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Milano Digital Week, al via la call per sondare l’intelligenza digitale, collettiva, della città

In vista della prossima edizione, dal 5 al 9 ottobre, cittadini, professionisti, startupper e aziende possono candidarsi per contribuire a far scoprire idee e progetti che cambiano la città

Author: Wired

La sesta edizione della Milano Digital Week sarà di scena in autunno, dal 5 al 9 ottobre, ma i soggetti e le esperienze che rendono possibile la grande trasformazione digitale, che cambia la vita associata e urbana, possono già mettersi in gioco per contribuire e fare la propria parte.

Uno degli assi portanti della manifestazione promossa dal Comune di Milano è, infatti, la Call for proposal che invita startupper, cittadini, professionisti, aziende a lanciare e presentare un evento, che racconti come e perché la trasformazione digitale sia in atto e quali impatti può produrre sulla vita della città, non solo a grandi livelli, ma anche nelle piccole prassi quotidiane, che a conti fatti rappresentano il vero punto di intersezione tra tecnologie e vita vera delle persone.

In vista della prossima edizione, la call è quindi aperta sul sito della manifestazione (dal 18 aprile al 30 giugno prossimo) e attende i contribuiti di tutte le realtà che hanno idee, progetti ed esperienze in merito. Gli interessati possono avanzare la propria candidatura sul chatbot della piattaforma (nella sezione Proponi evento) e farsi avanti. La sesta edizione si inserisce, anche tematicamente, sulla scia della precedente, ovvero una riflessione sullo sviluppo dei limiti. Un tema certamente non semplice e non a caso la suggestione di partenza per sceglierlo come frame della manifestazione rimandava al testo (pubblicato nel 1972) I limiti alla crescita (altrimenti noto nel nostro paese come I limiti dello sviluppo. Rapporto del System Dynamics Group Massachussets Institute of Technology (Mit) per il progetto del Club di Roma sui dilemmi dell’umanità).

La riflessione non può che continuare oggi, in un’era dove lo sviluppo economico non è più un moloch intoccabile a cui sacrificare comunità, territori, appartenenze, ideologie, ma il vero fulcro di più rivoluzioni che si intersecano, quella energetica, quella ambientale, quella dei modelli di produzione e di possesso dei beni. Non può restare fuori il digitale che trasforma sempre di più l’agire umano; talvolta consente di superare limiti (come ha dimostrato la pandemia), talvolta ha bisogno di limiti a sua volta, per uno sviluppo virtuoso delle possibilità che mette a terra trasformandosi in tecnologie, servizi, opzioni, prodotti, modelli di comportamento e fruizione di esperienze. L’evento milanese vuole quindi portare all’attenzione del pubblico il tema dello sviluppo dei limiti ma, essendo un appuntamento realizzato anche dalla cittadinanza e che a quest’ultima si rivolge, deve planare anche sulla valorizzazione delle esperienze e degli approcci che sono già realtà nel tessuto urbano ( e che la stessa macchina amministrativa propone).

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