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Vino: è vero che danneggia il cervello?

In quantità elevate è certamente così. I rischi di un consumo moderato, invece, sono un po’ meno ovvi, o facili da valutare

Author: Wired

L’Unione Europea ha deciso di concedere il via libera all’Irlanda per gli alert sanitari sulle etichette degli alcolici. E sì, anche su quelle di vino. Una scelta che ha fatto discutere prima sul piano politico, attirando le ire di nazioni come Francia, Spagna e Italia, fermamente contrarie a una mossa che potrebbe equiparare (nella percezione dei consumatori) gli alcolici a prodotti notoriamente dannosi per la salute come le sigarette. E poi nel mondo medico-scientifico. Sul fronte dei sostenitori della decisione di Bruxelles troviamo ad esempio Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, che ha affidato il suo pensiero ad un lungo editoriale su La Stampa in cui accusa gli alcolici (tra le altre cose) di danneggiare il cervello, anche in caso di consumo lieve o moderato. Sul versante opposto Matteo Bassetti, che ha risposto facendosi immortalare con un calice di rosso, assicurando che un bicchiere di vino a cena non ha mai fatto male a nessuno. Chi ha ragione?

Vino e cervello

Posto che ogni medico se si parla di consigli di salute si esprime come ritiene più opportuno – in “scienza e coscienza”, come si suole dire – quello che possiamo fare è vedere quali sono le ricerche più recenti sul rapporto tra l’alcol, il cervello e la salute più in generale, e cosa ci dicono dei rischi che corriamo bevendo in modo più o meno responsabile. Per prima cosa, perché si parla proprio del cervello? I danni più noti il consumo di alcol li produce in effetti sul fegato, come sanno un po’ tutti, ma in questo caso cirrosi, steatosi epatica e altre problematiche più o meno gravi sono conseguenza di un abuso frequente, non del semplice bicchiere di vino con cui gli italiani amano mandare giù la cena. Stesso discorso per i problemi psicologici e per il rischio di incidenti a cui ci esponiamo ubriacandoci.

Quando si parla di un influsso negativo dell’etanolo sul cervello, invece, alcune ricerche sembrano indicare un pericolo più subdolo. Gli effetti dannosi, cioè, emergerebbero anche in persone che consumano quella che viene considerata una dose standard di alcol al giorno, che solitamente è definita come un bicchiere di vino per le donne e due bicchieri per gli uomini (un bicchiere di vino è considerato equivalente a una lattina di birra, un bicchierino di grappa, e più in generale a 12 grammi di alcol puro).

Lo studio

L’ultima ricerca in questo campo (citata anche da Viola) è stata pubblicata su Nature Communications da un team di scienziati dell’università della Pennsylvania. Lo studio è stato svolto utilizzando la Uk Biobank, un grande database che raccoglie una miriade di informazioni sulla salute di centinaia di migliaia di cittadini inglesi, pensato proprio per effettuare studi sul rapporto tra stili di vita e malattie. I ricercatori hanno potuto analizzare oltre 36mila scansioni cerebrali di persone di mezza età di cui era conosciuto con precisione il consumo giornaliero medio di alcolici. E hanno valutato gli effetti che questo ha sul volume cerebrale e sulla microstruttura della materia bianca (la materia cerebrale composta da fasci di assoni, che svolge un ruolo importante nel garantire le nostre prestazioni cognitive).

Analizzando i dati a loro disposizione, i ricercatori hanno calcolato quindi l’influsso che ha il consumo di alcolici sul volume e sulla morfologia del cervello (caratteristiche correlate alla salute cerebrale) usando come riferimento quella che ci si aspetterebbe di trovare basandosi sugli altri parametri noti dei partecipanti. E hanno trovando la prova di alterazioni non solo in caso di forti bevitori, ma anche nei cosiddetti bevitori moderati, che consumano una o due unità alcoliche al giorno, per i quali in precedenza non esistevano risultati univoci.

I risultati

Quanto sono gravi i danni osservati? Per aiutarci a capirlo, gli autori dello studio hanno comparato gli effetti osservati con quelli che produce l’invecchiamento. Rispetto al cervello di un astemio, chi consuma un bicchiere di vino al giorno ha un cervello invecchiato di 6 mesi. Passare da uno a due bicchieri al giorno modifica invece la morfologia cerebrale come invecchiare di due anni. Quattro bicchieri al giorno, infine, producono un cervello 10 anni più vecchio di quello di un astemio.

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