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Il telescopio spaziale James Webb ha trovato anidride carbonica su Europa, luna di Giove

Author: Hardware Upgrade

Come abbiamo scritto più volte, il telescopio spaziale James Webb ci ha permesso di conoscere meglio angoli remoti dell’Universo distanti miliardi di anni luce. Le sue capacità sono state impiegate anche per regioni più vicine, come nel caso della protostella Herbig-Haro 211 a mille anni luce, oppure dell’esopianeta K2-18 b che si trova “solamente” a 120 anni luce dalla Terra. Il nuovo telescopio ha però osservato oggetti ancora più vicini, come nel caso del satellite di Giove, Europa.

europa jwst

Proprio su questa luna, decisamente interessante dal punto di vista della ricerca della vita fuori dalla Terra, il JWST ha individuato anidride carbonica aprendo nuovi scenari per quanto riguarda la struttura interna del satellite naturale. Chiaramente non è una conferma definitiva, ma un tassello ulteriore per conoscere Europa e, in futuro, poterlo esplorare con sonde robotiche. Questo è quello che sappiamo.

Il telescopio spaziale James Webb e l’anidride carbonica su Europa

Secondo quanto riportato congiuntamente da NASA ed ESA, su Europa sarebbe stata rilevata anidride carbonica che si unirebbe così al quadro precedente noto della possibilità che, sotto la crosta ghiacciata, ci sia un grande oceano di acqua liquida salata mentre ancora più all’interno ci sarebbe un nucleo roccioso. Quello che interessava (e interessa tutt’ora) ai ricercatori è capire cosa contenga questo oceano.

europa

Per questo trovare anidride carbonica (e quindi una fonte di carbonio) grazie ai dati del telescopio spaziale James Webb è stata una buona notizia. Non è ancora certo che questa fonte di carbonio sia legata all’oceano sotto il ghiaccio, infatti potrebbe essere arrivato anche grazie a meteoriti o altre fonti esterne. Quella della provenienza dall’oceano è però l’ipotesi più probabile attualmente.

europa jwst

Samantha Trumbo (Cornell University) ha dichiarato “ora pensiamo di avere prove osservative che il carbonio che vediamo sulla superficie di Europa provenga dall’oceano. Non è una cosa banale. Il carbonio è un elemento biologicamente essenziale”. I dati sono stati riportati in uno studio dal titolo The distribution of CO₂ on Europa indicates an internal source of carbon.

Il telescopio spaziale James Webb ha individuato l’abbondanza di anidride carbonica nella zona denominata Tara Regio. Si tratta di una parte relativamente recente in termini geologici con strati che sono stati depositati in un periodo non troppo lontano nel tempo. In particolare sembrerebbe ci possa essere uno scambio tra superficie ghiacciata e oceano. Se sarà fatta luce su quanto superficie e oceano siano “connessi” si potrà anche scoprire informazioni sulla parte sotto il ghiaccio prima ancora di arrivare a perforarla (operazione tutt’altro che semplice).

europa jwst

Per la rilevazione è stato impiegato lo strumento NIRSpec sfruttando l’acquisizione di spettri con risoluzione di 320 x 320 chilometri con un campo visivo ampio 3128 chilometri. Questo ha permesso quindi di individuare sia le molecole presenti ma anche la zona approssimativa dove si trovano. Il tempo di osservazione è stato di pochi minuti il 9 e il 23 novembre 2022. Per NIRCam sono stati impiegati i filtri F070W, F140M, F212N, F250M, F335M e F460M mentre per NIRSpec quelli F100LP, F170LP e F290LP. In futuro sia Europa Clipper (NASA) che JUICE (ESA) potrebbero fornire ulteriori informazioni sul satellite di Giove da un punto di vista privilegiato.

Author: Hardware Upgrade

Come abbiamo scritto più volte, il telescopio spaziale James Webb ci ha permesso di conoscere meglio angoli remoti dell’Universo distanti miliardi di anni luce. Le sue capacità sono state impiegate anche per regioni più vicine, come nel caso della protostella Herbig-Haro 211 a mille anni luce, oppure dell’esopianeta K2-18 b che si trova “solamente” a 120 anni luce dalla Terra. Il nuovo telescopio ha però osservato oggetti ancora più vicini, come nel caso del satellite di Giove, Europa.

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Proprio su questa luna, decisamente interessante dal punto di vista della ricerca della vita fuori dalla Terra, il JWST ha individuato anidride carbonica aprendo nuovi scenari per quanto riguarda la struttura interna del satellite naturale. Chiaramente non è una conferma definitiva, ma un tassello ulteriore per conoscere Europa e, in futuro, poterlo esplorare con sonde robotiche. Questo è quello che sappiamo.

Il telescopio spaziale James Webb e l’anidride carbonica su Europa

Secondo quanto riportato congiuntamente da NASA ed ESA, su Europa sarebbe stata rilevata anidride carbonica che si unirebbe così al quadro precedente noto della possibilità che, sotto la crosta ghiacciata, ci sia un grande oceano di acqua liquida salata mentre ancora più all’interno ci sarebbe un nucleo roccioso. Quello che interessava (e interessa tutt’ora) ai ricercatori è capire cosa contenga questo oceano.

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Per questo trovare anidride carbonica (e quindi una fonte di carbonio) grazie ai dati del telescopio spaziale James Webb è stata una buona notizia. Non è ancora certo che questa fonte di carbonio sia legata all’oceano sotto il ghiaccio, infatti potrebbe essere arrivato anche grazie a meteoriti o altre fonti esterne. Quella della provenienza dall’oceano è però l’ipotesi più probabile attualmente.

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Samantha Trumbo (Cornell University) ha dichiarato “ora pensiamo di avere prove osservative che il carbonio che vediamo sulla superficie di Europa provenga dall’oceano. Non è una cosa banale. Il carbonio è un elemento biologicamente essenziale”. I dati sono stati riportati in uno studio dal titolo The distribution of CO₂ on Europa indicates an internal source of carbon.

Il telescopio spaziale James Webb ha individuato l’abbondanza di anidride carbonica nella zona denominata Tara Regio. Si tratta di una parte relativamente recente in termini geologici con strati che sono stati depositati in un periodo non troppo lontano nel tempo. In particolare sembrerebbe ci possa essere uno scambio tra superficie ghiacciata e oceano. Se sarà fatta luce su quanto superficie e oceano siano “connessi” si potrà anche scoprire informazioni sulla parte sotto il ghiaccio prima ancora di arrivare a perforarla (operazione tutt’altro che semplice).

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Per la rilevazione è stato impiegato lo strumento NIRSpec sfruttando l’acquisizione di spettri con risoluzione di 320 x 320 chilometri con un campo visivo ampio 3128 chilometri. Questo ha permesso quindi di individuare sia le molecole presenti ma anche la zona approssimativa dove si trovano. Il tempo di osservazione è stato di pochi minuti il 9 e il 23 novembre 2022. Per NIRCam sono stati impiegati i filtri F070W, F140M, F212N, F250M, F335M e F460M mentre per NIRSpec quelli F100LP, F170LP e F290LP. In futuro sia Europa Clipper (NASA) che JUICE (ESA) potrebbero fornire ulteriori informazioni sul satellite di Giove da un punto di vista privilegiato.

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