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Skull and Bones Provato: non soffrite il mal di mare, vero? | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Era l’E3 2017 quando all’Ubisoft Media Briefing di quell’anno, il publisher franco canadese (reduce da una lotta di oltre un anno contro la scalata ostile di Vivendi) svelò Skull and Bones. “Teschio e ossa”, la traduzione letterale in italiano: un gioco a tema piratesco, sviluppato da Ubisoft Singapore e nato in realtà come espansione di quell’Assassin’s Creed IV Black Flag, primo gioco della serie a debuttare su PS4. Quello che doveva essere in realtà un progetto ambizioso, con l’obiettivo di dare ancora più libertà agli studi di sviluppo del publisher, in realtà si rivelò una sorta di arma a doppio taglio. Già, perché Skull and Bones sparì rapidamente dai radar e fu sostanzialmente rinviato di anno in anno, fino ad arrivare ai giorni nostri, con non pochi cambiamenti.

Negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provare una piccola porzione di gioco, complice un codice per l’accesso a una closed beta, che ha garantito circa 6 ore di gioco a tutti i giocatori che ne hanno avuto accesso. A distanza di sette anni, dunque, ne sarà davvero valsa la pena? Scopriamolo in questo hands-on del nuovo Ubisoft Original.

Skull and Bones

Skull and Bones non è una risposta a Sea of Thieves

Come abbiamo accennato in apertura, Skull and Bones nasce inizialmente come espansione di Assassin’s Creed IV Black Flag. In realtà, nel corso degli anni il gioco è cambiamento molto: lo sviluppo è di fatto cominciato nel 2013 come espansione, ma successivamente è diventato un MMO, per poi diventare un progetto indipendente, il primo in sviluppo presso Ubisoft Singapore. E dopo sette anni, eccoci qui, pronti a raccontare la nuova avventura del publisher e sviluppatore franco canadese. E no, non è una risposta a Sea of Thieves, l’MMO di casa Rare, che dopo diversi anni travagliati è riuscito a trovare una sua dimensione ben definita all’interno di un panorama decisamente affollato di produzioni e di giochi live service ben supportati da community e sviluppatori. Piuttosto, Skull and Bones cerca di offrire un’esperienza di gioco in single player, che però ha una forte influenza multigiocatore, con dei piccoli accorgimenti.

Il nuovo progetto (che a Ubisoft è costato oltre 120 milioni di Dollari) è in realtà una gigantesca avventura online a mondo aperto a tema piratesco. I giocatori sono subito trascinati nell’azione, creando il proprio avatar e lanciandosi alla ricerca di Saint Anne, il paradiso dei Pirati. Da qui Skull and Bones diventa un libro bianco, che fra contratti (ovvero missioni), eventi di gioco e scontri PvP permette a tutti di scrivere la propria storia come bucaniere. Il gameplay è decisamente classico e rispecchia quelli di tutti gli MMO o comunque giochi con un mondo online persistente: c’è un hub centrale, dove è possibile ottenere missioni, risorse e parlare con i vendor; ci sono dei world event, ovvero degli eventi casuali, affrontabili in single player o in multiplayer. E poi ci sono le side quest, i punti di interesse da scoprire e la personalizzazione del proprio personaggio e della propria nave.

Skull and Bones

Incagliato tra gli scogli

Il gameplay di Skull and Bones è decisamente semplice, anche se leggermente ripetitivo. Le prime ore nel mondo di gioco sono più o meno tutti uguali: si parte con la propria nave e si va alla ricerca di oggetti, relitti o si compiono piuttosto delle azioni predefinite, come per esempio un arrembaggio di una nave o il suo affondamento. Il tutto con il fine di poter ottenere denaro (ovvero i dobloni) e punti per la progressione, con quest’ultima che ci permetterà di ottenere degli status sempre più alti per quanto riguarda la pirateria. Tra una personalizzazione alla nave e una modifica necessaria, il nostro veliero dovrà combattere contro navi nemiche, pericoli ambientali e l’estrazione di risorse. Tutto in un pattern molto ripetitivo, che rischia addirittura di stancare dopo pochissimi minuti di gioco. Stanca anche l’introduzione: siamo in mezzo al mare, alla guida di una piccola imbarcazione che avrà la peggio contro l’esercito inglese. Da naufraghi saremo raccattati da altri due pirati e probabilmente è l’inizio più pigro di sempre di un gioco Ubisoft.

C’è poi un problema di identità, decisamente forte. Skull and Bones non sa cosa vuole essere: da una parte abbiamo un HUD simile ad Assassin’s Creed, cosa che ci farebbe pensare a un gioco in single player in terza persona. Eppure il titolo è fortemente multiplayer, ma le quest sono ripetitive e noiose. L’esplorazione non è mai libera: non è possibile, per esempio, sbarcare su un qualsiasi punto di un’isola, ma solamente su spot definitivi. Il crafting è banale e ripetitivo, così come la raccolta delle risorse. E la nave, come oramai da tradizione, è difficile da governabile. Anche il sistema di progressione del giocatore non è chiarissimo, con diverse incognite legate agli status da pirata che saranno ottenibili nel corso del tempo, ma che non abbiamo avuto modo di provare complice le poche ore di gioco. Saranno davvero così determinati? Oppure sono elementi di colore, inseriti per provare a ravvivare l’interesse nel grinding?

Quale futuro per Skull and Bones?

Appurato che il gioco, almeno per il momento, non sembra essere al top della forma, resta sicuramente un nodo da chiarire. E quel nodo riguarda, ovviamente, il futuro di Skull and Bones. Dal 2013 a oggi abbiamo assistito a una serie di giochi live service che sono letteralmente rinati nel corso degli anni. Un esempio potrebbe essere Destiny, ma anche No Man’s Sky (seppur non propriamente un gioco a servizio), Halo Infinite ma la lista è molto lunga.

Al momento Skull and Bones è un prodotto imperfetto, che potrebbe attrarre a sé una determinata tipologia di giocatori. Il materiale che abbiamo avuto modo di provare non sembra comunque essere sufficiente per una produzione in arrivo nel 2024, ma il futuro potrebbe riservarci qualche piccola sorpresa: Ubisoft Singapore, insieme a tutto il resto dei suoi team, dovrà comunque lavorare duramente per poter riuscire a plasmare il gioco in un vero e proprio must have. Per ora ogni giudizio è rimandato in fase di recensione, ma le prime impressioni non sono del tutto positive.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Serie S/X, PC

Sviluppatore: Ubisoft Singapore

Publisher: Ubisoft

Data d’uscita: 16 febbraio 2024

Skull and Bones parte sicuramente indietro rispetto ad altri giochi dalla natura multiplayer. Le quest sono ripetitive e noiose, il ritmo della narrazione e dell’azione non sembra soddisfacente e in generale il gioco sembra rimasto indietro. Questo primo approccio con la produzione Ubisoft ci ha lasciati decisamente freddi, ma la natura del gioco sembra quella di evolversi dopo il periodo di lancio. Ci sarà ancora da attendere prima di salpare per i sette mari, ma per ora non abbiamo visto niente di così straordinario: siamo pronti a essere smentiti in fase di recensione.

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