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Microsoft, passo indietro Windows 10: si torna al

Author: IlSoftware

Microsoft, passo indietro Windows 10: si torna al

Chi ha installato Windows 10 sul proprio computer e ha applicato l’aggiornamento di dicembre 2023 del sistema operativo, potrebbe aver notato alcune sorprese.

Il recente update, a quanto pare, ha apportato alcune modifiche per quanto riguarda la barra di ricerca in Esplora file. Questa, rispetto a solo qualche giorno fa, dovrebbe ora apparire di dimensioni più contenute, com’era prima dell’integrazione di Microsoft 365 e OneDrive.

Di fatto, l’operato degli sviluppatori Microsoft ha riportato questa componente del sistema operativo a novembre 2019, con la versione 19H2 di Windows. Da quel momento infatti, la barra di ricerca in Esplora file aveva integrato OneDrive, consentendo all’utente di visualizzare con facilità i file presenti nel servizio cloud.

Dunque, perché questo passo indietro? Proprio questa possibilità di effettuare ricerche ad ampio raggio causava una riduzione delle prestazioni di Windows 10. Secondo diversi test, infatti, l’utilizzo delle ricerche non risultava reattivo su molti computer, portando tempi d’attesa relativamente elevati.

Esplora file, si torna al 2019, stop all’integrazione con OneDrive: bug o scelta voluta?

Microsoft non ha documentato il “downgrade” nel suo documento di supporto per l’aggiornamento di dicembre 2023. Anche alcuni problemi registrati da diversi utenti potrebbero far vacillare la teoria della volontarietà di questo passo indietro.

Su alcuni PC, infatti, la barra di ricerca sembra non adattarsi bene agli altri elementi di Esplora file, causando alcuni fastidiosi problemi all’utente. Secondo chi è vittima di questo bug, basta mettere mano alla risoluzione dello schermo per ripristinare il corretto utilizzo dello strumento, il tutto ovviamente in attesa di una patch correttiva da parte di Microsoft.

In altri casi, gli utenti segnalano come la barra di ricerca tenda a bloccarsi, non rispondendo più agli input dell’utente. Anche se in molti sostengono che il downgrade sia voluto, gli effetti collaterali legato a questo cambiamento sembrano essere alquanto diffusi.

Fonte: windowslatest.com

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Microsoft, passo indietro Windows 10: si torna al

Chi ha installato Windows 10 sul proprio computer e ha applicato l’aggiornamento di dicembre 2023 del sistema operativo, potrebbe aver notato alcune sorprese.

Il recente update, a quanto pare, ha apportato alcune modifiche per quanto riguarda la barra di ricerca in Esplora file. Questa, rispetto a solo qualche giorno fa, dovrebbe ora apparire di dimensioni più contenute, com’era prima dell’integrazione di Microsoft 365 e OneDrive.

Di fatto, l’operato degli sviluppatori Microsoft ha riportato questa componente del sistema operativo a novembre 2019, con la versione 19H2 di Windows. Da quel momento infatti, la barra di ricerca in Esplora file aveva integrato OneDrive, consentendo all’utente di visualizzare con facilità i file presenti nel servizio cloud.

Dunque, perché questo passo indietro? Proprio questa possibilità di effettuare ricerche ad ampio raggio causava una riduzione delle prestazioni di Windows 10. Secondo diversi test, infatti, l’utilizzo delle ricerche non risultava reattivo su molti computer, portando tempi d’attesa relativamente elevati.

Esplora file, si torna al 2019, stop all’integrazione con OneDrive: bug o scelta voluta?

Microsoft non ha documentato il “downgrade” nel suo documento di supporto per l’aggiornamento di dicembre 2023. Anche alcuni problemi registrati da diversi utenti potrebbero far vacillare la teoria della volontarietà di questo passo indietro.

Su alcuni PC, infatti, la barra di ricerca sembra non adattarsi bene agli altri elementi di Esplora file, causando alcuni fastidiosi problemi all’utente. Secondo chi è vittima di questo bug, basta mettere mano alla risoluzione dello schermo per ripristinare il corretto utilizzo dello strumento, il tutto ovviamente in attesa di una patch correttiva da parte di Microsoft.

In altri casi, gli utenti segnalano come la barra di ricerca tenda a bloccarsi, non rispondendo più agli input dell’utente. Anche se in molti sostengono che il downgrade sia voluto, gli effetti collaterali legato a questo cambiamento sembrano essere alquanto diffusi.

Fonte: windowslatest.com

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