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Madame Web Recensione: troppo movimento sfalda le ragnatele | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Madame Web esce al cinema con poche aspettative da parte dei fan Marvel, ormai abituati al claudicante andazzo dei titoli “cugini” del blasonato Marvel Cinematic Universe (MCU) appartenenti al controverso filone chiamato Sony’s Spider-Man Universe (SSU). Questi ultimi film, pur realizzati dalla pur leggendaria Columbia Pictures, che da decenni orbita ormai nell’orbità della grande famiglia Sony, in collaborazione con Marvel stessa, non sono infatti riusciti a conquistare il grande pubblico, ad eccezione di quelli con protagonista Peter Parker come Spider-Man: No Way Home (tra i più grandi successi di sempre) e Spider-Man Across the Spider-Verse. Molti fattori, quindi, facevano già presagire il peggio, a partire dalle poco convincenti produzioni precedenti del filone, agli sceneggiatori provenienti dalle serie TV, fino alla direzione di un regista inesperto, esordiente totale dietro la macchina da presa. Seppur con la presenza nel film di un buon cast dove spicca la protagonista Dakota Johnson nel ruolo della Dottoressa Webb. Una grande occasione sprecata, purtroppo, che trasforma le pretese autoriali di “opera autonoma” dall’universo narrativo dell’Uomo Ragno in un film che non riesce a soddisfare praticamente nessuno.

Madame Web

Madame Web: SSU Vs MCU, due serie cugine ma con risultati ben diversi

Il film Madame Web, è in sviluppo dal 2018, come abbiamo detto in questa pagina, ed è stato anche fermo a lungo per via della recente Pandemia di Sars-Cov2. Come anticipato dal cappello della recensione, la pellicola si inserisce nel filone Sony’s Spider-Man Universe (SSU), dedicato ad alcuni personaggi secondari del mondo narrativo dell’Uomo Ragno, e ne rappresenta il quarto titolo, dopo i precedenti due film su Venon del 2018 e 2021, accolti comunque abbastanza bene dal pubblico, e Morbius del 2022, quest’ultima pellicola in particolare, come sappiamo, ha invece lasciato parecchio l’amaro in bocca ai fan Marvel. A differenza del più amato Marvel Cinematic Universe (MCU), che, pur tra alti e bassi, è diventato un punto di riferimento per chi ama vedere i personaggi dei fumetti sul grande schermo, e che ha generato un numero enorme di pellicole di genere cinecomic, purtroppo la collaborazione tra Sony, Columbia Pictures e Marvel non sta dando i risultati sperati.

L’insuccesso di critica e pubblico delle attuali produzioni SSU potrebbe persino mettere il discussione tutti i progetti futuri, tra cui spiccano un terzo film su Venom, unico personaggio che ha riscosso consensi, e Kraven, già in produzione, oltre a numerosi film attualmente in via di concretizzazione ed un paio di serie TV. Certo, nessuno va al cinema a vedere Madame Web pensando di trovarsi davanti ad uno degli eccezionali film della Trilogia di Spider Man dei primi anni duemila firmata dal leggendario regista Sam Raimi, il cui impatto culturale è stato talmente forte che Sony, uno dei produttori, all’epoca ha dediso persino di usare la font originale di Spidey sulla sua PlayStation 3, oppure anche i moderni film con Tom Holland, ma di fatto questo “spin-off ragnoso” purtroppo fatica a raggiungere persino la sufficienza. Andiamo comunque ad analizzarlo insieme.

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Madame Web: cast artistico, ambientazione e location

Iniziamo subito a parlare del cast attoriale di Madame Web, che vede come protagonisti due attori di primo livello. Si parte infatti con Tahar Rahim, interprete francese di origine algerina con alle spalle una carriera ventennale e film spesso impegnati come Il principe del deserto di Jean-Jacques Annaud del 2011, Maria Maddalena di Garth Davis del 2018 ed il recente Napoleon di Ridley Scott del 2022, qui nel ruolo di Ezekiel Sims, storico nemico e poi alleato dell’Uomo Ragno. Nel ruolo della protagonista Cassandra Webb troviamo invece la texana Dakota Johnson, che tutti ricordano per l’ottima prova nella Trilogia di Cinquanta Sfumature, enorme successo cinematografico del decennio scorso, tratto dal best seller letterario di Erika Leonard, pubblicato con lo pseudonimo di E.L. James, una conturbante storia d’amore dalle tinte BDSM, di cui abbiamo parlato in questa pagina. La talentuosa attrice, del resto, è doppiamente figlia d’arte, poiché ha come genitori due leggende cinematografiche e televisive degli anni ottanta, ovvero Melanie Griffith e Don Johnson, celebre per Miami Vice, oltre ad avere come nonna Nathalie “Tippi” Kay Hedren, attrice adorata da Alfred Hitchcock. La splendida Dakota Johnson regge praticamente da sola la scena di Madame Web e, pur non trovandosi molto a suo agio nella pellicola, offre un’ottima prova interpretativa. In un ruolo minore nel cast compare infine Emma Roberts, brillante  nipote di Julia Roberts, che abbiamo conosciuto ed apprezzato in American Horror Story e Scream Queens.

Le altre tre attrici, Sydney Sweeney, vista in C’era una volta ad Hollywood di Quentin Tarantino, Celeste O’Connor, ed Isabela Merced, nel ruolo delle cosiddette Spider Woman e di Arana, riescono purtroppo ad avere poco spazio nel film, ed avrebbero meritato di più. Dall’ambiente televisivo provengono poi gli sceneggiatori del film, Matt Sazama, Burk Sharpless e  S. J. Clarkson, quest’ultima anche nei panni, decisamente stretti, di regista di Madame Web. La regista britannica ha una buona esperienza in serie TV come Doctors, Mistresses e Doctor House, ma questo è il suo primo film per il cinema, pare sia stata scelta per via del cast quasi tutto al femminile del film. L’incerto montaggio è a cura di William Hoy, un montatore in realtà parecchio accreditato, che compare in titoli come Star Trek VI: The Undiscovered Country, Balla coi Lupi, Watchmen, i due recenti Il Pianeta delle scimmie e The Batman di Matt Reeves. Purtroppo il risultato finale, anticipiamolo subito, ha una impostazione davvero televisiva, nel senso meno nobile del termine, ed in molti momenti pare di assistere ad un qualunque episodio di un medical drama moderno, con contorno di inseguimenti, action e superpoteri. Quello che colpisce di più è come l’impostazione direttiva di “opera autonoma” scelta dagli sceneggiatori limiti in realtà fortemente i punti di contatto con l’universo narrativo originale, che si limita ad alcune citazioni abbastanza superflue, come ad esempio un cameo degli zii di Peter Parker, che serve solo a citare un blando legame con l’universo dell’Uomo Ragno, ma che sarebbe, senza dubbio, stato meglio rimpiazzare con una comparsa dell’eroe direttamente, in qualche modo, soprattutto perché stiamo parlando di personaggi legati a doppio filo allo “spara-ragnatele” più famoso dei fumetti, specie la protagonista Madame Web stessa.

La storia di Cassandra Webb

Persino l’iniziale idea di esplorare le origini del personaggio di Cassandra Web, che sicuramente è uno dei motivi per vedere un film del genere, appare sprecata e mal realizzata. Un vero peccato. Le due location principali sono entrambe affascinanti ed evocative, soprattutto la location sudamericana iniziale, benché un po’ sprecata, e la tradizionale New York. Il tutto è sicuramente nobilitato dall’ambientazione nel recente passato, ovvero l’anno 2003, decisamente gradevole, specie per le citazioni storiche musicali e culturali dell’indimenticabile Britney Spears o le britanniche Mis-Teeq, un trio tutto al femminile che ormai ricordano in pochi, e che sono diventate celebri grazie al brano Scandalous, che potete vedere su YouTube a questo LINK. Parecchio nostalgica e divertente come trovata, ma di fatto, è una delle poche cose ben realizzate dell’intera pellicola. Tutto il film, ironia della sorte, è rimasto esso stesso fermo ai primi anni duemila, e sembra davvero girato venti anni fa, senza le tante innovazioni che l’ormai nobilitato genere cinecomic offre.

La trama del film prova a raccontare quindi queste origini, ma di fatto poi tutto vira su una narrazione di tipo televisivo, veloce e soprattutto con poco approfondimento psicologico dei personaggi, cosa che, nei tempi attuali, appare decisamente anacronistico, soprattutto per la storia di un personaggio che meriterebbe molto di più. Ma chi è Madame Web? Si chiederanno i meno esperti di Marvel. Cassandra Webb, controparte umana di Madame Web, è una dottoressa non vedente con problemi neurologici, che però, dopo essere sopravvissuta ad un incidente mortale, sviluppa delle facoltà mentali eccezionali, che le permettono di diventare una vera e propria medium, cosa che, ad alcuni malvagi nemici dell’Uomo Ragno, come ad esempio il Doctor Octopus, fa gola per usarli a loro favore. Un personaggio minore della Marvel, quindi, creato da Denny O’ Neil e John Romita Jr., che debutta su negli Stati Uniti su The Amazing Spider-Man numero 210, datato Novembre 1980.

Il personaggio di Cassandra Webb ha avuto parecchia notorietà nei successivi anni novanta, dove appare spesso come comprimario nella serie animata Spider-Man TAS di John Semper. Piuttosto che approfondire le interessanti origini di come Cassandra si trasformi poi in Madame Web, di fatto il film preferisce restare nei binari sempliciotti di una rocambolesca corsa contro il tempo per proteggere tre ragazze in pericolo cosa che, visivamente, viene resa nel modo peggiore possibile! La realizzazione tecnica è infatti non solo televisiva, nel peggiore dei sensi, con buona pace delle attuali produzioni TV di altissimo livello, ma soprattutto basata su una telecamera folle, con riprese a mano e movimenti bruschi che, nell’agitazione, cercano di rendere l’idea del momento concitato, alla Cloverfield, per capirci, ma senza essere un disaster movie, cosa che lo rende ingiustificabile. Per gli amanti del cinema italiano anni settanta è inevitabile il confronto con il regista cult Max Dillmann, al secolo Massimo Dallamano, famoso per amare alla follia le riprese in steady cam, movimentate e schizofreniche, anche quando tutto il resto del cast avrebbe voluto usare il tradizionale carrello. In conclusione il cinecomic Madame Web rischia davvero di deludere tutti, a partire il pubblico generalista, che però, paradossalmente, andando al cinema a totale digiuno dei personaggi, potrebbe sicuramente apprezzarlo certo più di un appassionato Marvel, per il quale la pellicola sembrerà una eresia pura. Siete avvertiti.

Alla fine della fiera, dispiace molto ammetterlo, Madame Web è un film che difficilmente poteva uscire peggio, e riesce clamorosamente a sbagliare tutto, in ogni contesto, dalla poca introspezione psicologica dei personaggi, all’equilibrio tra lo spazio scenico a loro dedicato, ai riferimenti all’universo principale dell’Uomo Ragno, pochi, mal scelti e mal gestiti, soprattutto per un personaggio come quello della Dottoressa Cassandra Web che, lo ricordiamo, è in realtà già poco adatta ad uno spin-off in solitaria, visti i suoi legami a doppio filo con Peter Parker stesso. Una regia indecisa, chiassosa e inutilmente movimentata, per un esordiente totale dietro alla macchina da presa. Un nuovo passo falso quindi per la serie SSU di Sony, Columbia e Marvel, dopo il disastroso Morbius. Una vera occasione sprecata, ma in fondo presagita, viste le premesse del film, della cui localizzazione e distribuzione in Italia si occupa Eagles Pictures. Niente Pop Corn e lacrime amare durante la visione.

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