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Tutte le startup di Wired Health 2024

Author: Wired

Il Politecnico di Milano e Polimi Graduate business school of management (Polimi GSoM) ha presentato quattro loro spin-off: Fybra, un dispositivo che monitora la qualità dell’aria in spazi chiusi, Diamante, società  biotecnologica specializzata nello sviluppo di nuovi strumenti per la diagnosi di malattie autoimmuni, e MgShell, focalizzata sui dispositivi a rilascio di farmaco per rivoluzionare l’approccio terapeutico in campo
oftalmico. Fiore all’occhiello della realtà milanese è la startup BiomimX, nata come spin-off del Politecnico di Milano nel 2017 e attiva dal 2019, si occupa della creazione di dispositivi microfluidici per coltivare tessuti umani miniaturizzati. “Riusciamo a realizzare dei micro tessuti tridimensionali di cellule a cui riusciamo a dare uno stimolo meccanico, questo stimolo meccanico replica quello che avviene nel corpo umano, come un cuore che batte”, racconta Stefano Piazza, ingegnere responsabile del progetto. Grazie a questa tecnologia, la startup ha sviluppato modelli biologici altamente rilevanti per diverse patologie, come la cardio tossicità, senza la necessità di replicare l’intera architettura dell’organo. La miniaturizzazione e la validazione dei modelli su vari tessuti hanno permesso alla startup di dimostrare la sua efficacia attraverso pubblicazioni scientifiche su diversi modelli di organi.

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Il Politecnico di Milano e Polimi Graduate business school of management (Polimi GSoM) ha presentato quattro loro spin-off: Fybra, un dispositivo che monitora la qualità dell’aria in spazi chiusi, Diamante, società  biotecnologica specializzata nello sviluppo di nuovi strumenti per la diagnosi di malattie autoimmuni, e MgShell, focalizzata sui dispositivi a rilascio di farmaco per rivoluzionare l’approccio terapeutico in campo
oftalmico. Fiore all’occhiello della realtà milanese è la startup BiomimX, nata come spin-off del Politecnico di Milano nel 2017 e attiva dal 2019, si occupa della creazione di dispositivi microfluidici per coltivare tessuti umani miniaturizzati. “Riusciamo a realizzare dei micro tessuti tridimensionali di cellule a cui riusciamo a dare uno stimolo meccanico, questo stimolo meccanico replica quello che avviene nel corpo umano, come un cuore che batte”, racconta Stefano Piazza, ingegnere responsabile del progetto. Grazie a questa tecnologia, la startup ha sviluppato modelli biologici altamente rilevanti per diverse patologie, come la cardio tossicità, senza la necessità di replicare l’intera architettura dell’organo. La miniaturizzazione e la validazione dei modelli su vari tessuti hanno permesso alla startup di dimostrare la sua efficacia attraverso pubblicazioni scientifiche su diversi modelli di organi.

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