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Gran Turismo La storia di un sogno impossibile Recensione: la passione corre veloce | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Gran Turismo La storia di un sogno impossibile arriva velocissimo sul grande schermo per raccontare una vera fiaba moderna, a metà tra il romanzo di formazione e lo sport movie di qualità, con l’intenzione di far comprendere al grande pubblico come i sogni, anche quelli più impossibili, possano diventare realtà. Il regista Neil Blomkamp, dopo essere diventato una vera leggenda nel genere sci-fi, dirige un film appassionante che, pur partendo dal target di riferimento degli appassionati di videogiochi, in particolare del simulatore di guida più acclamato del settore, contiene un messaggio universale adatto anche al grande pubblico. Le passioni vanno coltivate a tutti i costi, ed i sogni, a volte si possono avverare. Indossate il vostro casco e premete play, la veloce corsa dei sogni è iniziata.

Gran Turismo La storia di un sogno impossibile

Dai circuiti eletttronici di PlayStation ai circuiti di LeMans

Circa 25 anni fa arriva sul mercato un simulatore di guida chiamato Gran Turismo, sulla prima indimenticabile PlayStation che, dal 1997 fino ad oggi, conta sette capitoli principali, spaziando tra tutti i sistemi casalinghi di Sony ed il portatile PSP (ma non PS Vita) ed è entrato di diritto nella storia dei videogiochi di guida. La saga è giustamente considerata “il miglior simulatore di guida di sempre” anche da chi “tifa” per console concorrenti. Lo sviluppatore Polyphony Digital Inc., first party di Sony, ha letteralmente compiuto un miracolo, implementando nella saga sportiva non solo una serie infinita di reali automobili da corsa dei marchi più famosi, come Lamborghini, Ferrari, Honda, Mitsubishi, Audi, Aston Martin, Chevrolet o Nissan, ma ha realizzato con cura estrema dei particolari modelli di guida realistici e dotati di una fisica perfettamente aderente alla realtà, sotto la “guida”, se ci passate il gioco di parole, del creatore della serie, il leggendario Kazunori Yamauchi, uno dei volti più noti dello storico PlayStation Dream Team.

L’autore, oltre ad essere uno dei produttori esecutivi del film, per la gioia dei fan, ci delizia anche con un piccolo cameo all’interno della pellicola. Non chiamatelo solo videogame, Gran Turismo è qualcosa di più, è la realtà della guida sportiva condensata dentro righe di codice perfette che permettono di sognare. Come sappiamo, i giocatori della saga, chiamati Sim Driver, di fatto totalizzano milioni di ore alla guida di macchine da corsa reali, riprodotte in ogni minimo particolare. Il gioco è strutturato con una programmazione che ricalca ogni elemento della vettura, dal più grande al più microscopico dei particolari, come il materiale di realizzo, la reazione di freni, gomme e quant’altro ai diversi tipi di terreno, inclusi gli elementi ambientali, come piste bollenti d’estate o pioggia autunnale, oltre al fatto di riprodurre anche alla perfezione le piste più famose del mondo, come Silverstone, Mugello, Sepang, Istanbul Speed Park, la famigerata Nürburgring Nordschleife e LeMans, pista francese famosissima per la 24 ore, competizione in cui si corre dal pomeriggio del giorno prima a quello del giorno dopo, notte inclusa, e considerata una delle gare più complesse al mondo. Le diverse piste, inclusa LeMans, sono citate anche nel film, che riprende con dovizia di dettagli ogni loro caratteristica peculiare. Per saperne di più sulla saga vi rimandiamo al sito ufficiale al seguente LINK.

Col joystick è tutto più facile, vero?? Pivello!

(Un sarcastico meccanico di pista)

Gran Turismo

La domanda che tutti si sono fatti è molto semplice, e sta alla base della trama eccezionale raccontata da  Gran Turismo La storia di un sogno impossibile. Un Sim Driver campione virtuale di Gran Turismo, potrebbe diventare un vero pilota e gareggiare sulle piste contro i piloti professionisti? Per rispondere all’entusiasmante quesito è stata creata una vera e propria scuola di guida reale per piloti virtuali chiamata Gran Turismo Academy, realizzata in collaborazione tra Nissan e Sony. Passare dal semplice eSport ai reali circuiti mondiali è il premio finale della scuola, con tanto di contratto ufficiale. Uno di questi Sim Driver è il britannico Jann Mardenborough, classe 1991 e residente a Cardiff, un semplice ragazzo ventenne pieno di sogni e speranze, che ha dedicato la sua vita, fin dalla tenera età di cinque anni, ai simulatori di guida diventando un campione di Gran Turismo. Peraltro il giovane di belle speranze è figlio di un ex calciatore professionista, che vede però di malocchio il fatto che il figlio preferisca gli sport virtuali a quelli reali, facendogli capire che sta inseguendo una chimera. Una storia vera, quindi, quella raccontata in questo coinvolgente film, che però, come spesso accade, è una storia incredibile e commovente, che dimostra come i sogni, anche i più impossibili, possano diventare realtà.

Neil Blomkamp incontra PlayStation Productions

Realizzare un film su una storia così incredibile non è da tutti, e la scelta di Columbia, Sony Pictures Entertainment ed in particolare di PlayStation Productions, uno studio californiano fondato nel 2019  proprio per realizzare tie-in di alto livello dai franchise più noti del mondo PlayStation, è caduta su uno dei registi più talentuosi della sua generazione, ovvero il sudafricano Neil Blomkamp. L’autore è un nome di culto nel settore degli amanti della fantascienza, e, dopo essersi fatto le ossa con decine di cortometraggi, ha debuttato nel 2009 con Distric 9, una pellicola toccante ed indimenticabile, evoluzione di un suo vecchio corto, che utilizza la sci-fi per affrontare temi scottanti e realistici come la segregazione razziale africana. Il nome del regista è stato poi consacrato grazie ad altre due pellicole fantascientifiche, il distopico Elysium del 2013 ed il bizzarro Humandroid del 2015, che racconta la storia di un agente di polizia robot, anch’esso tratto da un precedente corto. Non manca una buona prova nel genere horror con Demonic nel 2021. Chi non conosce lo stile eclettico ed unico del regista potrebbe obiettare che le tematiche di Gran Turismo sono forse poco adatta ad uno specialista del fantastico, ed in tal caso lo invitiamo assolutamente a riscoprire le opere dell’autore. Queste sono infatti pervase da un realismo di fondo spesso con piglio quasi documentaristico, sullo stile di Avatar La Via dell’Acqua di James Cameron, che trovate qui, per capirsi. Particolare che lo rende davvero una scelta eccellente per raccontare una storia vera così coinvolgente. I sogni che diventano realtà, la realtà che è più incredibile di un sogno, con una tematica del genere Neil Blomkamp ci va davvero a nozze. Lo stile registico di Gran Turismo La storia di un sogno impossibile è infatti spettacolare, non solo per le scelte artistiche, ma anche perché mescola perfettamente campi contigui, all’apparenza separati. Una pellicola che non solo corre in quarta spingendo sull’acceleratore, come il videogame a cui si ispira, ma che tiene letteralmente incollati alla sedia gli spettatori, che sembrano quasi entrare nel film e vivere ogni momento narrato. Un racconto diviso letteralmente in due parti, inizialmente impostato come un romanzo di formazione, in cui si vede la crescita del protagonista, in cui, da semplice gamer, vive la favola di appartenere ad una scuola per formare campioni, e poi lo scontrarsi dei suoi sogni con la dura realtà dello sport professionistico. Una dicotomia forte, con conseguente crescita psicologica enorme, sebbene nello scorrere del tempo si tratti di soli quattro anni di narrazione, e più precisamente dal 2011 fino al 2015.

Ottima la caratterizzazione di personaggi, fatti ed ambienti, merito della sapiente sceneggiatura a sei mani, ovvero lo stesso Neill Blomkamp, oltre che Zach Baylin e Jason Hall, coautore del soggetto insieme ad Alex Tse, autore noto per Watchman. La storia riesce a soffermarsi anche sui coprotagonisti, tra cui spiccano il coach personale, un ruolo simile al classico Maestro di Karate Kid, interpretato da un eccezionale David Kenneth Harbour, attore che ricordiamo per il suo ruolo nella serie TV Strangers Things, e che non si separa mai dal suo classico Sony Walkman Sport Series iconico degli anni ottanta, ma anche quello del responsabile marketing della Nissan il cui volto è quello di Orlando Bloom, il Legolas del Signore degli Anelli di Peter Jackson. Il protagonista è un giovane promettente attore britannico, Archie Madekwe che spazia tra teatro e cinema, e che ricordiamo per Midsommar Il villaggio dei dannati del 2019. La trama riesce bene anche a caratterizzare i rapporti tra le persone, quello col padre, col fratello, con la madre e con la fidanzata Leslie, protagonista di una love (side) story minore, non troppo invasiva, e legata anche all’uso inevitabile dei social.

Gran Turismo

Un film veloce, eroico, a cui però non mancano momenti umoristici, citazioni videoludiche e persino attimi drammatici e commoventi che fanno appassionare ancora di più alla storia. Ma quello che più stupisce è l’incredibile realizzazione tecnica. il regista ha veramente creato un mondo credibile, visivamente stupefacente e ricco di effetti visivi notevoli. Il suo classico stile, diranno i fan di vecchia data, fatto di primi piani strettissimi dei volti, close-up intriganti dei piccoli ma importanti particolari di scena, unione perfetta tra inquadrature bizzarre ed FX tratti direttamente dall’opera videoludica, tra cui spiccano segnialini dei posti in gara, scritte iconiche e citazioni parecchio riconoscibili per i fan. Una delle cose visivamente più notevoli è la decostruzione dell’automobile durante un momento di guida, in cui vediamo letteralmente ogni singolo pezzo smontarsi in 3D per essere osservato dallo spettatore a occhi sgranati. Neil Blomkamp non si accontenta, e cerca di stupirci in tutti i modi, con incredibili inquadrature e tocchi da maestro del cinema. la pellicola abbonda di riprese aeree, carrellate inverse sulla pista in cui vediamo le auto venirci contro mentre corrono, ma anche campi lunghi, primissimi piani, e alternanza quasi fulminea tra tradizionali telecamere fisse, a carrello, altre montate su droni volanti, o semplici e movimentate steadycam, che aumentano a dismisura il livello, tecnica già usata nelle superbe opere sci-fi.

Gran Turismo La storia di un sogno impossibile, una OST davvero eclettica

Un’ultima nozione positiva per l’incredibile colonna sonora del film. Si spazia tra brani techno e fusion, oltre che classici degli anni ottanta e novanta, anche con nomi notissimi, come il gruppo metal Black Sabbath, la cui cassettina viene letteralmente consumata dal coach nel suo Walkman vintage con tanto di cuffiette arancioni iconiche, e che verranno presto trasferiti in un dispositivo “più moderno” che contenga più di otto canzoni. Incredibile ma vero, la parte del leone la fanno due autori classici degli anni novanta, realmente amati dal vero Jann Mardenborough protagonista della storia, ovvero la cantante new-age Enya ed il sassofonista Kenny G, la cui musica rilassante è usata per concentrarsi prima delle gare. Quest’ultimo è anche protagonista di una divertente gag, poiché, come sappiamo, non è proprio il più seguito dalla Generazione Z. Altre intriganti musiche inedite scritte per il film sono opera del talentuoso Rolne Balfe, nome legato, oltre che a Cinema e TV con oltre venti anni di carriera, tra cui il recente ultimo Mission: Impossibile, che trovate qui, ai videogiochi, e che ricordiamo per aver collaborato con le serie Assassin’s Creed. L’ottima pellicola fa un uso scenografico della OST a sua disposizione, mettendo il brano giusto al momento giusto, e dando una marcia in più (la quinta) al film. Ottanta milioni di giocatori si sono appassionati a Gran Turismo, ed ecco che ora, grazie a questo passaggio transmediale il franchise è pronto per conquistare un pubblico completamente nuovo.

Il progetto PlayStation Productions, nato per creare film di serie A dai franchise più noti provenienti dal mondo videoludico targato Sony sta decisamente dando i suoi frutti. Dopo Uncharted dello scorso anno ecco finalmente arrivare sul grande schermo il film su Gran Turismo, che ripercorre peraltro una storia vera, di un ragazzo che, da semplice gamer appassionato di eSport, riesce ad arrivare sulle reali piste come LeMans e gareggiare contro i piloti professionisti. Un film diretto in modo magistrale da Neil Blomkamp che raggiunge vette visive molto alte, facendo appassionare alla trama, paradossalmente, anche chi non ha mai sentito parlare di Gran Turismo. Un film realizzato con cura, che potrà piacere ad un pubblico molto vasto. Non chiamatelo, decisamente, solo Tie-in. 

Gran Turismo

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