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Ecco cosa deve (e non deve) fare un escursionista in montagna

Author: Wired

Tempo d’estate, ma il mare non è più l’unica chimera. Da sempre e particolarmente negli ultimi dieci anni, complice il surriscaldamento globale e le estati sempre più roventi, la montagna è una meta ambita per il turismo estivo. Tanto da diventare “pop” e perfino oggetto di polemiche da social network, con tutte le conseguenze che ne derivano: prima fra tutte, l’impreparazione quando si affronta un trekking. Solo nell’ultimo mese in Italia si sono contati tre incidenti mortali, durante percorsi escursionistici: l’ultimo un alpinista tedesco di 50 anni, che si trovava sulla via del Monviso, e che è precipitato da un dirupo davanti alla figlia che lo accompagnava. Fatalità a parte, aumentando il numero di escursionisti improvvisati, si rivela meno abitudine a rispettare le regole della montagna. Wired ha chiesto a Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del Cai (Club Alpino Italiano) alcuni consigli su come preparare al meglio un trekking in montagna. Partendo dalla regola di base:

“Una buona preparazione dell’escursione limita sensibilmente gli inconvenienti che possono derivare da qualsiasi tipo di percorso”Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del CaiCosa serve assolutamente per un trekking?Le scarpe adatte: si intendono scarpe apposta, che hanno una tomaia (parte superiore della calzatura) alta e una suola di tipologia vibram. Le scarpettine di plastica, per essere chiari sono da evitare assolutamente;Vestiario a cipolla e pantaloni preferibilmente lunghi: icorti non proteggono abbastanza da insetti o rovi. Da preferire indumenti leggeri e traspiranti per la pelle;Uno zaino con dentro tutto ciò che può servire: un maglione per ripararsi dal freddo, una mantellina per coprirsi dalla pioggia, un cappello ed occhiali per ripararsi dal sole. Anche creme solari protettive, dato che se si sale in quota il calore puo provocare ustioni;I bastoncini da trekking possono far comodo, soprattutto in discesa, per tenere l’equilibrio;Non può mancare una riserva d’acqua calibrata: studiando il percorso, possiamo renderci conto se ci sono sorgenti o rifugi, altrimenti bisogna portarla in funzione della distanza da percorrereInfine, possono essere utili le barrette energetiche. Cosi come se facesse troppo caldo, serve portare dei sali minerali, magari da sciogliere nell’acqua della borraccia.article imageDue nuovi dispositivi Garmin per la sicurezza in montagna

Il colosso dei gps da polso si concentra sulla comunicazione in caso d’emergenza con Garmin inReach Mini 2 e Messenger

Come si capisce se un percorso è adatto alle proprie capacità?

La difficoltà di un percorso dipende da impegno tecnico e impegno fisico – spiega Tuccoli – Per il primo aspetto fare affidamento alla difficolta intrinseca del sentiero: il Cai identifica la difficoltà tecnica con una scala. Una persona che per la prima volta si avventura in un’escursione dovrebbe partire dalla lettera T che indica un percorso di tipo turistico. Successivamente, acquisendo esperienza, può avventurarsi in percorsi E, di tipo escursionistico, per poi arrivare fino a quelli EE, da escursionisti esperti, e quindi ci riferiamo a percorsi davvero impegnativo“. Per quanto riguarda invece la dimensione fisica, è opportuno considerare la lunghezza del percorso.

“Non è cosi banale conoscere le proprie capacita in tal senso, perché spesso e volentieri tendiamo a sottovalutare i percorsi e sopravvalutare le nostre capacità. Per cui il consiglio è di affrontare prima dei percorsi facili, con impegno tecnico e fisico modesto, considerando anche lunghezza e dislivello”Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del CaiCosa non deve mai portare con sé un’escursionista?Ci sono sentieri dove alcuni animali non sono ammessi: bisogna fare attenzione alle indicazioni. pensando soprattutto ai cani. Questi ultimi talvolta si possono portare, ma spesso al guinzaglio. “Idem sui droni: non in tutti i posti possono essere utilizzati e quindi è necessario informarsi bene prima di portare queste attrezzature in un’escursione”.Quali consigli per impostare un trekking?Prima di tutto, secondo Tuccoli, acquisire più informazioni possibili sul luogo dell’esplorazione. Per farlo, ci si può rivolgere ad albergatori del luogo, acquistare una guida che descriva i percorsi escursionistici nei dintorni, o se si è in grado di leggerla, adoperare una carta topografica. Sicuramente, è più facile rivolgersi alla sezione locale del Cai che saprà dare consigli utili sui percorsi di zona. “Fatto questo, un’escursione va pianificata nei giorni precedenti. Una buona pianificazione riduce gli inconvenienti che potrebbero trasformare una gita piacevole in un’esperienza da dimenticare. Per questo, bisogna soprattutto fare attenzione alle previsioni meteo: vanno viste nei giorni precedenti e a ridosso, perché in montagna come sappiamo il tempo puo cambiare repentinamente. E oggi i bolletini meteo di montagna sono abbastanza precisi”. Soprattutto, ricordare il sussurro dell’istinto: la montagna merita rispetto e l’escursionista deve agire da sponsor di questo principio.article imageEverest, quanto può essere pericoloso salire su una montagna affollata

Author: Wired

Tempo d’estate, ma il mare non è più l’unica chimera. Da sempre e particolarmente negli ultimi dieci anni, complice il surriscaldamento globale e le estati sempre più roventi, la montagna è una meta ambita per il turismo estivo. Tanto da diventare “pop” e perfino oggetto di polemiche da social network, con tutte le conseguenze che ne derivano: prima fra tutte, l’impreparazione quando si affronta un trekking. Solo nell’ultimo mese in Italia si sono contati tre incidenti mortali, durante percorsi escursionistici: l’ultimo un alpinista tedesco di 50 anni, che si trovava sulla via del Monviso, e che è precipitato da un dirupo davanti alla figlia che lo accompagnava. Fatalità a parte, aumentando il numero di escursionisti improvvisati, si rivela meno abitudine a rispettare le regole della montagna. Wired ha chiesto a Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del Cai (Club Alpino Italiano) alcuni consigli su come preparare al meglio un trekking in montagna. Partendo dalla regola di base:

“Una buona preparazione dell’escursione limita sensibilmente gli inconvenienti che possono derivare da qualsiasi tipo di percorso”Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del CaiCosa serve assolutamente per un trekking?Le scarpe adatte: si intendono scarpe apposta, che hanno una tomaia (parte superiore della calzatura) alta e una suola di tipologia vibram. Le scarpettine di plastica, per essere chiari sono da evitare assolutamente;Vestiario a cipolla e pantaloni preferibilmente lunghi: icorti non proteggono abbastanza da insetti o rovi. Da preferire indumenti leggeri e traspiranti per la pelle;Uno zaino con dentro tutto ciò che può servire: un maglione per ripararsi dal freddo, una mantellina per coprirsi dalla pioggia, un cappello ed occhiali per ripararsi dal sole. Anche creme solari protettive, dato che se si sale in quota il calore puo provocare ustioni;I bastoncini da trekking possono far comodo, soprattutto in discesa, per tenere l’equilibrio;Non può mancare una riserva d’acqua calibrata: studiando il percorso, possiamo renderci conto se ci sono sorgenti o rifugi, altrimenti bisogna portarla in funzione della distanza da percorrereInfine, possono essere utili le barrette energetiche. Cosi come se facesse troppo caldo, serve portare dei sali minerali, magari da sciogliere nell’acqua della borraccia.article imageDue nuovi dispositivi Garmin per la sicurezza in montagna

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Come si capisce se un percorso è adatto alle proprie capacità?

La difficoltà di un percorso dipende da impegno tecnico e impegno fisico – spiega Tuccoli – Per il primo aspetto fare affidamento alla difficolta intrinseca del sentiero: il Cai identifica la difficoltà tecnica con una scala. Una persona che per la prima volta si avventura in un’escursione dovrebbe partire dalla lettera T che indica un percorso di tipo turistico. Successivamente, acquisendo esperienza, può avventurarsi in percorsi E, di tipo escursionistico, per poi arrivare fino a quelli EE, da escursionisti esperti, e quindi ci riferiamo a percorsi davvero impegnativo“. Per quanto riguarda invece la dimensione fisica, è opportuno considerare la lunghezza del percorso.

“Non è cosi banale conoscere le proprie capacita in tal senso, perché spesso e volentieri tendiamo a sottovalutare i percorsi e sopravvalutare le nostre capacità. Per cui il consiglio è di affrontare prima dei percorsi facili, con impegno tecnico e fisico modesto, considerando anche lunghezza e dislivello”Massimo Tuccoli, presidente della commissione centrale escursionismo del CaiCosa non deve mai portare con sé un’escursionista?Ci sono sentieri dove alcuni animali non sono ammessi: bisogna fare attenzione alle indicazioni. pensando soprattutto ai cani. Questi ultimi talvolta si possono portare, ma spesso al guinzaglio. “Idem sui droni: non in tutti i posti possono essere utilizzati e quindi è necessario informarsi bene prima di portare queste attrezzature in un’escursione”.Quali consigli per impostare un trekking?Prima di tutto, secondo Tuccoli, acquisire più informazioni possibili sul luogo dell’esplorazione. Per farlo, ci si può rivolgere ad albergatori del luogo, acquistare una guida che descriva i percorsi escursionistici nei dintorni, o se si è in grado di leggerla, adoperare una carta topografica. Sicuramente, è più facile rivolgersi alla sezione locale del Cai che saprà dare consigli utili sui percorsi di zona. “Fatto questo, un’escursione va pianificata nei giorni precedenti. Una buona pianificazione riduce gli inconvenienti che potrebbero trasformare una gita piacevole in un’esperienza da dimenticare. Per questo, bisogna soprattutto fare attenzione alle previsioni meteo: vanno viste nei giorni precedenti e a ridosso, perché in montagna come sappiamo il tempo puo cambiare repentinamente. E oggi i bolletini meteo di montagna sono abbastanza precisi”. Soprattutto, ricordare il sussurro dell’istinto: la montagna merita rispetto e l’escursionista deve agire da sponsor di questo principio.article imageEverest, quanto può essere pericoloso salire su una montagna affollata

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