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Cambiare caldaia, a chi spetta ancora lo sconto in fattura

Addio allo sconto in fattura per cambiare la caldaia di casa se i lavori non sono iniziati entro il 17 febbraio. Le soluzioni sul tavolo per evitare il problema

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Author: Rinnovabili.it

cambiare-caldaia-sconto in fattura bonus mobilivia depositphotos.com

Sostituire i serramenti, installare pompe di calore, cambiare caldaia o montare tende da sole non è mai stato così difficile

(Rinnovabili.it) – Entro il 2033 dovremo vivere tutti in case con almeno Classe Energetica D. Due anni dopo, nel 2035, tranne modifiche dell’ultimo minuto, scatterà il divieto di usare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, dicendo addio alle vecchie caldaie a gas. Il Decreto 11/2023 ci mette davanti ad un nuovo problema però: come cambiare caldaia senza sfruttare lo sconto in fattura? Purtroppo lo stop imposto alle opzioni alternative alla detrazione diretta, siglato nel Dl al momento in fase di conversione in legge, si applica indiscriminatamente a tutti gli incentivi per le abitazioni, dal Bonus Casa all’Ecobonus, comprendendo Ristrutturazioni, Bonus mobili e Sismabonus.

Non solo. Così come sono scritti i tre articoli del Dl n.11 del 16 febbraio 2023, eliminano ogni genere di periodo transitorio ed impongono che dal 17 febbraio 2023, tutti i lavori non iniziati (attenzione a questo punto) dovranno fare a meno dello sconto in fattura.

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Ma cosa accade a tutta quella filiera di artigiani e produttori legati ad esempio al comparto degli infissi o delle caldaie, per i quali l’inizio dei lavori corrisponde di fatto all’installazione del componente. Trascurando però che a monte, c’è stata una lunga trattativa preliminare fatta di acconti, bonifici, materiali ordinati su misura, produzione e assemblaggio?

In molte sono le Associazioni di settore che in queste ore hanno provato a farsi sentire, intervenendo alle audizioni in Commissione Finanza alla Camera, proponendo emendamenti o decreti d’urgenza che scongiurino una nuova crisi di settore.

Come cambiare caldaia sfruttando lo sconto in fattura?

Prima di rispondere è bene chiarire quale sia l’iter solitamente utilizzato dalle aziende specializzate prima di arrivare al montaggio del prodotto che, ricordiamo, nella maggior parte dei casi rientra in edilizia libera, ovvero non soggetta alla presentazione di documentazione specifica particolare. A delineare un elenco chiaro ha pensato FederlegnoArredo ovviamente riferendosi nello specifico all’installazione di infissi, ma la procedura è similare anche nel caso si voglia cambiare la caldaia, installare pompe di calore o tende da sole per esempio.

  • Si parte con la firma del contratto/ordine/preventivo che prevede lo sconto in fattura;
  • si procede con la raccolta della documentazione del cliente per verificare i presupposti per l’applicazione dello sconto in fattura (visura catastale, ecc. ecc.);
  • All’esito positivo il cliente esegue un bonifico “parlante” del 50%;
  • Il dettagliante ordina il prodotto finito pronto da montare al produttore;
  • Occorrono circa 60/90 giorni prima che i prodotti siano nella disponibilità
  • A questo punto si prende appuntamento per l’installazione;
  • Si iniziano i lavori.

Il Dl 11/2023 stabilisce che solo nel caso ci si trovi già all’ultimo punto di questo elenco entro il 17 febbraio, si avrà diritto allo sconto in fattura. Altrimenti si torna al saldo dell’importo totale ed al recupero della detrazione tramite Irpef nei successivi anni.

Le proposte avanzate dalla filiera

Sono diverse le proposte presentate dall’intera filiera per ovviare ai problemi imposti dal Decreto blocca cessioni limitando i danni per coloro che semplicemente vorrebbero cambiare caldaia o infissi.

Prima fra tutte, la proposta di prevedere una norma ad hoc per Bonus Casa ed Ecobonus, diversa da quanto previsto per il Superbonus. In questo caso si ipotizza che, per i lavori in edilizia libera che sfruttano i primi due bonus, il diritto allo sconto in fattura si potrebbe fermare se in possesso di una fattura o bonifico di acconto prima del 17 febbraio.

Unitamente a questa richiesta è stata messa sul tavolo del Governo anche la possibile proroga al 31 dicembre 2023, dell’entrata in vigore del provvedimento del 16 febbraio, sempre e solo nel caso di interventi per bonus casa ed ecobonus.

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