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Fattorie didattiche, scuole di cibo sano e rispetto della natura

Author: Rinnovabili.it

Image by Freepik

La qualità della vita inizia a tavola

Il 70% dei genitori vorrebbe iscrivere i figli alle fattorie didattiche, luogo ideale per trascorre vacanze in sicurezza all’aria aperta, a contatto con la natura e imparando a conoscere e apprezzare il cibo sano.

L’indagine svolta da Coldiretti e Noto Sondaggi evidenzia l’apprezzamento per una didattica innovativa in campagna, una sorta di educazione alimentare dal vivo.

Vivere il cibo naturale come esperienza – sia sotto forma di coltivazione che di allevamento – insegna ai bambini a riconoscerne il valore, perché «la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola», afferma Chiara Bortolas, responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa.

Le fattorie didattiche in campagna non hanno barriere di alcun tipo. Alcune, infatti, hanno realizzato percorsi di formazione, recupero e apprendimento per bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo garantendo opportunità adatte a tutti.

Educazione alla campagna amica

L’iniziativa delle fattorie didattiche rientra in un esteso progetto di educazione alimentare e di consapevolezza del legame tra cibo e salute, “Educazione alla campagna amica” di Donne Impresa.

In venti anni “Educazione alla campagna amica” ha coinvolto oltre 10 milioni di bambini (il 70% nella fascia di età 4-11 anni, il 30% nelle scuole medie e superiori).

L’obiettivo del progetto è formare i futuri consumatori a fare scelte consapevoli «sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura».

Leggi anche Ambiente sano e diritti umani

Per quanto riguarda la sana alimentazione nelle scuole (che coinvolge 1,8 milioni di studenti che pranzano a scuola), Coldiretti ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per «garantire prodotti del territorio a chilometro zero per valorizzare gli elementi culturali legati al cibo e alla tradizione sostenendo le filiere produttive e i piccoli imprenditori locali, per promuovere l’educazione alimentare nelle scuole, investire sulla formazione sulle nuove tecnologie per la transizione verso l’agricoltura 4.0».

Nelle fattorie didattiche si impara che il cibo è salute

L’urgenza di un’azione incisiva sull’educazione alimentare è confermata anche dai dati dell’OMS: il 42% dei bambini italiani tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, il risultato peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%.

Crescendo la situazione rimane preoccupante: i ragazzi tra i 10 e i 19 anni registrano un percentuale di obesi o in sovrappeso del 34,2% rispetto al 24,9% degli adolescenti europei. Sei adolescenti italiani su 10 non mangiano né frutta né verdura ogni giorno.

Il dato conferma come l’obesità e il sovrappeso siano frutto di scelte alimentari sbagliate e di ridotta attività fisica, determinando una condizione che avrà un impatto grave sulla salute in età adulta. A questo si deve aggiungere la crescente incidenza dei disturbi dell’alimentazione, la cui insorgenza è sempre più precoce: se la media parte dai 12 anni, sempre più spesso si manifestano disagi già a 8 anni.

Il potenziamento delle fattorie didattiche rientra quindi nel programma di Coldiretti per aiutare i bambini a mangiare meglio e a prevenire patologie nell’età dello sviluppo e nell’età adulta.

Leggi anche Frutta e verdura nelle scuole dell’UE, servono più fondi al programma di educazione alimentare

Conoscere i ritmi delle stagioni

Nelle campagne italiane sono presenti circa 3.500 fattorie didattiche che collaborano con le scuole e che stanno registrando un crescente, probabilmente collegato alla crescita dell’agriturismo (il 60% delle fattorie didattiche svolge anche attività agrituristica).

Queste aziende agricole sono autorizzate a fare formazione sul campo puntando sull’educazione ambientale per conoscere i ritmi delle stagioni e la produzione sostenibile.

I piccoli ospiti delle fattorie didattiche scoprono il mondo delle api, l’orto sensoriale e la pet therapy. Imparano a mungere le mucche nella stalla, danno da mangiare ai pulcini e agli animali da cortile. Qui si impara facendo e divertendosi: il bio-pittore dipinge con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi, il baby chef impara a cucinare senza sprecare, a riconoscere le piante aromatiche e assaporare i diversi tipi di miele.

Le fattorie didattiche, inoltre, sono un aiuto prezioso per le famiglie – e per le madri in particolare – come integrazione dei servizi educativi per l’infanzia (da cui è escluso il 75% delle famiglie) al termine dell’anno scolastico e possono costituire un’ispirazione per i ragazzi che volessero intraprendere le nuove professionalità in campo agro alimentare.

Author: Rinnovabili.it

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La qualità della vita inizia a tavola

Il 70% dei genitori vorrebbe iscrivere i figli alle fattorie didattiche, luogo ideale per trascorre vacanze in sicurezza all’aria aperta, a contatto con la natura e imparando a conoscere e apprezzare il cibo sano.

L’indagine svolta da Coldiretti e Noto Sondaggi evidenzia l’apprezzamento per una didattica innovativa in campagna, una sorta di educazione alimentare dal vivo.

Vivere il cibo naturale come esperienza – sia sotto forma di coltivazione che di allevamento – insegna ai bambini a riconoscerne il valore, perché «la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola», afferma Chiara Bortolas, responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa.

Le fattorie didattiche in campagna non hanno barriere di alcun tipo. Alcune, infatti, hanno realizzato percorsi di formazione, recupero e apprendimento per bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo garantendo opportunità adatte a tutti.

Educazione alla campagna amica

L’iniziativa delle fattorie didattiche rientra in un esteso progetto di educazione alimentare e di consapevolezza del legame tra cibo e salute, “Educazione alla campagna amica” di Donne Impresa.

In venti anni “Educazione alla campagna amica” ha coinvolto oltre 10 milioni di bambini (il 70% nella fascia di età 4-11 anni, il 30% nelle scuole medie e superiori).

L’obiettivo del progetto è formare i futuri consumatori a fare scelte consapevoli «sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura».

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Per quanto riguarda la sana alimentazione nelle scuole (che coinvolge 1,8 milioni di studenti che pranzano a scuola), Coldiretti ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per «garantire prodotti del territorio a chilometro zero per valorizzare gli elementi culturali legati al cibo e alla tradizione sostenendo le filiere produttive e i piccoli imprenditori locali, per promuovere l’educazione alimentare nelle scuole, investire sulla formazione sulle nuove tecnologie per la transizione verso l’agricoltura 4.0».

Nelle fattorie didattiche si impara che il cibo è salute

L’urgenza di un’azione incisiva sull’educazione alimentare è confermata anche dai dati dell’OMS: il 42% dei bambini italiani tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, il risultato peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%.

Crescendo la situazione rimane preoccupante: i ragazzi tra i 10 e i 19 anni registrano un percentuale di obesi o in sovrappeso del 34,2% rispetto al 24,9% degli adolescenti europei. Sei adolescenti italiani su 10 non mangiano né frutta né verdura ogni giorno.

Il dato conferma come l’obesità e il sovrappeso siano frutto di scelte alimentari sbagliate e di ridotta attività fisica, determinando una condizione che avrà un impatto grave sulla salute in età adulta. A questo si deve aggiungere la crescente incidenza dei disturbi dell’alimentazione, la cui insorgenza è sempre più precoce: se la media parte dai 12 anni, sempre più spesso si manifestano disagi già a 8 anni.

Il potenziamento delle fattorie didattiche rientra quindi nel programma di Coldiretti per aiutare i bambini a mangiare meglio e a prevenire patologie nell’età dello sviluppo e nell’età adulta.

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Conoscere i ritmi delle stagioni

Nelle campagne italiane sono presenti circa 3.500 fattorie didattiche che collaborano con le scuole e che stanno registrando un crescente, probabilmente collegato alla crescita dell’agriturismo (il 60% delle fattorie didattiche svolge anche attività agrituristica).

Queste aziende agricole sono autorizzate a fare formazione sul campo puntando sull’educazione ambientale per conoscere i ritmi delle stagioni e la produzione sostenibile.

I piccoli ospiti delle fattorie didattiche scoprono il mondo delle api, l’orto sensoriale e la pet therapy. Imparano a mungere le mucche nella stalla, danno da mangiare ai pulcini e agli animali da cortile. Qui si impara facendo e divertendosi: il bio-pittore dipinge con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi, il baby chef impara a cucinare senza sprecare, a riconoscere le piante aromatiche e assaporare i diversi tipi di miele.

Le fattorie didattiche, inoltre, sono un aiuto prezioso per le famiglie – e per le madri in particolare – come integrazione dei servizi educativi per l’infanzia (da cui è escluso il 75% delle famiglie) al termine dell’anno scolastico e possono costituire un’ispirazione per i ragazzi che volessero intraprendere le nuove professionalità in campo agro alimentare.

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