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Sword Art Online Last Recollection Recensione: link start! | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Ogni volta che si parla di tie-in provenienti dal mondo degli anime e dei manga, e in particolare quelli dedicati a Sword Art Online, il mio cuore da giocatore e appassionato del mondo creato da Rei Kawahara si ferma un po’, ogni volta. Di videogiochi, nel corso degli ultimi anni, dedicati al manga e anime che ha fatto proprio del rapporto stesso con i videogiochi il suo cuore pulsante, ce ne sono stati veramente tanti, alcuni di questi anche potenzialmente ambiziosi, ma nessuno è mai riuscito a dare la giusta dimensione all’universo di provenienza. Per tal motivo, quando Aquria ha annunciato l’arrivo di Sword Art Online Alicization Lycoris, ormai diversi anni fa, mi sono sentito all’improvviso più ottimista. Ero convinto, onestamente, che sfruttando un arco narrativo tanto generoso in termini narrativi e, magari, gestendo meglio le soluzioni di gameplay, maturato dopo le esperienze passate non esattamente memorabili, il risultato finale potesse essere decisamente più interessante. Come potete già immaginare, almeno per quanto mi riguarda, il capitolo uscito nel 2021 non ha per nulla raggiunto la metà prevista. I tie-in a tema SAO sono rimasti a livello qualitativo fondamentalmente invariati, ragion per cui, a essere sinceri, non mi aspettavo nessun tipo di passo avanti quando è stato annunciato, per giunta pure discretamente in sordina, Last Recollection, quello che a tutti gli effetti è da considerarsi un po’ il sequel del capitolo sopracitato. In questa nuova avventura, distribuita nel nostro Pese, come sempre, da Bandai Namco, il team di sviluppo ha deciso, ancora una volta, di offrire una storia parallela a quella del materiale di riferimento, imbastendo una linea tematica e narrativa decisamente interessante, ma che si scontra con un sistema di gioco e un comportato tecnico veramente sottotono. Se siete curiosi di saperne di più, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione completa.

Sword Art Online Last Recollection: una buona storia, con un grande potenziale… non sempre sfruttato a dovere

Il mondo di Underworld, il teatro degli eventi dell’arco narrativo a cui attinge l’immaginario di Sowrd Art Online Last Recollection, è uno dei più affascinanti e oscuri di tutto l’universo creato da Rei Kawahara. Il gioco si piazza narrativamente parlando proprio al centro della battaglia tra le truppe dei cavalieri della Chiesa Assiomatica e le forze oscure provenienti dal Dark Territory, che minacciano in maniera sempre più profonda e spaventosa la quiete e la libertà delle popolazioni libere. In questo contento narrativo, il giocatore è chiamato, ancora una volta, a vestire i panni di Kirito, l’eroe che ha salvato il mondo o per i meglio dire i mondi, in più di un’occasione e che, ancora una volta, ha tutte la carte in regola per rappresentare un barlume di speranza anche nell’oscuro mondo di Underworld. Fin qui sembra tutto scontato o comunque molto ordinario, ma in realtà la piega degli eventi è destinata a prendere una curva decisamente diversa rispetto alla storia originale. In SAO Last Recollection gioca un ruolo fondamentale un nuovo personaggio, creato ad hoc proprio per la trasposizione videoludica in questione: Dorothy Elisheva.

La giovane guerriera, che viaggia insieme a una bambina, è un membro delle truppe oscure del dark territory, ed è stata inviata proprio dai generali, i dieci comandanti, per portare un messaggio molto chiaro e alquanto inaspettato: il desiderio di porre fine alla guerra c’è ed è più vivo che mai. Stando alle parole della giovane e misteriosa guerriera, infatti, all’interno delle truppe d’élite delle forze oscure c’è chi vorrebbe deporre le armi, ragion per cui la ragazza è stata inviata a fare rapporto direttamente a Bercouli Synthesis One, il capo dei cavalieri che difendono il mondo libero dal Dark Territory. Da qui in avanti, gli eventi sono destinati a prendere una piega molto interessante e promettente. L’evoluzione della storia e soprattutto quella dei nuovi personaggi è decisamente interessante e pone delle ottime basi sul piano narrativo per tutta la struttura narrativa di questo specifico arco. Pur comunque mostrando il fianco a errori ormai tradizionali, come la presenza di davvero troppe cutscene o l’attingere a temi e soluzioni fondamentalmente già un po’ viste e sentite, il gioco, sul piano tematico, riesce comunque a intrattenere, con un’evoluzione narrativa decisamente intrigante.

Sword Art Online Last Recollection

Generate combat element (o)!

Sarò sincero: con queste buone premesse narrative, mi sono sentito un po’ più tranquillo e sollevato e mi aspettavo di potermi ritrovare tra le mani uno dei migliori tie-in dedicati all’universo di Rei Kawahara. Purtroppo, Sword Art Online Last Recollection cade proprio sul più bello, ossia sul gameplay, che risulta a tutti gli effetti uno degli anelli deboli della produzione. Sia chiaro, sulle prime battute il sistema a metà tra un action-stylish e un GDR classico, con tante abilità da utilizzare un po’ in stile MMO, sembra anche funzionare, ma sul lungo periodo (e vi parlo di poche ore dopo l’inizio del gioco) faticherete a ripetere le stesse azioni con lo stesso entusiasmo. Il combat system di Sword Art Online Last Recollection è veramente troppo basilare e semplificato, ma soprattutto non si evolve con il passare delle ore di gioco o quando ci si ritrova ad affrontare un nemico più ostico. La formula di base rimane un po’ sempre la stessa: agli attacchi veloci si alternano attacchi pesanti e con una schivata perfetta è possibile richiamare un’abitlià speciale con cui stordire e successivamente atterrare un avversario, in modi sempre e comunque eccessivamente prevedibili e poco ispirati. Il gioco offre comunque un gran numero di abilità speciali, spesso legati anche alle specifiche armi, e uniche per ogni personaggio, ma l’impressione che si ha giocando, onestamente, è quella che tutto si può ridurre tranquillamente a un sano e puro button mashing, che spesso e volentieri rappresenta la soluzione migliore per ogni battaglia. È proprio questo il problema maggiore di Sword Art Online Last Recollection, che finisce schiavo della sua identità di fondo, quella che mette la forza e l’abilità con le armi davanti al gran numero di idee avute per arricchire il gameplay, che in molti casi funzionano anche a dovere.

Simulando un po’, come dicevo prima, la struttura da MMO insita nell’anima della serie e del brand in generale, il gioco pone un accento potenzialmente deciso sulla collaborazione in battaglia, con attacchi concatenati, abilità speciali per i vari personaggi e così via, in un sistema comunque apparentemente molto sfaccettato e ricco di possibilità. La verità dei fatti, però, come anticipato poco sopra, è che tutto questo è destinato a diventare sempre più un elemento di contorno, al netto della voglia del giocatore di dedicarsi al farming per poter sbloccare punti abilità da investire in uno skill tree sempre e comunque ricco di abilità da sbloccare che possono comunque risultare interessanti e utili in base alla situazione. Nel complesso, comunque, la gestione del sistema di combattimento è un mezzo passo falso, ed è un peccato. Le buone idee ci sono, ma la semplificazione generale e soprattutto la ripetitività di fondo delle dinamiche di battaglia rendono le fasi di scontro più un problema che un passatempo e in un gioco del genere diciamo che non è esattamente un plus da elencare.

Esplorazione, quest secondarie e power up: si poteva fare di più?

Da un gioco del genere, ovviamente, ci si aspetta un focus pesante sulla questione relativa ai potenziamenti e al ritrovamento di equipaggiamenti speciali, e in realtà, a conti fatti, non è esattamente così. Un po’ come accade con la questione del button mashing, con gli attacchi base che sovrastano in utilità tutto il resto delle meccaniche di gioco, anche sotto il profilo degli equipaggiamenti si ha una situazione complessivamente simile. Una volta trovato quello che fa per voi, in sostanza, difficilmente sarete tentati di puntare ad altro, anche perché il gioco non risulta molto stimolante in tal senso, e non soltanto per le mancanza di vere e proprie ricompense speciali ma anche per la scarsa quantità di NPC pensati per aiutare il nostro Kirito in battaglia. È questo un altro aspetto che mi ha colpito poco di Sword Art Online Last Recollection: l’esplorazione e la densità delle attività disponili nelle varie aree. Partendo dal fatto (che approfonderemo dopo) che le mappe sono tutte molto piccole, vuote e poco ispirate da un punto di vista estetico, è proprio la mancanza di veri e propri segreti e obiettivi speciali da seguire che rendono l’esperienza un po’ incolore, sotto questo aspetto. L’esplorazione, insomma, è un po’ un problema, anche perché diventa molto complesso anche seguire i vari obiettivi da tracciare, a causa di una mappa non esattamente chiara e poco semplice da tenere sotto controllo. Proprio rimanendo in tema di missioni secondarie, è evidente che la struttura assuma troppo rapidamente una eccessiva reiterazione delle situazioni. Spesso e volentieri le quest secondarie si riducono all’uccisione di determinati nemici o al raccoglimento di un oggetto, ma questo problema riguarda un po’ tutti i giochi del genere e non mi sento di rimarcarlo più di tanto, in questa sede. Quello che mi ha convinto poco, e l’ho detto già, è proprio la poca voglia di dare al giocatore un mondo da vivere a trecentosessanta gradi, proprio come dovrebbe essere in un gioco del genere e, soprattutto, ispirato a un universo del genere.

Sword Art Online Last Recollection: tecnica e grafica, bisogna veramente fare un passo avanti

Metto subito in chiaro una cosa: sul piano dell’ispirazione e della fedeltà al materiale originale, anche questo Last Recollection è decisamente un grande omaggio all’opera della sensei Kawahara, e su questo siamo tutti d’accordo. Il vero problema di questo gioco, che poi è un po’ mancanza comune di tutti i prodotti a tema, è quello dell’impostazione tecnica che rimane ancora non tanto alla vecchia generazione di console, ma più verosimilmente a quella ancora precedente. Da vedere, infatti, Sword Art Online Last Recollection è un prodotto fortemente arretrato e non al passo coi tempi e lo si capisce praticamente subito. Escludendo i modelli poligonali dei personaggi principali, realizzati con una buona fattura, è tutto il resto che dovrebbe far riflettere non poco, sia gli sviluppatori sia i giocatori. Elementi come i fondali, gli oggetti di mobilio o magari la vegetazione e via dicendo sono riprodotti con una densità poligonale veramente d’altri tempi e anche venendo a trattare l’argomento stabilità la situazione non migliora più di tanto.

Su PlayStation 5, versione da noi testata in fase di recensione, il gioco si espone a cali di frame rate piuttosto frequenti specialmente con più nemici a schermo ed è anche afflitto da una gestione dei movimenti veramente difficile da assimilare. Kirito sembra letteralmente volare in mezzo al mondo di gioco, ha dei movimenti innaturali che rendono la stessa esplorazione ancor più caotica, anche a causa di una telecamera che troppo spesso non riesce a seguire i movimenti degli avatar utilizzati, soprattutto nelle sequenze di battaglia e quando si va a usare il lock su determinati avversari. È un peccato, comunque, perché i “disegni” sono veramente ben realizzati e anche il design dei personaggi originali è molto piacevole, ma il computo finale è decisamente negativo. Niente da dire, invece, sul comparto sonoro. Le OST, così come le soundtrack principali, che accompagnano l’avventura sono molto belle, ispirate e in linea con la versione anime dell’opera, così come il doppiaggio si è rivelato di ottima qualità, specialmente quello in lingua originale.

Piattaforme:  Xbox One, Xbox Series X|S e PC

Sviluppatore: Aquria

Publisher: Bandai Namco

Sword Art Online Last Recollection poteva sicuramente puntare più in alto. Anche stavolta gli sviluppatori non hanno saputo sfruttare a dovere la potenza del marchio di riferimento e hanno finito per mettere su un gioco con tante buone idee ma non sfruttare fino in fondo, accompagnate da una veste estetica e tecnica abbastanza arretrata e che, a conti fatti, di “next” ha veramente poco. Peccato, perché di buone idee, e lo ripeto, ce ne sono molte, ma per un vero passo avanti per la serie e per i tie-in in generale dedicati a SAO, dovremo aspettare ancora.

Sword Art Online Last Recollection

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