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Energia

Nuovo PNIEC italiano, le novità nella proposta d’aggiornamento

Author: Rinnovabili.it

nuovo pniec italiano
via depositphotos.com

Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la versione “realistica” dell’Italia

(Rinnovabili.it) – Anche Roma ha risposto all’appello della Commissione Europea rispettando la deadline. Oggi il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) ha rinviato all’Esecutivo von der Leyen la proposta di aggiornamento per il PNIEC italiano, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il documento contiene i contributi alla transizione ecologica rivisti alla luce del nuovo regolamento europeo sulla Governance. La versione originale del Piano risale, infatti, al gennaio 2020, periodo antecedente sia al nuovo obiettivo climatico comunitario che ai grandi scossoni che hanno investito l’Unione. Ma come la stessa Commissione ha dovuto ammettere, le circostanze geopolitiche e le politiche in materia di energia e clima sono notevolmente mutate rispetto al periodo d’elaborazione dei PNIEC iniziali. Oggi quei target non bastano ed è necessario che tutti gli Stati membri aumentino la propria ambizione in materia di decarbonizzazione, transizione ecologica e sicurezza energetica.

Un’ambizione su cui l’Italia non vuole esagerare. Per il Ministro Gilberto Pichetto con il testo inviato “vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano“.

Nuovo PNIEC italiano, la bozza d’aggiornamento

La proposta di aggiornamento, inviata oggi alla Commissione, è frutto del lavoro del MASE con il supporto operativo del GSE, di RSE per la parte energetica, dell’ISPRA per la parte ambientale e di Enea, PoliTo e PoliMi per la parte della ricerca e innovazione. La fase di scrittura è stata preceduta da una rapida raccolta di opinioni (20 giorni di consultazione pubblica) e ora sarà seguita essenzialmente da due processi: sarà oggetto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e sarà analizzata da Bruxelles. Il passaggio europeo permetterà di elaborare eventuali indicazioni da integrare nella versione definitiva, da approvare entro giugno 2024.

Cosa cambia tra vecchio e nuovo PNIEC italiano? Per ora è difficile dirlo. Il Governo ha rilasciato pochissime indicazioni e per avere numeri concreti si attende la pubblicazione del documento sul sito UE.

Dalla  rapida nota stampa rilasciata questo pomeriggio dal MASE, si apprende che l’obiettivo 2030 delle rinnovabili sui consumi finali lordi è passato da un 30% ad un 40%. Entrando nel dettaglio, la quota di FER nei consumi elettrici è salita al 65% dall’originario 55%, quella su riscaldamento e raffrescamento al 37% dal 33,9%, quella sui trasporti al 31% rispetto al 22% della prima versione. Infine si menziona un 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi industriali.

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Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la versione “realistica” dell’Italia

(Rinnovabili.it) – Anche Roma ha risposto all’appello della Commissione Europea rispettando la deadline. Oggi il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) ha rinviato all’Esecutivo von der Leyen la proposta di aggiornamento per il PNIEC italiano, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il documento contiene i contributi alla transizione ecologica rivisti alla luce del nuovo regolamento europeo sulla Governance. La versione originale del Piano risale, infatti, al gennaio 2020, periodo antecedente sia al nuovo obiettivo climatico comunitario che ai grandi scossoni che hanno investito l’Unione. Ma come la stessa Commissione ha dovuto ammettere, le circostanze geopolitiche e le politiche in materia di energia e clima sono notevolmente mutate rispetto al periodo d’elaborazione dei PNIEC iniziali. Oggi quei target non bastano ed è necessario che tutti gli Stati membri aumentino la propria ambizione in materia di decarbonizzazione, transizione ecologica e sicurezza energetica.

Un’ambizione su cui l’Italia non vuole esagerare. Per il Ministro Gilberto Pichetto con il testo inviato “vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano“.

Nuovo PNIEC italiano, la bozza d’aggiornamento

La proposta di aggiornamento, inviata oggi alla Commissione, è frutto del lavoro del MASE con il supporto operativo del GSE, di RSE per la parte energetica, dell’ISPRA per la parte ambientale e di Enea, PoliTo e PoliMi per la parte della ricerca e innovazione. La fase di scrittura è stata preceduta da una rapida raccolta di opinioni (20 giorni di consultazione pubblica) e ora sarà seguita essenzialmente da due processi: sarà oggetto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e sarà analizzata da Bruxelles. Il passaggio europeo permetterà di elaborare eventuali indicazioni da integrare nella versione definitiva, da approvare entro giugno 2024.

Cosa cambia tra vecchio e nuovo PNIEC italiano? Per ora è difficile dirlo. Il Governo ha rilasciato pochissime indicazioni e per avere numeri concreti si attende la pubblicazione del documento sul sito UE.

Dalla  rapida nota stampa rilasciata questo pomeriggio dal MASE, si apprende che l’obiettivo 2030 delle rinnovabili sui consumi finali lordi è passato da un 30% ad un 40%. Entrando nel dettaglio, la quota di FER nei consumi elettrici è salita al 65% dall’originario 55%, quella su riscaldamento e raffrescamento al 37% dal 33,9%, quella sui trasporti al 31% rispetto al 22% della prima versione. Infine si menziona un 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi industriali.

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