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Incentivi italiani alle Comunità Energetiche, via libera dall’UE

Author: Rinnovabili.it

incentivi italiani comunità energetiche
Foto di Blake Wheeler su Unsplash

Incentivi italiani alle CER,  misura “necessaria e adeguata” 

(Rinnovabili.it) – Sono passati ben nove mesi da quando il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica ha inviato a Bruxelles il testo del nuovo Decreto sulle CER e l’autoconsumo. Oggi finalmente arriva il via libera ufficiale della Commissione europea. L’esecutivo UE ha approvato ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, il regime di incentivi italiani per le comunità energetiche rinnovabili, lo strumento da 5,7 miliardi di euro figlio del Decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199. “Per la sua unicità, il provvedimento italiano – ha commentato il Ministro dell’ambiente Pichetto – ha richiesto una forte attenzione della Commissione Europea, che ha comunque pienamente validato il modello italiano: oggi questo rappresenta dunque un apripista per altre esperienze nel Continente”.

leggi anche Regole operative per l’autoconsumo diffuso, le proposte del GSE

Il via libera europeo

Per l’Esecutivo europeo gli incentivi alla CER nostrane potranno favorire lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile; e la misura è ritenuta “necessariaadeguata e proporzionata” per il conseguimento degli obiettivi ambientali europei e nazionali.

“Questo regime – ha commentato il commissario per la politica di concorrenza, Didier Reyndersconsente all’Italia di sostenere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle comunità energetiche. Rafforzerà l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione diretta alla transizione verso l’energia verde aiutando le comunità locali a moltiplicare gli impianti di produzione di energia rinnovabile”.

Come spiega la Commissione Europea in una nota stampa, i nuovi incentivi nazionali alle comunità energetiche rinnovabili saranno parzialmente finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La parte in questione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, mentre la rimanente – finanziata con le bollette italiane – fino al 31 dicembre 2027.

Decreto CER, quali incentivi a comunità energetiche e autoconsumatori?

Il regime di incentivazione italiano predisposto nel Decreto ministeriale CER è dedicato a tutti quei progetti in autoconsumo con capacità fino a 1 MW. I beneficiari possono accedere al meccanismo in base al principio “primo arrivato, primo servito”. Due le tipologie di aiuto elargito: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto.

La tariffa incentivante

Il DM sulle comunità energetiche prevede una tariffa incentivante sul quantitativo di energia elettrica consumato dagli autoconsumatori (clienti finali che generano energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio consumo) e dalle comunità energetiche rinnovabili (soggetti giuridici che permettono ai cittadini, alle piccole imprese e alle autorità locali di produrre, gestire e consumare la propria energia elettrica). Alla misura spetta un budget di 3,5 miliardi di euro, finanziato mediante un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori e la potenza finanziabile è pari a 5 GW complessivi. Il valore dell’incentivo, pagato su un periodo di 20 anni, verrà differenziato per taglia di impianto e per localizzazione geografica. Nel dettaglio tariffa incentivante va a sua volta distinta in una parte fissa e una variabile:

  • La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, diminuendo al crescere della potenza installata.
  • La parte variabile varia in funzione del prezzo di mercato dell’energia (Pz), diminuendo al crescere del PZ.
incentivi alle comunità energetiche rinnovabili
Credits: MASE

E’ prevista inoltre una maggiorazione tariffaria per gli impianti di CER realizzati nelle Regioni del Centro (più 4 €/MWh) e Nord Italia (più 10 €/MWh).

Il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40 per cento dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziata mediante l’RRF. Per beneficiare dell’aiuto, i progetti ammissibili devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026 ed essere ubicati in comuni con meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo è di installare una potenza complessiva di almeno 2 GW.

Sebbene le due misure possano essere combinate, l’importo totale dell’aiuto di Stato non può superare il deficit di finanziamento dei progetti, in modo che l’aiuto sia limitato al minimo necessario per la realizzazione dei progetti.

Costo di investimento massimo

Il decreto del MAse sugli incentivi alle CER riporta precisi massimali di spesa:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Leggi qui la presentazione del DM Incentivi per le Comunità energetiche

Author: Rinnovabili.it

incentivi italiani comunità energeticheFoto di Blake Wheeler su Unsplash

Incentivi italiani alle CER,  misura “necessaria e adeguata” 

(Rinnovabili.it) – Sono passati ben nove mesi da quando il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica ha inviato a Bruxelles il testo del nuovo Decreto sulle CER e l’autoconsumo. Oggi finalmente arriva il via libera ufficiale della Commissione europea. L’esecutivo UE ha approvato ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, il regime di incentivi italiani per le comunità energetiche rinnovabili, lo strumento da 5,7 miliardi di euro figlio del Decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199. “Per la sua unicità, il provvedimento italiano – ha commentato il Ministro dell’ambiente Pichetto – ha richiesto una forte attenzione della Commissione Europea, che ha comunque pienamente validato il modello italiano: oggi questo rappresenta dunque un apripista per altre esperienze nel Continente”.

leggi anche Regole operative per l’autoconsumo diffuso, le proposte del GSE

Il via libera europeo

Per l’Esecutivo europeo gli incentivi alla CER nostrane potranno favorire lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile; e la misura è ritenuta “necessariaadeguata e proporzionata” per il conseguimento degli obiettivi ambientali europei e nazionali.

“Questo regime – ha commentato il commissario per la politica di concorrenza, Didier Reyndersconsente all’Italia di sostenere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle comunità energetiche. Rafforzerà l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione diretta alla transizione verso l’energia verde aiutando le comunità locali a moltiplicare gli impianti di produzione di energia rinnovabile”.

Come spiega la Commissione Europea in una nota stampa, i nuovi incentivi nazionali alle comunità energetiche rinnovabili saranno parzialmente finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La parte in questione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, mentre la rimanente – finanziata con le bollette italiane – fino al 31 dicembre 2027.

Decreto CER, quali incentivi a comunità energetiche e autoconsumatori?

Il regime di incentivazione italiano predisposto nel Decreto ministeriale CER è dedicato a tutti quei progetti in autoconsumo con capacità fino a 1 MW. I beneficiari possono accedere al meccanismo in base al principio “primo arrivato, primo servito”. Due le tipologie di aiuto elargito: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto.

La tariffa incentivante

Il DM sulle comunità energetiche prevede una tariffa incentivante sul quantitativo di energia elettrica consumato dagli autoconsumatori (clienti finali che generano energia elettrica da fonti rinnovabili per il proprio consumo) e dalle comunità energetiche rinnovabili (soggetti giuridici che permettono ai cittadini, alle piccole imprese e alle autorità locali di produrre, gestire e consumare la propria energia elettrica). Alla misura spetta un budget di 3,5 miliardi di euro, finanziato mediante un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori e la potenza finanziabile è pari a 5 GW complessivi. Il valore dell’incentivo, pagato su un periodo di 20 anni, verrà differenziato per taglia di impianto e per localizzazione geografica. Nel dettaglio tariffa incentivante va a sua volta distinta in una parte fissa e una variabile:

  • La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, diminuendo al crescere della potenza installata.
  • La parte variabile varia in funzione del prezzo di mercato dell’energia (Pz), diminuendo al crescere del PZ.

incentivi alle comunità energetiche rinnovabiliCredits: MASE

E’ prevista inoltre una maggiorazione tariffaria per gli impianti di CER realizzati nelle Regioni del Centro (più 4 €/MWh) e Nord Italia (più 10 €/MWh).

Il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40 per cento dei costi ammissibili, per un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziata mediante l’RRF. Per beneficiare dell’aiuto, i progetti ammissibili devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026 ed essere ubicati in comuni con meno di 5.000 abitanti. L’obiettivo è di installare una potenza complessiva di almeno 2 GW.

Sebbene le due misure possano essere combinate, l’importo totale dell’aiuto di Stato non può superare il deficit di finanziamento dei progetti, in modo che l’aiuto sia limitato al minimo necessario per la realizzazione dei progetti.

Costo di investimento massimo

Il decreto del MAse sugli incentivi alle CER riporta precisi massimali di spesa:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Leggi qui la presentazione del DM Incentivi per le Comunità energetiche

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