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“Lukaku senza educazione e rispetto, Inzaghi genio pigro Inter”: Ausilio show

Author: Tuttosport

Piero Ausilio è da tempo nella dirigenza dell’Inter: è entrato nel 1998 (25 anni fa, dopo una breve parentesi alla Pro Sesto) e ha scalato le gerarchie occupando diversi ruoli. Prima nel settore giovanile e poi negli anni è diventato direttore sportivo della prima squadra. Negli ultimi anni ha lavorato a stretto contatto con Marotta, Baccin e un’area scout importante per andare alla ricerca di nuovi innesti e talenti per rinforzare la squadra. Da Bisseck a Thuram, giusto per citare gli ultimi due in ordine cronologico che sono arrivati ad Appiano l’estate scorsa. Il direttore nerazzurro si è raccontato a Radio Serie A: dai suoi inizi fino a parlare di alcuni retroscena di mercato, soprattutto quelli su Lukaku, l’argomento estivo di cui più si è parlato. 

Ausilio: “Lukaku? Non ho nessun rammarico”

Proprio sul belga ha detto: “Gioca in un altro club e preferisco non parlarne. Ormai fa parte del passato e non ho alcun rammarico nei suoi confronti. Per me è tutto finito dall’8 luglio (giorno in cui è uscita la notizia della Juve n.d.r.). Dico soltanto che devono esserci educazione e rispetto, ma a un certo punto sono venute a mancare. Telefonata? Dissi a Romelu quello che pensavo dopo un po’ di tempo che non riuscivo a sentirlo…”. 

Da Lukaku all’arrivo di Thuram: “La prima volta che ne parlai in società fu dopo la cessione di Lukaku al Chelsea: giocava esterno al ‘Gladbach, non sapeva nemmeno lui di essere un centravanti. Lui era il prescelto ma poi prendemmo Dzeko perché Marcus si era infortunato al ginocchio. Gli incontri avuti sono rimasti la base per farlo arrivare quest’estate. A Lilian fui il primo a dirgli che suo figlio potesse fare anche l’attaccante“. E gli elogi a Inzaghi

Lukaku annullato, Thuram decisivo: l'Inter vince di misura contro la Roma

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Lukaku annullato, Thuram decisivo: l’Inter vince di misura contro la Roma

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Author: Tuttosport

Piero Ausilio è da tempo nella dirigenza dell’Inter: è entrato nel 1998 (25 anni fa, dopo una breve parentesi alla Pro Sesto) e ha scalato le gerarchie occupando diversi ruoli. Prima nel settore giovanile e poi negli anni è diventato direttore sportivo della prima squadra. Negli ultimi anni ha lavorato a stretto contatto con Marotta, Baccin e un’area scout importante per andare alla ricerca di nuovi innesti e talenti per rinforzare la squadra. Da Bisseck a Thuram, giusto per citare gli ultimi due in ordine cronologico che sono arrivati ad Appiano l’estate scorsa. Il direttore nerazzurro si è raccontato a Radio Serie A: dai suoi inizi fino a parlare di alcuni retroscena di mercato, soprattutto quelli su Lukaku, l’argomento estivo di cui più si è parlato. 

Ausilio: “Lukaku? Non ho nessun rammarico”

Proprio sul belga ha detto: “Gioca in un altro club e preferisco non parlarne. Ormai fa parte del passato e non ho alcun rammarico nei suoi confronti. Per me è tutto finito dall’8 luglio (giorno in cui è uscita la notizia della Juve n.d.r.). Dico soltanto che devono esserci educazione e rispetto, ma a un certo punto sono venute a mancare. Telefonata? Dissi a Romelu quello che pensavo dopo un po’ di tempo che non riuscivo a sentirlo…”. 

Da Lukaku all’arrivo di Thuram: “La prima volta che ne parlai in società fu dopo la cessione di Lukaku al Chelsea: giocava esterno al ‘Gladbach, non sapeva nemmeno lui di essere un centravanti. Lui era il prescelto ma poi prendemmo Dzeko perché Marcus si era infortunato al ginocchio. Gli incontri avuti sono rimasti la base per farlo arrivare quest’estate. A Lilian fui il primo a dirgli che suo figlio potesse fare anche l’attaccante“. E gli elogi a Inzaghi

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