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Economia Tecnologia

Perché il prezzo del bitcoin ha avuto una fiammata

Author: Wired

Un lunedì da montagne russe per il bitcoin. Come riporta Bloomberg, il 16 ottobre per la criptovaluta si era infatti aperto con un guadagno del 10% del valore fino a quota 30mila dollari a causa di voci insistenti sul possibile via libera della Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti rispetto alla richiesta di BlackRock per il fondo negoziato in borsa (Etf) di iShares sul bitcoin.

Nel dettaglio, gli Etf sono infatti degli strumenti finanziari regolamentati il cui valore replica quello degli asset sottostanti. In questo caso, il prezzo considerato sarebbe quello spot (ovvero quello corrente di mercato) della moneta virtuale.

Nel corso della giornata, la smentita della società di investimenti di New York ha però fermato l’exploit del bitcoin, facendo scendere il suo valore a quota 28mila dollari e segnando quindi soltanto un +3% rispetto alla partenza. “L’applicazione dell’Etf Spot Bitcoin iShares – ha spiegato un portavoce dell’azienda – è ancora sotto esame da parte della Sec”.

L’impennata del bitcoin, seppur ridimensionata, dimostra una certa eccitazione da parte del mercato in vista della nascita di un prodotto spot legato alla criptovaluta negli Stati Uniti, possibilità finora mai consentita dalle autorità di regolamentazione a stelle e strisce. Tra le cause che spingono alla cautela è stato spesso citato il rischio di manipolazione del mercato che una novità del genere porterebbe con sé. Prova ne siano le stesse oscillazioni del prezzo della moneta virtuale in seguito alle voci riportate da Bloomberg.

Come ricorda la testata newyorkese, al momento sono oltre dieci le richieste di Eft spot su bitcoin, con il coinvolgimento di giganti del settore come la stessa BlacRock e Invesco. E proprio l’interesse diretto di colossi di questo tipo spinge d’altronde sempre più analisti a ritenere più concrete le possibilità che si vada verso una storica prima approvazione in merito da parte della Sec.

Author: Wired

Un lunedì da montagne russe per il bitcoin. Come riporta Bloomberg, il 16 ottobre per la criptovaluta si era infatti aperto con un guadagno del 10% del valore fino a quota 30mila dollari a causa di voci insistenti sul possibile via libera della Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti rispetto alla richiesta di BlackRock per il fondo negoziato in borsa (Etf) di iShares sul bitcoin.

Nel dettaglio, gli Etf sono infatti degli strumenti finanziari regolamentati il cui valore replica quello degli asset sottostanti. In questo caso, il prezzo considerato sarebbe quello spot (ovvero quello corrente di mercato) della moneta virtuale.

Nel corso della giornata, la smentita della società di investimenti di New York ha però fermato l’exploit del bitcoin, facendo scendere il suo valore a quota 28mila dollari e segnando quindi soltanto un +3% rispetto alla partenza. “L’applicazione dell’Etf Spot Bitcoin iShares – ha spiegato un portavoce dell’azienda – è ancora sotto esame da parte della Sec”.

L’impennata del bitcoin, seppur ridimensionata, dimostra una certa eccitazione da parte del mercato in vista della nascita di un prodotto spot legato alla criptovaluta negli Stati Uniti, possibilità finora mai consentita dalle autorità di regolamentazione a stelle e strisce. Tra le cause che spingono alla cautela è stato spesso citato il rischio di manipolazione del mercato che una novità del genere porterebbe con sé. Prova ne siano le stesse oscillazioni del prezzo della moneta virtuale in seguito alle voci riportate da Bloomberg.

Come ricorda la testata newyorkese, al momento sono oltre dieci le richieste di Eft spot su bitcoin, con il coinvolgimento di giganti del settore come la stessa BlacRock e Invesco. E proprio l’interesse diretto di colossi di questo tipo spinge d’altronde sempre più analisti a ritenere più concrete le possibilità che si vada verso una storica prima approvazione in merito da parte della Sec.

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