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Energia

Combustibili fossili incompatibili con la sopravvivenza dell’umanità

Author: Rinnovabili.it

combustibili fossili
Via depositphotos.com

Con un guadagno netto di 4 mila miliardi di dollari nel 2022, il settore dei combustibili fossili sta prosperando invece di riconvertirsi

(Rinnovabili.it) – I combustibili fossili sono incompatibili con la sopravvivenza dell’umanità. Sono dichiarazioni forti quelle rilasciate dal Segretario ONU Antonio Guterres ieri, a margine dei negoziati di Bonn che preludono alla COP28.

Per fugare la sensazione diffusa che all’appuntamento di Dubai non si faranno grandi progressi, il numero uno delle Nazioni Unite ha cercato di sollecitare la comunità internazionale. E lo ha fatto prendendo di mira direttamente gli interessi consolidati che stanno rallentando l’azione climatica.

Guterres ha respinto l’idea che le aziende fossili possano proseguire nel loro business se trovano il modo di catturare e stoccare nel sottosuolo il carbonio emesso. Questa pratica, ha detto, le renderebbe soltanto “distruttori di pianeti più efficienti”.

La posizione delle compagnie fossili si fa sempre più critica e difficile da difendere, dal momento che durante la crisi hanno visto crescere i loro profitti senza ridurre le emissioni. L’industria del petrolio e del gas ha registrato 4 mila miliardi di guadagni netti, eppure – ha fatto notare Guterres – “per ogni dollaro speso per la trivellazione di petrolio e gas, solo 4 centesimi sono andati all’energia pulita e alla cattura del carbonio”.

Poi ha provato a blandire i colossi del settore, dicendo che se investissero nell’energia rinnovabile tutto quel denaro potrebbero continuare a decidere le sorti energetiche del pianeta.

Quanto questo gioco della carota e del bastone avrà successo, si vedrà a Dubai il 12 dicembre, quando si concluderà la COP28. Ma per ridurre l’influenza delle lobby sui negoziati climatici, occorre limitare la loro capacità di infiltrare persone nelle delegazioni nazionali. Una delle poche buone notizie uscite dalle due settimane di discussioni a Bonn, è che l’ufficio per il clima delle Nazioni Unite richiederà ai delegati presenti alla COP di rivelare la loro affiliazione. Tuttavia, non saranno obbligati a dichiarare chi finanzia la loro partecipazione.

Il capo delle Nazioni Unite non ha risparmiato critiche nemmeno alle istituzioni finanziarie, esortandole a presentare piani dettagliati di uscita dai combustibili fossili. Secondo Guterres, i piani dovrebbero includere una strategia esplicita per eliminare progressivamente queste attività dai loro portafogli e garantire l’allineamento con l’obiettivo di neutralità climatica.

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Con un guadagno netto di 4 mila miliardi di dollari nel 2022, il settore dei combustibili fossili sta prosperando invece di riconvertirsi

(Rinnovabili.it) – I combustibili fossili sono incompatibili con la sopravvivenza dell’umanità. Sono dichiarazioni forti quelle rilasciate dal Segretario ONU Antonio Guterres ieri, a margine dei negoziati di Bonn che preludono alla COP28.

Per fugare la sensazione diffusa che all’appuntamento di Dubai non si faranno grandi progressi, il numero uno delle Nazioni Unite ha cercato di sollecitare la comunità internazionale. E lo ha fatto prendendo di mira direttamente gli interessi consolidati che stanno rallentando l’azione climatica.

Guterres ha respinto l’idea che le aziende fossili possano proseguire nel loro business se trovano il modo di catturare e stoccare nel sottosuolo il carbonio emesso. Questa pratica, ha detto, le renderebbe soltanto “distruttori di pianeti più efficienti”.

La posizione delle compagnie fossili si fa sempre più critica e difficile da difendere, dal momento che durante la crisi hanno visto crescere i loro profitti senza ridurre le emissioni. L’industria del petrolio e del gas ha registrato 4 mila miliardi di guadagni netti, eppure – ha fatto notare Guterres – “per ogni dollaro speso per la trivellazione di petrolio e gas, solo 4 centesimi sono andati all’energia pulita e alla cattura del carbonio”.

Poi ha provato a blandire i colossi del settore, dicendo che se investissero nell’energia rinnovabile tutto quel denaro potrebbero continuare a decidere le sorti energetiche del pianeta.

Quanto questo gioco della carota e del bastone avrà successo, si vedrà a Dubai il 12 dicembre, quando si concluderà la COP28. Ma per ridurre l’influenza delle lobby sui negoziati climatici, occorre limitare la loro capacità di infiltrare persone nelle delegazioni nazionali. Una delle poche buone notizie uscite dalle due settimane di discussioni a Bonn, è che l’ufficio per il clima delle Nazioni Unite richiederà ai delegati presenti alla COP di rivelare la loro affiliazione. Tuttavia, non saranno obbligati a dichiarare chi finanzia la loro partecipazione.

Il capo delle Nazioni Unite non ha risparmiato critiche nemmeno alle istituzioni finanziarie, esortandole a presentare piani dettagliati di uscita dai combustibili fossili. Secondo Guterres, i piani dovrebbero includere una strategia esplicita per eliminare progressivamente queste attività dai loro portafogli e garantire l’allineamento con l’obiettivo di neutralità climatica.

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