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Hi-Fi Rush Rcensione: la vita da Rockstar a ritmo di combo

Author: GamesVillage.it

In un mercato videoludico dove tra l’annuncio e l’effettivo lancio, una produzione può incappare in alcuni ostacoli rappresentati da rinvii, rimpasti, cambi di direzione o leak dell’ultimo minuto, trovarsi davanti a Hi-Fi Rush si dimostra una vera e propria ventata d’aria fresca. Annunciato durante lo scorso Xbox Developer Direct e rilasciato lo stesso 25 Gennaio 2023 su Xbox Series X|S, Game Pass e Steam, questo Stylish Action ci ha messo poco più di 8 minuti per ottenere le luci della ribalta e stupire tutti. Per metterla sul piano dei giochi di parole: quanto presentato da Tango Gameworks ha risuonato con le mie corde, convincendomi a imbracciare il sentiero della rockstar e cimentarmi in un assolo che farebbe invidiare anche il batterista di Whiplash.

Hi-Fi Rush Recensione

Hi-Fi Rush: il ritorno del quadrifoglio

Quando uno studio di sviluppo AAA come Tango Gameworks, che ha basato gran parte della loro attività nel settore sulla creazione di esperienze horror come i due The Evil Within e Ghostwire Tokyo, cerca di uscire dalla sua comfort zone e prova ad abbracciare un nuovo genere, le discussioni attorno a questi “esperimenti” cominciano a impregnarsi di un alone di dubbi e preconcetti. E in uno scenario di un qualunque altro titolo AAA, con una specifica deadline visibile da tutti e con lo spettro dell’hype pronto ad agire come “spada di damocle” sulla testa degli sviluppatori, questo alone non avrebbe fatto altro che ingigantirsi e filtrare negativamente l’opinione dei giocatori.

Tuttavia, il completo anonimato dell’intera produzione (avviata nel 2017) e il rilascio a sorpresa del gioco a qualsiasi giocatore che abbia anche solo acquistato il primo mese di prova del Game Pass a 1 euro, hanno permesso a Hi-Fi Rush di ignorare questa spiacevole dinamica e mostrare fin da subito il suo valore. Ma anche senza tutte queste premesse e guardando la lista degli autori che hanno collaborato al suo sviluppo, Hi-Fi Rush è la cosa più vicina ad una “band reunion” del genere Stylish Action. Vogliamo fare la conta dei presenti? Il producer Shinji Mikami, Masaaki Yamada nel ruolo di game designer, e infine Shuichi Kobori come compositore. Tutte figure di spicco che hanno in passato lavorato a grandi successi come Viewtiful Joe, Devil May Cry, Vanquish, Bayonetta e il meno fortunato God Hand, un dream team che il director John Johanas ha messo insieme per dare vita alla sua prima produzione di alto livello. Sarà riuscito a sfruttare al meglio questa occasione? Scopriamolo.

LET’S ROCK!!!

Il protagonista di Hi-Fi Rush è Chai, una rockstar wannabe in cerca di successo e dalla personalità estroversa e travolgente, pur non essendo “lo strumento più affilato del capannone”. La sua vita è però destinata a cambiare quando, dopo essere stato selezionato per il Progetto Armstrong della multinazionale Vendelay e una serie di – per mancanza di altre definizioni – “rocambolesche supercazzole”, si ritrova con un innesto robotico al posto del braccio e un lettore mp3 fuso al proprio cuore, trasformandosi in una sorta di “Iron Man dei poveri” e diventando il ricercato numero uno dell’azienda, che come tale non può in nessun modo permettere ad un “difetto” di continuare ad esistere. Questa sequela di eventi porterà Chai ad unirsi a Peppermint, una rivoluzionaria inventrice e artigliera, e al gatto robotico 808, in un’avventura tra le strutture della Vendelay alla ricerca dei segreti più scomodi e oscuri del Progetto Armstrong e delle sue alte sfere.

Hi-Fi Rush Recensione

Non penso che ci sia il bisogno di nasconderlo, e con molta probabilità i termini utilizzati poco fa l’avranno già fatto intendere, ma Hi-Fi Rush ci tiene molto a non prendersi per nulla sul serio. Se già da questa piccola introduzione è possibile notare come l’intera sceneggiatura trasudi vibes da “cartone animato del sabato mattina americano” da ogni suo dialogo, scena, battuta, persino inquadratura a schermo, sappiate che questa è solo la punta di un iceberg molto più grande. Quanto messo per iscritto dallo stesso John Johanas è il perfetto connubio tra l’estetica Y2K/Cyberpunk delle industrie Vendelay, le tematiche attuali che circondano l’azienda e le personalità di ogni singolo membro del cast, dai personaggi principali, a quelli secondari fino ai vari boss della “multinazionale brutta e cattiva”. Complice anche una regia delle scene animate di Yun M. Watanabe davvero interessante, e in grado di rendere il ritmo delle tracce musicali diegetico nei confronti del mondo di gioco. In alcuni casi sembra di assistere a “un The Boys che ha rinunciato allo splatter in favore del comedy alla Scott Pilgrim Vs. The World” e va benissimo così, soprattutto se si considera la vera attrattiva del genere “Stylish Action”: il gameplay pad alla mano.

Anche il sabato mattina è un buon momento per combattere

Prima di entrare nello specifico del gameplay di Hi-Fi Rush, è d’obbligo fare una piccola prefazione legata all’interno genere “Stylish Action”, sia per mettere sul tavolo un particolare contesto di game design, sia per informare i giocatori meno avvezzi e alle prime armi con il genere. A differenza di altri titoli come per esempio un Batman Arkham o un Marvel’s Spider-Man, dove l’azione di gioco ruota attorno alla sola gestione della mischia o crowd control, giochi come Devil May Cry, Bayonetta o The Wonderful 101 puntano ad un approccio molto più arcade e con un focus accentuato sulla rigiocabilità. Al giocatore viene infatti richiesto il compimento di una rotazione continua tra le svariate mosse disponibili, in modo da ottenere un punteggio sempre maggiore a seconda della varietà messa in mostra durante gli scontri, assieme tutti i “tecnicismi” del caso come la Royalguard di Dante oppure l’attivazione continua del Witch Time di Bayonetta. Ad alti livelli di gioco, questo loop di gameplay si trasforma in una coreografia di esplosioni e botte da orbi, e che sotto certi aspetti richiede anche una buona gestione del proprio ritmo.

Hi-Fi Rush Recensione

L’idea alla base del gameplay di Hi-Fi Rush prende queste nozioni piuttosto avanzate e cerca di metterle a servizio di qualsiasi giocatore, neofita o esperto, rendendo il ritmo parte integrante del suo combat system. Piuttosto che sovraccaricare il giocatore con bottoni, combo e chicchessia, il tutto viene introdotto con relativa calma, partendo dagli attacchi base di Chai – leggero e pesante a seconda del tasto utilizzato –  e il modo in cui questi possono essere usati al meglio. Sebbene sia comunque possibile mashare sul proprio controller come se non ci fosse un domani e mettere a segno qualche colpo, i danni inflitti agli avversari sarebbero tutt’altro che ottimali. La soluzione migliore è quindi quella di seguire il tempo della canzone e premere i tasti al momento giusto. E se in questo caso gli attacchi leggeri possono essere premuti in successione senza particolari problemi, pesanti necessitano di una breve pausa prima di essere riutilizzati. Al termine di una “stringa” di comandi, viene proposto un breve quick time event che, se superato, permette l’esecuzione di un “VAI COSÌ!”, ovvero una finisher d’impatto in grado di infliggere ancora più danni del normale.

Hi-Fi Rush Recensione

Il loop che esce fuori da tutto questo riesce a discostarsi dagli esempi fatti in precedenza, offrendo un’esperienza Stylish Action a modo suo originale e in grado di incollare il giocatore davanti allo schermo, anche in barba ad alcune sezioni di esplorazione e platforming che sì, alla lunga possono stancare, ma che – considerando l’adrenalina e lo sforzo che il giocatore dovrà sopportare durante gli scontri più concitati e che richiedono un tempismo ancora più esigente – risultano delle buone opportunità per riprendere fiato. A tal proposito, la maggior parte delle aree esplorabili sono piene zeppa di collezionabili, codec, graffiti e missioni aggiuntive, e che vanno ad aggiungere ulteriori opzioni di rigiocabilità al di fuori del classico sistema di ranking e punteggio del genere, e che in Hi-Fi Rush va a includere la percentuale di azioni compiute a ritmo di musica. Man mano che il giocatore ottiene nuovi collezionabili, completa nuovi obiettivi e ottiene nuove risorse per potenziarsi, il moveset di Chai si impreziosirà di nuove meccaniche e mosse disponibili, come la possibilità di effettuare parry, mosse speciali, lanciarsi contro o attirare a se un nemico, oppure evocare un assistente. Quest’ultima meccanica e gli effetti che ogni alleato porta con se vanno ad aggiungere ulteriore profondità al combat system, oltre che l’esplorazione dei vari livelli, tra enigmi semplici ma di rapida esecuzione e ostacoli insormontabili con la solita forza bruta.

Hi-Fi Rush Recensione

Ma come per ogni titolo del genere, il punto forte di Hi-Fi Rush risiede nelle varie battaglie contro i boss della Vendelay, tra automi avanzati e dalla potenza sempre più ingestibile e i 6 capi dell’azienda, ognuno di loro con una propria gimmick unica. Partendo dal primo boss fino ad arrivare al termine dell’opera, Hi-Fi Rush si rivela una sfida divertente e in continuo crescendo e senza particolari picchi troppo evidenti nella difficoltà, con quest’ultima che può variare a seconda delle preferenze del giocatore e che richiede un maggiore o minore tempismo d’esecuzione. A tutto questo si aggiungono anche le consuete modalità di gioco extra sbloccabili al termine dell’avventura, come difficoltà aggiuntive e la possibilità di cimentarsi in una prova a tempo ad orde simile al Bloody Palace di Devil May Cry. Insomma, come detto prima Hi-Fi Rush punta ad accogliere ogni tipo di giocatore, dal più esigente al meno avvezzo senza però penalizzare l’esperienza di questi ultimi. In questo caso, bisogna fare un plauso alle opzioni di accessibilità fornite e all’attenzione ai dettagli, dalla semplice modalità per daltonici fino alle opzioni in grado di semplificare (anche se non troppo) le azioni da eseguire durante la partita.

Hi-Fi Rush: “Nostaldrenalina” Pura!

Ovviamente, un altro selling point dell’intera esperienza di Hi-Fi Rush è il suo impatto estetico. L’utilizzo del rendering in cel-shading risulta gestito in maniera magistrale, con un art style che sì riprende gli stilemi e l’uso e abuso di onomatopee ed effetti esplosivi come già visto in film e serie animate ormai diventate di culto come Into the Spider-Verse per esempio, ma che una volta applicati all’estetica futuristica vanno a ricordare un modo di mostrare il videogioco figlio della generazione PlayStation 2/Xbox/Dreamcast e lo intendo come miglior complimento possibile per un gioco del genere. A tutto questo si affianca un comparto sonoro stellare e trattandosi di un rhythm game non poteva che essere altrimenti. Sia i brani originali creati da Tango e Bethesda, sia i pochi ma ben sfruttati brani sotto licenza, infondono una scarica di adrenalina che riesce a competere e a volte addirittura superare i suoi diretti concorrenti. Uscendo per qualche riga dai panni del recensore, l’utilizzo di Invaders Must Die dei The Prodigy, inserito all’interno di uno dei momenti topici di Hi-Fi Rush, è riuscito a regalare quello che definirei il riassunto perfetto dell’intera opera.

PIATTAFORMA: PC, XBOX SERIES X|S
SVILUPPATORE: Tango Gameworks
PUBLISHER: Bethesda Softworks
DATA DI USCITA: 25 Gennaio 2023

Concludendo, Hi-Fi Rush rappresenta un’esperienza a suo modo speciale. Tango Gameworks è riuscita a ottenere un “buona la prima” nel mondo degli Stylish Action (nonostante le premesse fatte all’inizio) che non può non essere consigliato. Il suo arrivo così improvviso e le sue incredibili qualità nel gameplay e nella presentazione lo rendono la prima rivelazione del 2023, oltre che un ottimo pretesto per quantomeno provare l’offerta di Xbox Game Pass. Sarà un possibile contendente al titolo di “Gioco dell’Anno”? È ancora presto per dirlo, ma di sicuro qualche menzione nella categoria Action arriverà.

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