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WhatsApp e Google Drive potenziali pericoli per la vendita al dettaglio?

Author: IlSoftware

WhatsApp e Google Drive potenziali pericoli per la vendita al dettaglio?

Malware, truffe e phishing sono solo una piccola parte delle tante minacce che chi opera nel settore della vendita al dettaglio deve affrontare. Con il periodo del Black Friday, poi, le offensive dei cybercriminali si fanno ancora più intense e pericolose.

In questo contesto turbolento, vi stono alcune piattaforme che sembrano patire più di altre: WhatsApp, Gmail e Google Drive sembrano, su tutte, essere quelle più a rischio.

In questo contesto si colloca lo studio di Netskope Threat Labs, attraverso cui alcuni esperti hanno confrontato i rischi corsi rispetto ai servizi di cloud e messaggistica in vari settori commerciali. I dati emersi, sono tutt’altro che rassicuranti.

Va chiarito come, attraverso la ricerca, è stato possibile appurare come  Google Drive, Gmail e WhatsApp sono tra le prime cinque app più popolari nel settore. In questa speciale classifica OneDrive si colloca al primo posto in tutti gli ambiti esaminati.

A livello di rischi, però, la piattaforma cloud di Microsoft sembra meno soggetta rispetto ad altri nomi. I servizi dell’ecosistema Google risultano infatti in cima alla lista per numero di malware veicolati. Non solo: Google Drive, viene utilizzato dal 34% dei venditori (una percentuale molto alta se raffrontata con altri contesti).

Non da meno è WhatsApp, l’app di messaggistica più diffusa al mondo. Questa trova ampio utilizzo nell’ambito della collaborazione commerciale, risultando anche una piattaforma potenzialmente pericolosa. Qui, infatti, sono stati registrati i numeri più alti per quanto riguarda tentativi di phishing.

Nel complesso, si stima che il 17% dei soggetti che operano nel retail si affidano a questa applicazione nei loro business.

Vendita al dettaglio nel mirino dei cybercriminali: ecco perché

Perché i cybercriminali puntano sui venditori al dettaglio rispetto a grandi aziende? I motivi sono molteplici.

In primis, le transazioni sono numerose e consentono dunque più opportunità di “intercettazione” dei dati sensibili da parte dei criminali informatici. In seconda battuta, molti imprenditori del settore hanno poca dimestichezza con la sicurezza informatica.

Secondo Ray Canzanese, direttore di Netskope Threat Labs “Gli aggressori sfruttano le app cloud per sfuggire al radar ed eludere i tradizionali controlli di sicurezza che non ispezionano traffico di questo tipo“.

Di fatto, per molti esercenti il cloud risulta un ambiente considerato (erroneamente) sicuro. Questo tipo di leggerezza però, con il periodo natalizio, può risultare una mancanza imperdonabile, con conseguenze molto gravi per un elevato numero di attività commerciali.

Author: IlSoftware

WhatsApp e Google Drive potenziali pericoli per la vendita al dettaglio?

Malware, truffe e phishing sono solo una piccola parte delle tante minacce che chi opera nel settore della vendita al dettaglio deve affrontare. Con il periodo del Black Friday, poi, le offensive dei cybercriminali si fanno ancora più intense e pericolose.

In questo contesto turbolento, vi stono alcune piattaforme che sembrano patire più di altre: WhatsApp, Gmail e Google Drive sembrano, su tutte, essere quelle più a rischio.

In questo contesto si colloca lo studio di Netskope Threat Labs, attraverso cui alcuni esperti hanno confrontato i rischi corsi rispetto ai servizi di cloud e messaggistica in vari settori commerciali. I dati emersi, sono tutt’altro che rassicuranti.

Va chiarito come, attraverso la ricerca, è stato possibile appurare come  Google Drive, Gmail e WhatsApp sono tra le prime cinque app più popolari nel settore. In questa speciale classifica OneDrive si colloca al primo posto in tutti gli ambiti esaminati.

A livello di rischi, però, la piattaforma cloud di Microsoft sembra meno soggetta rispetto ad altri nomi. I servizi dell’ecosistema Google risultano infatti in cima alla lista per numero di malware veicolati. Non solo: Google Drive, viene utilizzato dal 34% dei venditori (una percentuale molto alta se raffrontata con altri contesti).

Non da meno è WhatsApp, l’app di messaggistica più diffusa al mondo. Questa trova ampio utilizzo nell’ambito della collaborazione commerciale, risultando anche una piattaforma potenzialmente pericolosa. Qui, infatti, sono stati registrati i numeri più alti per quanto riguarda tentativi di phishing.

Nel complesso, si stima che il 17% dei soggetti che operano nel retail si affidano a questa applicazione nei loro business.

Vendita al dettaglio nel mirino dei cybercriminali: ecco perché

Perché i cybercriminali puntano sui venditori al dettaglio rispetto a grandi aziende? I motivi sono molteplici.

In primis, le transazioni sono numerose e consentono dunque più opportunità di “intercettazione” dei dati sensibili da parte dei criminali informatici. In seconda battuta, molti imprenditori del settore hanno poca dimestichezza con la sicurezza informatica.

Secondo Ray Canzanese, direttore di Netskope Threat Labs “Gli aggressori sfruttano le app cloud per sfuggire al radar ed eludere i tradizionali controlli di sicurezza che non ispezionano traffico di questo tipo“.

Di fatto, per molti esercenti il cloud risulta un ambiente considerato (erroneamente) sicuro. Questo tipo di leggerezza però, con il periodo natalizio, può risultare una mancanza imperdonabile, con conseguenze molto gravi per un elevato numero di attività commerciali.

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