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Mission: Impossibile Saga, alle origini del mito | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Mission: Impossible Saga è uno dei franchise più carismatici dell’intero catalogo Paramount, sopratutto grazie all’enorme successo della serie cinematografica con protagonista Tom Cruise, in veste anche di produttore esecutivo, giunta quest’anno alla sua settima release, con la prima parte del film Mission: Impossibile Dead Reckoning, un titanico Kolossal vecchio stile diretto da di quasi sei ore, la cui conclusione è prevista per l’estate prossima. In molti, soprattutto tra le nuove generazioni, hanno conosciuto infatti il franchise di Mission: Impossible grazie al cinema, dove, da quasi trenta lunghi anni, la saga, ideata originariamente da Bruce Geller per le trasmissioni sul tubo catodico, ha trovato il suo medium ideale. Ma ormai il leggendario franchise è entrato nel suo sesto decennio di vita e, soprattutto per i fan di vecchia data, rappresenta una vera e propria icona televisiva, prima ancora che cinematografica, grazie alla produzione di un telefilm (come si diceva ai vecchi tempi) di culto, prodotto dagli stessi studi televisivi di Star Trek. Azioniamo la macchina del tempo e torniamo indietro alle origini della saga.

Mission: Impossible Saga

Mission: Impossible Saga, le origini televisive di un franchise immortale

Bisogna infatti fare un deciso passo indietro, fino al lontano 1966, quando arriva negli uffici della Paramount una grande idea per una serie a tema spionaggio da Desilu Production, lo studio di produzione di Desi Arnaz e Lucille Ball, attrice leggendaria degli anni cinquanta, la cui crasi dei nomi propri da anche il nome allo studio stesso. Sono anni, del resto, in cui le Spy Story vanno per la maggiore, Agente Speciale, Danger Man ed Il Prigioniero con Patrick McGoohan, anche la parodia Get Smart, e soprattutto James Bond in testa. Lo studio ha da poco iniziato a produrre la Serie Classica di Star Trek, e proprio da quei set in comune arriva uno dei protagonisti del nuovo telefilm spy chiamato Mission: Impossibile. Si tratta di Leonard Nimoy, nei panni dell’Incredibile Paris, che nella serie fantascientifica interpreta Mr. Spock. La serie dura ben sette stagioni, di cui le prime due quasi del tutto inedite in Italia, purtroppo, diventando subito di culto. Nel corso della serie ci sono attori come Peter Lupus, Martin Landau e Barbara Bain, che in seguito saranno protagonisti di un altro cult, Spazio 1999, oltre che Greg Morris, e soprattutto Peter Graves, il leggendario Jim a cui si rivolge la famosa voce registrata su nastro, ancora presente nell’attuale saga cinematografica. Si tratta proprio del capo del gruppo IMF, il cui ruolo è stato ereditato nei tempi moderni dall’agente segreto Ethan Hunt, interpretato da Tom Cruise.

Mission: Impossible Saga

L’iconico nastro autodistruttivo da parte dell’Agenzia

La serie originale Mission: Impossible mette in scena il plot su cui ancora si basa il canovaccio seguito dalla saga, ovvero la consegna nelle mani della IMF da parte di un corriere ben mascherato ed insospettabile di un messaggio registrato su nastro dove una “misteriosa” Agenzia Segreta incarica un team di agenti segreti di altissimo livello di risolvere una missione che, per tutti gli altri corpi segreti, è assolutamente impossibile, facendo autodistruggere tramite acido il nastro stesso dopo l’ascolto. Uno schiaffo bello e buono per la gli agenti segreti ordinari della CIA, di cui la cellula IMF (Impossible Mission Force) fa del resto parte, il MI6 britannico ed il KGB sovietico, bisogna ammetterlo. Soprattutto in anni in cui l’eco della Guerra Fredda è ancora molto viva. Per altro gli agenti IMF decidono se accettare le missioni o meno, una novità assoluta nel settore spionistico! Tra gli attori presenti negli episodi troviamo anche William Shatner, ovvero il noto capitano Kirk dell’Enterprise.  Sette indimenticabili stagioni e ben 171 episodi lanciano nell’olimpo della TV la serie, con una messa in onda ininterrotta tra il 1966 ed il 1974, e le repliche in sindycation, come Star Trek, del resto, per gli anni successivi che ne consacrano il mito. Già nel corso degli anni sessanta si insinua nei direttivi Paramount l’idea di mandare Mission: Impossible al cinema, e per sondare il gradimento del pubblico, senza rischi e costi, si punta su un film di montaggio, con spezzoni di due episodi uniti intitolato Mission Impossible Versus the Mob che viene rilasciato al cinema nel 1968. La settima ed ultima stagione della serie originale finisce a metà degli anni settanta e per vedere nuove produzioni originali bisognerà aspettare ben quattordici anni.

Buongiorno Jim, la sicurezza globale è in pericolo, la tua missione, nel caso decidessi di accettarla è quella di salvare il mondo. Come sempre, se tu o uno dei tuoi del gruppo  IMF doveste essere catturati o uccisi, l’agenzia negherà ogni coinvolgimento nelle vostre azioni. Questo nastro si autodistruggerà entro dieci secondi. Buona fortuna Jim.

(Modello della frase standard nei nastri segreti di assegnazione della CIA)

Mission: Impossible Saga

Il Ritorno di Missione Impossibile, il mito continua negli anni ottanta

Con la fine della saga originale nel 1974 in molti si aspettavano l’uscita di uno o più film tratti dal serial Mission: Impossible, ma Paramount ritiene che i tempi non siano ancora maturi, ed alle pressanti richieste dei fan risponde annunciando nel 1987 una seconda serie TV, proprio nello stesso anno in cui debutta sugli schermi l’atteso sequel moderno delle avventure dell’Enterprise, con Star Trek: The Next Generation. Nel 1988 è il turno quindi di una seconda serie tv che perpetua il mito della Mission: Impossible Saga, stavolta più breve, solo due stagioni, ed alcuni episodi che non sono altro che dei remake di alcuni episodi classici. Un vero e proprio sequel deluxe dallo stesso nome negli Stati Uniti, da noi invece intitolata Il Ritorno di Missione Impossibile, che vede ancora protagonista Peter Graves impegnato in nuove missioni, accompagnato da attori iconici come Jane Badler, nota per il personaggio di Diana nella serie V – Visitors, che trovate qui, oltre che alcuni provenienti proprio dal franchise di Star Trek, tra cui ricordiamo John De Lance, noto per il carismatico personaggio di Q apparso nel Pilot di TNG, oltre che Phil Morris, figlio di Greg Morris della serie originale Mission: Impossibile. Quest’ultimo ha recitato da bambino nella Serie Classica di Star Trek, e poi in seguito nel film Star Trek III Alla ricerca di Spock, Deep Space Nine e persino in Babylon 5.  La seconda serie TV chiude infine nel 1990, lasciando i fan di tutto il mondo desiderosi di nuove produzioni. Anche da questa serie è stato tratto un film cinematografico di montaggio (con vecchi episodi uniti insieme), intitolato per sondare nuovamente come il franchise sarebbe risultato sul grande schermo. E pare che, stavolta, i tempi siano diventati maturi per la conquista del cinema.

Mission: Impossible Saga

La rinascita della saga negli anni novanta, dalla TV al grande schermo

Paramount infatti, invece che lanciare una terza serie TV, negli anni novanta ritiene che forse sarebbe meglio realizzare (finalmente) una serie di film, magari con protagonisti già famosi sul grande schermo, piuttosto che attori già provenienti dalla TV. Tom Cruise viene scelto come protagonista e Brian De Palma come regista. Mission: Impossible debutta al cinema in un momento decisamente speciale per la saga, ovvero il Trentennale di Mission Impossibile, nel 1996. Nel film compare anche il personaggio di Jim Phelps, interpretato da John Voight, che segna un vero passaggio generazionale. Il legame a doppio filo con Star Trek continua, Mission Imposssible II del 2000 si basa su un soggetto originale di Ronald D. Moore e Brannon Braga, sceneggiatori di The Next Generation. Tra gli attori spicca Ving Rhames, celebre per avr lavorato in Pulp Fiction. Nel 2001, intanto, proprio per omaggiare Mission: Impossible , J.J. Abrams, da sempre fan sfegatato della IMF televisiva, aveva creato la serie spy Alias. Per vedere l’uscita di un terzo film bisogna aspettare ben sei anni, ed ecco che il secondo sequel Mission Impossible III del 2006 viene diretto proprio da J.J. Abrams, dopo i successi di LOST, coinvolgendo per altro attori come Laurence Fishburne, celebre per Matrix, con una sceneggiatura di Alex Kurtzman e Roberto Orci, altri due autori trekker molto noti.  Arriva nel cast Simon Pegg, reduce dal successo del film cult L’Alba dei Morti Dementi e che il regista sceglierà qualche anno dopo come interprete di Scotty nel reboot di Star Trek. Come sappiamo, infatti, il regista statunitense oggi è il responsabile della rinascita di Star Trek stesso, dopo gli anni bui. Un franchise che, come avrete intuito, è legato a doppio filo con quello di Mission: Impossible. Nel frattempo viene fondata SkyDance Productions, che si occupa tuttora del franchise. Nel 2011 è la volta del quarto film della serie cinematografica, Mission: Impossible – Protocollo fantasma diretto da Brad Bird, che viene prodotto a sei mani da J.J. Abrams, Tom Cruise e Bryan Burke, già coproduttore di LOST. Proprio da quella serie proviene uno dei volti nuovi del cast, Josh Holloway. Notevoli le musiche di Michael Giacchino, che aveva da poco realizzato la colonna sonora di un film di J.J. Abrams, indovinate quale? Si proprio Star Trek del 2009. La saga degli agenti IMF miete dunque un successo dopo l’altro,  ed a partire dal quinto film Mission: Impossible – Rogue Nation, datato 2015, che esce per il Cinquantennale del franchise, la figura di Christopher McQuarrie, sceneggiatore e regista fino ad oggi della serie cinematografica, diventa fondamentale. Nella pellicola debutta il nuovo agente segreto interpretato da Rebecca Ferguson. Dopo soli tre anni, nel 2018, arriva poi il sesto attesissimo film Mission: Impossibile – Fallout, che vede la conferma dei maggiori membri del cast, con la nuova entrata di uno dei personaggi più affascinanti, l’ambigua Vedova Bianca, interpretata da Vanessa Kirby (non imparentata con l’eroe rosa di Nintendo). La serie cinematografica continua nel 2023 con Mission: Impossible Dead Reckogning, film colossale e mastodontico, come abbiamo detto, diviso in ben due parti e della durata di ben sei appassionanti ore. La saga si rinnova dopo quasi sessanta anni di permanenza nel mercato televisivo prima e cinematografico poi, senza smettere mai di stupire.

Una carriera davvero lunga per un franchise storico il cui successo di pubblico e critica non accenna a diminuire. Nato nel lontano 1966 nei Desilu Studios della Desilu Production e diventato una delle più amate saghe del catalogo Paramount, Mission: Impossibile continuerà per sempre a bruciare veloce come l’iconico candelotto di dinamite accesso che si vede nella sigla della serie originale, occupando un posto speciale nel cuore dei fan.

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