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GAZA ISRAELE E UCRAINA: PROVE DI TERZA GUERRA MONDIALE – icebergfinanza

Author: Finanza.com Blog

Aveva ragione Naomi Klein…

“… quando la crisi colpisce  è fondamentale agire in fretta, imporre un mutamento rapido e irreversibile prima che la società tormentata dalla  crisi torni a rifugiarsi nella tirannia dello status quo! “

Nell’epoca del socialismo finanziario, della socializzazione delle perdite e della privatizzazione dei guadagni, del troppo grandi per fallire, la menzogna e la falsità sono di moda, il fascismo delle oligarchie finanziarie sta amministrando lo schock attuale.

Incredibile il sorriso con il quale Biden ha risposto alla domanda di un giornalista della CBS, sulla possibilità che l’America possa sostenere più guerre…

Ha rassicurato sul fatto che gli Stati Uniti possono continuare a sostenere l’Ucraina mentre aiutano anche Israele.

“Siamo gli Stati Uniti d’America, per l’amor di Dio”, ha detto, sottolineando che l’America è la Nazione “più potente nella storia del mondo”. Dunque, ha aggiunto, “possiamo occuparci di entrambi e mantenere comunque la nostra difesa a livello internazionale”. (LaPresse)

Per l’amor di Dio?

Mio Dio!

Mi sbaglierò, ma sono il solo ad avere la sensazione e non solo quella, che la terza guerra mondiale è davvero dietro l’angolo, sotto forma di guerre di religione … #Israele #Hamas #Ucraina #Bruxelles pic.twitter.com/JhbNxFs8E8

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 17, 2023

Il fallimento di questo sistema è evidente,ieri una pandemia, oggi una guerra, domani chissà.

“Avendo conquistato posizioni nelle quali sono destinati a fallire – sostiene Sutton – cominciano a usare un arsenale di tattiche per dissimulare la loro incompetenza. Distraggono l’attenzione dai loro errori spostando sistematicamente la colpa su altri. L’inganno diventa lo strumento per creare l’illusione di un progresso. Oggi noi siamo sommersi da una marea di imposture, create da quel modo di pensare e di agire”.

Blind Faith, si fede cieca, abbi fede in noi, noi sappiamo quello che è bene per te!

Ricordate?

«In uno dei suoi saggi più influenti, Friedman formulò la panacea tattica che costituisce il nucleo del capitalismo contemporaneo, e che io definisco “dottrina dello shock”. Osservava che “soltanto una crisi – reale o percepita – produce vero cambiamento. Quando quella crisi si verifica, le azioni intraprese dipendono dalleidee che circolano. Questa, io credo, è la nostra funzione principale: sviluppare alternative alle politiche esistenti, mantenerle in vita e disponibili finché il politicamente impossibile diventa il politicamente inevitabile”. Alcune persone accumulano cibo in scatola e acqua in previsione di grandi disastri; i friedmaniani accumulano idee per il libero mercato. E quando la crisi colpisce – ne era convinto il professore dell’università di Chicago – è fondamentale agire in fretta, imporre un mutamento rapido e irreversibile prima che la società tormentata dalla  crisi torni a rifugiarsi nella tirannia dello status quo» (Naomi Klein).

Lo so fa male vedere in faccia la verità, ma non mi sentirei libero, non avrei rispetto per me stesso.

Come dice il nostro John Perkins  …

la minaccia di un potenziale conflitto è sempre gradito alle corporations perché possono approfittarsene. Ma sono favorevoli alla Nato perché bilancia il potere della Russia. Quello che le grandi corporations vogliono è che alcuni paesi continuino ad offrire lavoro a basso costo, altri paradisi fiscali, altri un livello irrisorio di regolamentazione sull’ambiente. Dieci anni fa le corporations hanno cominciato a vedere che l’Europa si stava integrando davvero, formulando standard sociali e ambientali. E questo non lo vogliono: tumulti e crisi economica sono graditi fino a un certo livello, ecco perché fomentano questo in paesi come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo: è un modo di “dividing and conquering”. Gli imperi sempre dividono e conquistano.

Non avevamo alcun dubbio che anche ieri, il circo Biden, avrebbe messo a segno l’ennesima spettacolare performance nelle vendite al dettaglio, nessun dubbio…

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Tutti dati nominali, che non tengono conto dell’inflazione, mentre solo le vendite reali, ovvero quelle depurate dall’inflazione contano.

Si tratta di dati adeguati alle variazioni stagionali ma nessun accenno alle variazioni di prezzo, con un incremente di ben 0.7 punti rispetto al mese precedente.

Prezzi rivisti al rialzo anche per luglio e agosto, rispettivamente dello 0,6% e 0,8%.

Il resto fuffa o poco più.

Le vendite reali, ovvero depurate dall’inflazione hanno raggiunto il picco un anno fa e ora stanno continuamente scendendo.

La cosa interessante è quello che ha detto ieri Barkin, uno dei tanti governatori della fed che parleranno nei prossimi giorni…

But I don’t like depending solely on data. It comes in a month late. Then it is revised multiple times. And it is adjusted by seasonal …

Fed’s Barkin: Fed has time to see data before making next rate move call https://t.co/9jwvkPQ8FH pic.twitter.com/QWmvRrh0gB

— Reuters (@Reuters) October 17, 2023

E’ la prima volta in assoluto che sento un discorso ragionevole da parte di un governatore di una Fed regionale, la Fed di Richmond.

” … non mi piace dipendere esclusivamente dai dati, arrivano con un mese di ritardo. Poi vengono rivisti più volte e sono adeguati alle stagionalità…”

In parole povere, non vale la pena di commentarli.

La differenza tra quello che dice Barkin e quello che sosteniamo noi, quando parliamo di era “taroccocò” è che alcune revisioni negative, sono così spettacolari che qualche dubbio ci viene.

L’esempio più ecclatante è quello sotto, l’ultima revisione del pil del secondo trimestre.

Passi la farsa dei profitti delle aziende che stanno uscendo in questi giorni, rivista da +1,6% al -4,1 % il trimestre scorso.

In fondo, solo un fesso crede ai bilanci delle società in questi tempi.

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Ma suggerire una revisione di oltre il 50 % tra i consumi in prima lettura e la revisione finale, fa sorridere.

Per quanto obsoleto sia il tuo sistema di rilevazione dati, non puoi passare dal 1,7% di crescita ad un miserabile 0.8%.

Ma sappiamo che nel 2008, una prima lettura del pil vicina al 5% fini per diventare negativa.

Ecco perchè non abbiamo alcuna fretta.

Noi non cambiamo idea come la stragrande maggioranza degli analisti o blogger o economisti.

I conti li faremo alla fine, come li abbiamo fatti nel 2009, quando siamo stati gli unici o quasi in Italia, a prevedere la grande crisi subprime.

Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti.

Ma occupiamoci di CIna, dove con dati pur in discesa, ci si esalta per una visione migliore delle previsioni…

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La crescita del PIL cinese rallenta al 4,9% ma supera le previsioni.

Peccato che il trimestre precedente tanto per cambiare è stato rivisto sensibilmente al ribasso da più 0,8% a + 0,5%.

Nulla di eccezionale, in una recessione i dati vengono costantemente rivisti al ribasso.

“La ripresa economica è ancora agli inizi”, afferma un economista di Moody’s Analytics. “E con il deterioramento del mercato immobiliare che non mostra segni di rallentamento, una nuvola nera aleggia sopra di noi.”

Sorpreso al rialzo, anche consumi e produzione, ma la situazione resta deprimente per un’economia come quella cinese, nonostante gli stimoli governativi.

E’ il 5 mese consecutivo che il credito scende in Cina, a differenza di quello che vi raccontano.

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Prosegue il crollo immobiliare, con investimenti a -9,1%

Incredibile ascoltare da un Paese comunista, qualcuno che mette in guardia dal contesto esterno, affermando che sta diventando sempre più complesso e grave.

Paradossalmente i maggiori incrementi nelle vendite al dettaglio, si sono avuti nelle vendite di alcool e tabacco.

La diffusione del virus della deflazione da debiti in Cina continua.

Noi come sempre, confidiamo nella verità figlia del tempo!

E’ uscito l’ultimo manoscritto di Machiavelli ” THE GREAT DEPRESSION.” assolutamente fondamentale per comprendere cosa sta succedendo, da non perdere.

E’ tempo che dalle parole, si passi ai fatti, abbiamo bisogno del Tuo prezioso sostegno.esm

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