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Scarf Recensione: il debutto di Uprising Studios

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di approcciarsi ad un videogioco senza aspettarsi assolutamente nulla di speciale, per poi restarne invece folgorati! Si tratta di emozioni difficili da dimenticare! In particolare, alcuni sviluppatori cercano di entrare nella scena competitiva del mercato videoludico con titoli di basso rilievo, per poi spostarsi altrove e ricominciare con altri prodotti. Possiamo dirvi che questo non è stato assolutamente il caso con Scarf, sviluppato da Uprising Studios e con publisher nientemeno che THQ Nordic, famosa per i suoi innumerevoli titoli di alto calibro. Sembra che l’azienda abbia visto in Scarf qualcosa che altri non hanno notato: una gemma, possibilmente, le cui potenzialità si potevano espandere e migliorare sotto la supervisione di esperti del settore. Il gioco ha subito un lungo processo di cambiamento nel corso degli anni, ma finalmente sta per arriva su PC e Mac il 23 dicembre. Ora, in occasione del suo debutto, vi racconteremo che cosa abbiamo provato giocandoci nella nostra recensione.

Scarf

Scarf: un’amicizia davvero magica

La storia che viene raccontata nel gioco di Scarf è nascosta agli occhi del giocatore, poiché bisognerà davvero cercare meticolosamente ogni sottile indizio ed elemento di gioco posizionato nei vari livelli, ma un certo quadro generale si può creare dalla base. Nel cosmo vivevano due creature dal potere ancestrale: dei draghi eterei, quasi come se fossero composti della materia stessa dello spazio, che non avevano un vero e proprio scopo, bensì vivevano la loro esistenza come ogni creatura vivente giocando, dormendo, e nutrendosi. La madre teneva sempre al sicuro la figlia, ma un giorno tutto precipitò nel caos. Un gruppo di umanoidi dal colore blu vivace cominciarono a smembrare la madre pezzo per pezzo, e riuscirono ad attingere ad un potere immenso, con cui creeranno portali per altri mondi.

La figlia si è nascosta ed ha aspettato per anni, forse secoli addirittura, nella speranza che questi individui cambiassero la loro orrenda natura distruttiva, e forse ha trovato la sua occasione. Tra gli invasori, ne è nato uno diverso, gentile, pieno di voglia di esplorare e conoscere. Forse questa sarà l’occasione ideale per rimediare all’errore dei suoi antenati, e per la figlia la chance di rivedere la madre perduta. Questa è la storia che il gioco presenta inizialmente, ma bisogna considerare che man mano che si avanza nel gioco il giocatore dovrà esplorare bene l’ambiente per poter scovare ulteriori indizi sul passato della tribù di umanoidi e il loro sporco utilizzo del potere del cosmo.

Un drago… sciarpa?

Per quanto riguarda il gameplay, dobbiamo precisare sin da subito che Scarf è un’esperienza puramente narrativa, in cui ci sono elementi di platforming in un ambiente 3D ma senza alcun tipo di combattimento: questo perché gli sviluppatori volevano enfatizzare il più possibile la narrazione e l’arte utilizzata all’interno degli ambienti. Grazie all’aiuto della nostra compagna, potremo eseguire azioni fenomenali che ogni volta tendono a variare in base alle necessità, e funzionano come una sorta di potenziamenti, sbloccabili nei livelli. Si partirà avendo azioni semplici, come il doppio salto e la liana, ma pian piano si capirà a pieno il potenziale di questa meccanica e sarà addirittura possibile superare interi puzzle e enigmi semplicemente sfruttando l’ingegno e l’astuzia.

Scarf

L’idea della compagna sciarpa che si evolve e assume forme differenti è a dir poco geniale: questo divide il gameplay in modo drastico usando le potenzialità delle trasformazioni per navigare all’interno del mondo in modo semplice. L’unica cosa che purtroppo bisogna notare è il sistema dei livelli. In ogni zona, la Foresta, il Deserto e l’Oceano, ci saranno elementi nascosti che il giocatore potrà trovare se riuscirà ad esplorare a fondo l’ambiente circostante. In particolare, abbiamo tre tipi di collezionabili:

  1. Inchiostri: si tratta di sfere nere fluttuanti. Toccandoli, potrete scoprire un pezzo di un avvenimento passato. Curiosamente, il vostro drago si allontanerà da voi in presenza degli inchiostri, significando che ne ha paura.
  2. Giocattoli: ce ne sono 5 per zona, e testeranno più le vostre abilità di platforming che di esplorazione.
  3. Ritratti: i ritratti raccontano avvenimenti per iscritto. Sono forse i più difficili da trovare, ma trovarli tutti e scoprire il passato è estremamente gratificante.

La cosa che può scocciare i giocatori è che se per caso avete mancato anche solo un pezzo di collezionabile, dovrete tornare nel livello da capo e ritrovarli tutti quanti, come se fosse la prima volta. Questo può essere scocciante da parte dei giocatori, i quali potrebbero essere spinti a seguire guide online anziché semplicemente cercarli, poiché andando avanti non si può tornare indietro, e la frustrazione è grande. Forse un modo per poter tenere traccia di quello che si è già trovato sarebbe più carino, ma così facendo si fa ripetere al giocatore la stessa esperienza ancora una volta, e non tutti possono essere tolleranti da questa cosa. Ma passiamo al secondo pezzo, quello per cui Scarf è stato realizzato dal principio: l’ambiente.

Un mondo di biomi colorati

Scarf è sicuramente riuscito a creare qualcosa di fenomenale, ossia un mondo colorato pieno di ricchezza per gli occhi. I tre diversi mondi sembrano delle ricreazioni strappate da The Legend of Zelda, e navigando tra le rovine di civiltà oramai antiche non fa altro che alimentare l’immersione del giocatore al suo interno e lo spinge a guardarsi intorno costantemente per catturare ogni magico momento dell’esplorazione. Puzzle e enigmi simpatici non fanno altro che mettervi alla prova per testare le vostre conoscenze dell’ambiente, poiché spesso le risposte sono nascoste, e bisogna trovarle per capire il funzionamento di un rompicapo.

Scarf

Ciononostante, il gioco anche sotto questo aspetto non si salva da grandi errori che purtroppo non si possono evitare. Il frame rate non è costante, e molto spesso ci sono profondi calo di nelle zone ad alta concentrazione di oggetti, mentre nei luoghi più bui come le caverne si ritorna alla normalità. Si tratta di una problematica che smorza l’esperienza di gameplay ed immersione, se poi consideriamo che non migliora neanche con computer con prestazioni eccellenti: segno che il gioco stesso risulta rotto. Le musiche e gli ambienti sonori sono indubbiamente elementi che sono piaciuti particolarmente, e infatti non abbiamo molto da dire a riguardo se non che sono semplicemente fenomenali. La calma, la quiete e la pace sono elementi chiave che trasmettono esattamente le giuste emozioni nei nostri cuori e ci portano sempre più vicino ad osservare il mondo che come il nostro eroe e la compagna fanno.

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Piattaforme: PC

Sviluppatore: Uprising Studios

Publisher: ThQ Nordic

Scarf è un prodotto con molte potenzialità, e seppure la poca esperienza degli sviluppatori non è di certo una scusa per dire che ci sono problematiche, è bene ricordarsi che il gioco ha performato splendidamente in altri punti. Il gameplay è pulito e preciso, la storia è intrigante e le colonne sonore sono rilassanti per ricordare il contesto di gioco. Anche se la precisione dei comandi non è splendidamente precisa, in particolare degli input, e il frame rate inconsistente può risultare fastidioso ad una esposizione prolungata, è innegabile pensare che Scarf sia un ottimo titolo che i ragazzi di Uprising Studios hanno creato con una grande passione, e per questo bisogna dare il merito dove vale. Continueremo a vedere ed osservare la performance dello studio, e ci aspettiamo di ricevere in futuro altri titoli sviluppati da questi talentuosi game designer.

Author: GamesVillage.it

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