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Secondo le analisi dell’Arpae, la situazione delle acque di balneazione in Emilia-Romagna è buona

Author: Wired

La stagione balneare in Emilia-Romagna avrà ufficialmente inizio domani, 2 giugno. Lo conferma con una nota emanata ieri, 31 maggio, l’Agenzia prevenzione ambiente energia Emilia-Romagna (Arpae), secondo cui “le analisi delle acque dell’Adriatico consentono di confermare la partenza della stagione balneare” per tale data e per quasi tutta la costa emiliano-romagnola, ad eccezione di 19 punti di rilevazione sui 98 totali. Di questi 19, 14 fanno parte dell’area del ravennate, particolarmente colpita dagli effetti dell’alluvione verificatosi nelle scorse settimane, e che ha coinvolto diversi corsi d’acqua con afflusso al mare.

Quali parametri vengono analizzati

Come vi avevamo raccontato in passato, il monitoraggio delle acque di balneazione è previsto ogni anno, a prescindere dagli eventi climatici che possono verificarsi, e ha l’obiettivo di contenere il più possibile i rischi legati ad eventuali contaminazioni o agenti inquinanti. Nello specifico, attraverso appositi prelievi effettuati con cadenza regolare durante la stagione balneare (Arpae ne prevede ad esempio un totale di sei per quest’anno, il primo dei quali è stato effettuato il 30 maggio) vengono determinati i valori di due indicatori biologici: i livelli di Escherichia coli e quelli degli Enterococchi intestinali, che devono essere inferiori, rispettivamente, a 500 e 200 Ufc per 100 millilitri di acqua. La presenza di questi due batteri nelle acque marine, infatti, è un indice dell’eventuale contaminazione fecale delle stesse. Secondo la normativa europea attualmente vigente e in base a tali parametri, gli Stati membri dell’Unione sono tenuti a classificare le proprie acque in quattro categorie qualitative: scarsa, sufficiente, buona ed eccellente. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, che risalgono a rilievi effettuati nel 2021, globalmente l’87,9% delle acque italiane rientra nella categoria “eccellente”.

Le aree non balneabili in Emilia-Romagna

Alcune tratti di costa emiliano-romagnola, dicevamo, non rientrano al momento nei parametri: si tratta principalmente di zone che si trovano in prossimità di sbocchi fluviali e per nelle quali i livelli di Escherichia coli o di Enterococchi intestinali sono risultati superiori ai limiti soprammenzionati. Fra queste, la maggior parte si trovano nel ravennate, altre in provincia di Forlì-Cesena e altre ancora in provincia di Ferrara. Ma, come si legge nella nota emanata dall’Arpae, si tratta di “situazioni, come accaduto in occasioni passate legate al maltempo, probabilmente destinate a rientrare già nei prossimi giorni. Per esse verranno emanate dai sindaci ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste. Per questi tratti di mare, infatti, verranno ripetute le analisi già da oggi e fino a quando i parametri non risulteranno conformi”.

Author: Wired

La stagione balneare in Emilia-Romagna avrà ufficialmente inizio domani, 2 giugno. Lo conferma con una nota emanata ieri, 31 maggio, l’Agenzia prevenzione ambiente energia Emilia-Romagna (Arpae), secondo cui “le analisi delle acque dell’Adriatico consentono di confermare la partenza della stagione balneare” per tale data e per quasi tutta la costa emiliano-romagnola, ad eccezione di 19 punti di rilevazione sui 98 totali. Di questi 19, 14 fanno parte dell’area del ravennate, particolarmente colpita dagli effetti dell’alluvione verificatosi nelle scorse settimane, e che ha coinvolto diversi corsi d’acqua con afflusso al mare.

Quali parametri vengono analizzati

Come vi avevamo raccontato in passato, il monitoraggio delle acque di balneazione è previsto ogni anno, a prescindere dagli eventi climatici che possono verificarsi, e ha l’obiettivo di contenere il più possibile i rischi legati ad eventuali contaminazioni o agenti inquinanti. Nello specifico, attraverso appositi prelievi effettuati con cadenza regolare durante la stagione balneare (Arpae ne prevede ad esempio un totale di sei per quest’anno, il primo dei quali è stato effettuato il 30 maggio) vengono determinati i valori di due indicatori biologici: i livelli di Escherichia coli e quelli degli Enterococchi intestinali, che devono essere inferiori, rispettivamente, a 500 e 200 Ufc per 100 millilitri di acqua. La presenza di questi due batteri nelle acque marine, infatti, è un indice dell’eventuale contaminazione fecale delle stesse. Secondo la normativa europea attualmente vigente e in base a tali parametri, gli Stati membri dell’Unione sono tenuti a classificare le proprie acque in quattro categorie qualitative: scarsa, sufficiente, buona ed eccellente. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, che risalgono a rilievi effettuati nel 2021, globalmente l’87,9% delle acque italiane rientra nella categoria “eccellente”.

Le aree non balneabili in Emilia-Romagna

Alcune tratti di costa emiliano-romagnola, dicevamo, non rientrano al momento nei parametri: si tratta principalmente di zone che si trovano in prossimità di sbocchi fluviali e per nelle quali i livelli di Escherichia coli o di Enterococchi intestinali sono risultati superiori ai limiti soprammenzionati. Fra queste, la maggior parte si trovano nel ravennate, altre in provincia di Forlì-Cesena e altre ancora in provincia di Ferrara. Ma, come si legge nella nota emanata dall’Arpae, si tratta di “situazioni, come accaduto in occasioni passate legate al maltempo, probabilmente destinate a rientrare già nei prossimi giorni. Per esse verranno emanate dai sindaci ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste. Per questi tratti di mare, infatti, verranno ripetute le analisi già da oggi e fino a quando i parametri non risulteranno conformi”.

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