Categorie
Calcio

Rafaela Pimenta: «Sono l’erede di Raiola, ma avevo pensato di smettere»

Author: Calcioblog

Ha lavorato per 27 anni con Mino Raiola. Oggi Rafaela Pimenta ne ha raccolto l’eredità e viene definita la Signora del calciomercato. Si è confessata in un’intervista molto interessante pubblicata dal Corriere della Sera.

UN ANNO FA LA SCOMPARSA DI RAIOLA – Rientro in ufficio a Montecarlo il giorno dopo il funerale e mi trovo cinque procuratori, dico cinque, seduti davanti alla mia scrivania. Siamo qui per farti un piacere, mi dicono. Vogliono non solo le procure dei giocatori, ma addirittura l’intera società, la One. Guardano la mappa del mondo appesa al muro dietro la mia sedia, con le foto dei nostri ragazzi, come fosse la mappa del tesoro. Un minuto e finiscono tutti e cinque fuori dalla porta. In realtà è proprio lì che ho capito che dovevo andare avanti. Dico la verità: c’è stato un momento, durante la lunga malattia di Raiola, in cui avevo anche pensato di smettere. Ma non era giusto. Non lo era per me, per i nostri assistiti, per le persone che lavoravano con noi, per Mino»

EREDE DI RAIOLA – «Ha fatto scuola, è stato un rivoluzionario, ha cambiato il modo di fare l’agente, mettendo il calciatore al centro. L’ultima cosa che mi ha detto è stata: sii felice. Mi ha insegnato a dare il massimo sul lavoro, ma a non prendermi mai troppo sul serio. Sto cercando di continuare il suo lavoro, col suo spirito. Abbiamo lavorato insieme 27 anni. Eravamo diversi, una coppia di matti, ma allineati».

PROCURATORI AVIDI – «I soldi incassati dagli agenti sono in rapporto al giro d’affari del calcio, che è moltiplicato rispetto anche solo a dieci anni fa. Anche il cachet di Tom Cruise sarà da capogiro. Ma la gente quando va a vedere Top Gun 2 mica sta a discutere di quanto guadagna l’attore. Il calcio invece è sempre nel mirino»

Riproduzione riservata © 2023 – CALCIOBLOG

Author: Calcioblog

Ha lavorato per 27 anni con Mino Raiola. Oggi Rafaela Pimenta ne ha raccolto l’eredità e viene definita la Signora del calciomercato. Si è confessata in un’intervista molto interessante pubblicata dal Corriere della Sera.

UN ANNO FA LA SCOMPARSA DI RAIOLA – Rientro in ufficio a Montecarlo il giorno dopo il funerale e mi trovo cinque procuratori, dico cinque, seduti davanti alla mia scrivania. Siamo qui per farti un piacere, mi dicono. Vogliono non solo le procure dei giocatori, ma addirittura l’intera società, la One. Guardano la mappa del mondo appesa al muro dietro la mia sedia, con le foto dei nostri ragazzi, come fosse la mappa del tesoro. Un minuto e finiscono tutti e cinque fuori dalla porta. In realtà è proprio lì che ho capito che dovevo andare avanti. Dico la verità: c’è stato un momento, durante la lunga malattia di Raiola, in cui avevo anche pensato di smettere. Ma non era giusto. Non lo era per me, per i nostri assistiti, per le persone che lavoravano con noi, per Mino»

EREDE DI RAIOLA – «Ha fatto scuola, è stato un rivoluzionario, ha cambiato il modo di fare l’agente, mettendo il calciatore al centro. L’ultima cosa che mi ha detto è stata: sii felice. Mi ha insegnato a dare il massimo sul lavoro, ma a non prendermi mai troppo sul serio. Sto cercando di continuare il suo lavoro, col suo spirito. Abbiamo lavorato insieme 27 anni. Eravamo diversi, una coppia di matti, ma allineati».

PROCURATORI AVIDI – «I soldi incassati dagli agenti sono in rapporto al giro d’affari del calcio, che è moltiplicato rispetto anche solo a dieci anni fa. Anche il cachet di Tom Cruise sarà da capogiro. Ma la gente quando va a vedere Top Gun 2 mica sta a discutere di quanto guadagna l’attore. Il calcio invece è sempre nel mirino»

Riproduzione riservata © 2023 – CALCIOBLOG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.