA stessa, con buona pace dei fan storici di Alex Kidd. Si scatena quella che storicamente è nota come Console War tra le due case, combattute a colpa di esclusive una più imponente dell’altra. La discesa in campo di Sony con la sua prima console casalinga mette fine ai conflitti, ed ecco che, nel 1994, Sony PlayStation, diventa la console più desiderata per Natale, da quell’anno in poi, in realtà, con un successo ultradecennale eclatante. Trentadue bit e giochi su CD-ROM, oltre alla possibilità di leggere CD musicali, magari collegata ad un Home Teather Sony, feature notevole, per l’epoca, i videogiochi stanno diventando, a quanto pare, adulti. Titoli come Ridge Racer entrano nell’immaginario collettivo. Nello stesso anno, però, Nintendo se ne esce con due esclusive di peso massimo, ovvero Super Metroid e Donkey Kong Country, realizzato dalla britannica RARE. Decisamente un anno da ricordare per sempre. Il fantasma ci accompagna un piccolo passo in avanti, e ci mostra un faccione in tre dimensioni molto noto, si tratta di un famoso idraulico… 1996, l’anno è quello di Super Mario 64, un titolo rivoluzionario che gira su Nintendo 64, una console a sessantaquattro bit, seppur ancora legata alle care vecchie cartucce. La casa di Kyoto ha decisamente ancora molto da dire, ed il regalo più desiderato di quell’anno sotto l’albero è senza dubbio il platform treddì di Mario. SEGA non resta certo a guardare, e decide di pensionare il pur valido Sega Saturn per presentare l’innovativo Sega DreamCast, un sistema con architettura innovativa, con tanto di gioco online, grafica in alta definizione, tastiera opzionale e titoli strabilianti come Sonic Adventure o Phantasy Star Online. Nel 1998 non esiste regalo migliore da trovare sotto l’albero. Dopo una partita nostalgica a Pen Pen Trilcelon, ecco che il fantasma ci porta nell’anno duemila, dove troviamo un monolite nero incartato con cura sotto l’abete casalingo. Si tratta di Sony PlayStation 2, una console multimediale con tanto di lettore DVD incorporato, per l’epoca decisamente accattivante. Non esiste regalo migliore per Natale, al punto che, dopo oltre vent’anni, ancora oggi in molte case c’è ancora posto per il sistema accanto all’hardware moderno. La multimedialità, unita a titoli di culto come God of War, Gran Turismo 3: A-Spec, o ancora meglio Tim Burton’s Night Before Christmas, la rendono la console più desiderata nelle fredde serate di neve attorno al camino in famiglia. Perché il Natale è un momento speciale e i retrogamer accaniti lo associano spesso ai videogiochi che hanno nel cuore.

I regali di Natale più desiderati per anno:

  • 1972 Magnavox Odissey
  • 1975 ATARI (HOME) PONG
  • 1977 ATARI Video Entertainment System
  • 1977 Nintendo Color TV Game
  • 1980 Mattel Intellivision
  • 1983 E.T. The Extraterrestrial (Atari VCS)
  • 1985 Super Mario Bros (Nintendo Entertainment System)
  • 1988 Sega Mega Drive
  • 1989 Nintendo Game Boy
  • 1990 Super Mario World (Super Nintendo)
  • 1991 Sonic The Hedgehog (Sega Mega Drive)
  • 1994 Sony PlayStation
  • 1994 Super Metroid (Super Nintendo)
  • 1994 Donkey Kong Country (Super Nintendo)
  • 1996 Super Mario 64 (Nintendo 64)
  • 1998 Sega DreamCast
  • 2000 Sony PlayStation 2

Author: GamesVillage.it

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