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ProtoCorgi Recensione: un cane in missione nello spazio | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Il panorama dei videogiochi con un tocco vintage si fa ogni giorno sempre più variegato. Per questo è sempre più difficile sia trovare qualcosa che sia effettivamente di valore che far emergere titoli creati con un’idea differente alla base. All’interno di questo settore sempre più ampio e competitivo fa la sua timida comparsa ProtoCorgi, uno shooter-arcade a due dimensioni che vuole mescolare malinconia, tenerezza e azione. Per scoprire se il simpatico cucciolo robotico riuscirà a fare breccia nei nostri cuori, non ci rimane altro che partire per lo spazio insieme a lui.

ProtoCorgi

ProtoCorgi: lo stretto legame fra un cane e la sua padrona

ProtoCorgi è un simpatico cucciolo robotico, creato da una geniale scienziata. Il legame fra i due va ben presto oltre quello che può esistere fra una macchina e la sua creatrice, diventando qualcosa di molto vicino all’affetto e all’amore. Il modello C3, ossia Cute Cyborg Corgi, meglio conosciuto come Bullet, e Nixie, la scienziata che gli ha dato la vita, diventano inseparabili, almeno fino a quando una terribile minaccia non arriva a interrompere la loro felice quotidianità. Un malvagio scienziato, desideroso di conquistare la galassia, rapisce la ragazza e la teletrasporta nello spazio. Per il piccolo e tenero cucciolo non vi è altra soluzione se non quella di partire per salvare la sua padrona e scongiurare la minaccia dell’invasione aliena. Una missione non semplice per un piccolo corgi. Ma Bullet può contare sulla sua natura cyborg che gli offre un ampio arsenale per poter abbattere ogni ostacolo che gli si pari davanti, fino a quando la sua Nixie non tornerà di nuovo libera.

Il viaggio sarà lungo e tortuoso, muovendo i primi passi nei pressi dalla Terra dove, tra i numerosi detriti che galleggiano nel vuoto, Bullet dovrà farsi strada tra le navicelle amiche e nemiche impegnate in una battaglia spaziale per il controllo del pianeta. Dopo essersi infiltrato nelle basi degli invasori, il CyborgCorgi dovrà fare affidamento esclusivamente sulle proprie capacità, raccogliendo armi e missili dai corpi degli avversari abbattuti, così da poter incrementare la propria potenza di attacco. Dopotutto il suo nemico è un terribile scienziato in grado di creare pericolosi robot e determinato a fermare a tutti i costi il fedele cucciolo. Non è importante quante volte lo sconfiggerai: sarà sempre pronto a scappare per tornare con un’arma più temibile. Almeno fino allo scontro finale, dove il destino del mondo e di Nixie sarà tutto tra le zampe di Bullet e sulla velocità con cui utilizzerete il controller.

ProtoCorgi

Scontro per la salvezza di Nixie

Basato sul celebre videogioco Gradius di Konami, ProtoCorgi ne riprende le dinamiche, rendendole però meno seriose. Il piccolo corgi viaggia all’interno di ambienti sempre differenti ma legati insieme dal tema dello spazio profondo. All’interno di questo delizioso shoot’em up, o per meglio dire bark’em up, gli elementi di gioco sono un po’ più grandi rispetto a quelli a cui siamo abituati in titoli di questo genere. Lo stile retrò pixelato con cui è realizzato, però, è piacevole e corredato da una colonna sonora che ne enfatizza l’azione e lo scorrimento. ProtoCorgi offre un buon grado di sfida, risultando non semplicissimo da affrontare. La Ravenscourt, famosa per titoli come Road 96 Mile 0, ha però deciso di aggirare questo problema con due soluzioni semplici ma non per questo meno interessanti. Da un lato abbiamo la possibilità di modulare il livello di difficoltà, passando da una semplice modalità “Cucciolo” fino ad arrivare alla sfidante modalità “Ultra Incubo”. In secondo luogo, ogni volta che terminiamo la partita, sulla base dei punti generali ottenuti e del capitolo della storia a cui siamo arrivati, guadagneremo dei bonus, come ad esempio un numero di vite iniziali più alto o una più rapida velocità di fuoco. Bonus che renderanno più semplice superare le fasi iniziali (ogni volta si riparte da capo) e più probabile arrivare a una nuova zona di scontro.

Nonostante questo, è innegabile dire che si percepisce una certa sensazione di monotonia, forse proprio dovuta alla necessità di ricominciare la storia dal principio. Morire non è certamente così semplice, almeno sulla carta. All’inizio di ogni nuova campagna, infatti, abbiamo un determinato numero di vite, sulla base dei bonus ottenuti, e la possibilità di usufruire di un solo “Continue” nel caso in cui dovessimo terminarle tutte. Di fronte a noi avremo detriti cosmici da distruggere, dispositivi elettronici da far esplodere e bestie di diversa natura da abbattere. Per far fronte a tutte queste difficoltà, possiamo contare su due tipologie di attacco: il latrato sonico (i cui colpi sono le singole lettere che compongono la parola BAU!) e gli attacchi continui, un mix di raggi laser, missili e bombe a forma d’osso, somma dei molti power up raccolti dopo la distruzione degli avversari. Bisogna considerare che, forse per le dimensioni dei nemici, superiori alla media di titoli di questo genere, la situazione si fa spesso troppo caotica da poter essere gestita. Non stiamo parlando di combattimenti complessi in cui il livello della nostra abilità con il controller fa la differenza fra la vita e la morte, ma proprio di momenti in cui non si capisce dove si trova il nostro tenero Bullet. In queste situazioni, purtroppo, anche i migliori riflessi non sono di alcun aiuto.

ProtoCorgi

ProtoCorgi: missioni, allenamento e creazione

La Kemono Games, software house creatrice di ProtoCorgi, non si è limitata a realizzare l’ennesimo titolo shoot’em up a scorrimento laterale ma ha aggiunto anche alcune interessanti features. Innanzitutto, la modalità Allenamento permette anche ai neofiti del genere di poter apprendere le basi ed esercitarsi, prima di lanciarsi nello spazio profondo ed affrontare la mortale missione di salvataggio. Una palestra in cui, man mano che si avanza nella campagna, si sbloccano anche i diversi livelli, così da esercitarsi in maniera specifica prima di affrontare l’avventura. La novità più interessante, però, rimane la ProtoCorgi Maker, una sezione dedicata alla creazione di livelli personalizzati, in cui scegliere l’ambientazione, posizionare ostacoli e inserire i mostri. Sommando tutto questo a una piacevole grafica vintage, semplice ma molto curata in ogni dettaglio, ProtoCorgi si presenta come un titolo delizioso con cui intrattenersi, anche se non adatto a tutti considerando il tema generale. I videogiocatori più maturi ed esperti potrebbero trovarlo poco accattivante, nonostante la storia originale e insolita. Ma siamo certi che se darete una possibilità al piccolo e tenero Bullet, passerete ore divertenti, viaggiando nello spazio profondo, distruggendo navicelle spaziali e abbattendo vermi alieni. Dopotutto chi non vorrebbe avere al proprio fianco un cucciolo di corgi in grado di lanciare missili e raggi laser?

PIATTAFORME: Nintendo Switch, PC

SVILUPPATORE: Kemono Games

PUBLISHER: Ravenscourt, Plaion

ProtoCorgi racconta l’affascinante storia di un tenero cucciolo di cane robotico. La sua creatrice, nonché adorata padrona Nixie, viene rapita da un terribile scienziato spaziale che, con al seguito un esercito alieno, vuole impadronirsi della galassia. A Bullet, il nostro piccolo corgi, non rimane altro che partire per lo spazio e tentare di salvare il mondo e la ragazza. All’interno di questo adorabile shoot’em up a scorrimento laterale, dalla grafica vintage e pixelata molto ben curata, dovremo viaggiare nei panni del cagnolino, abbattendo ogni ostacolo e implementando il nostro armamentario. Ogni volta che, terminate tutte le vite e utilizzato anche il Continue a disposizione, sbloccheremo dei bonus che renderanno l’avventura più semplice la prossima volta. In ogni caso, spesso la situazione di scontro diviene troppo confusionaria ed è impossibile evitare la morte. Fra tutti gli elementi, però, brilla la possibilità di creare i propri livelli all’interno della modalità ProtoCorgi Maker. La somma di tutti questi elementi rende il titolo piacevole da giocare, perfetto per staccare la mente, ma certamente non adatto a un videogiocatore esperto, desideroso di un intrattenimento differente e, forse, più maturo.

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