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Ileostomia, cos’è e come funziona

Author: Wired

Tra misteri e teorie del complotto, alcune indiscrezioni di questi ultimi giorni raccontano che la principessa del Galles Kate Middelton sarebbe in convalescenza dopo un intervento di ileostomia. Ma di cosa si tratta esattamente e quando è necessaria?

In cosa consiste l’ileostomia

L’ileostomia è un intervento chirurgico che consiste nella deviazione all’esterno di un tratto dell’intestino tenue (ileo) con la creazione di un’apertura artificiale sulla parete addominale (stomia) per eliminare le feci, che può essere definitiva o temporanea. Questo intervento, come precisano dall’Istituto europeo di oncologia (Ieo), provoca l’impossibilità del controllo volontario delle evacuazioni, rendendo necessario l’impiego di dispositivi di raccolta (il sacchetto) del materiale intestinale.

Quando si esegue

L’ileostomia si esegue in diversi casi tra cui malattie infiammatorie o tumorali dell’apparato intestinale. In particolare, può trovare indicazione per il cancro al colon-retto, effettuandola in associazione all’intervento chirurgico di resezione colica o del retto; l’occlusione intestinale e le lesioni intestinali; il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.“In molti casi rappresenta l’unica soluzione per poter curare la malattia, per questo motivo avere un’ileostomia non deve essere considerato “un problema” ma “la risoluzione di un problema”, anche se può causare qualche difficoltà”, ricordano dall’Associazione Tecnico Scientifica di Stomaterapia e Riabilitazione del Pavimento Pelvico (Aioss) in un vademecum destinato a tutti i pazienti che subiscono questo intervento chirurgico.

Dopo l’ileostomia

Una volta eseguito l’intervento chirurgico, sulla stomia viene applicato un dispositivo di raccolta con una sacca trasparente, che permette il monitoraggio e la valutazione dell’ileostomia senza doverla rimuovere (generalmente, 2-3 giorni dopo dall’operazione, questo dispositivo viene sostituito). “Nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico l’ileostomia può apparire lievemente edematosa, di colorito rosso vivo e di forma irregolare”, spiegano dall’Aioss. “Con il passare dei giorni le sue dimensioni si riducono e si saranno risolti anche i segni di infiammazione della mucosa stomale”. Anche la ripresa della funzione intestinale avviene nel giro di 2-3 giorni dall’intervento. “Nei primi giorni può comunque succedere che dalla stomia fuoriescano modiche quantità di sangue o materiale fecale vecchio”, spiegano gli esperti. Si consiglia, inoltre, un assoluto riposo per circa 3 mesi dopo l’operazione.

I sacchetti

In linea generale, i dispositivi di raccolta consistono in una sacca che ha un parte adesiva (placca) e che aderisce alla pelle circostante la stomia. La placca ha un foro centrale che può essere di varie dimensioni. “Solitamente quello da utilizzare per l’ileostomia è dotato di sacca a fondo aperto in quanto le feci, in particolare nei primi mesi dopo l’intervento chirurgico, sono abbondanti e la loro consistenza è semiliquida”, precisano dall’Aioss. “Questo tipo di sacca permette lo svuotamento delle feci in essa contenute senza ricorrere al cambio troppo frequente del dispositivo applicato”.

La ripresa

Dopo il periodo di convalescenza, si possono riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per quanto riguarda l’abbigliamento, per esempio, non ci sono limitazioni particolari. “Grazie a dispositivi di raccolta con dimensioni ridotte e dal profilo piatto, può indossare qualsiasi tipo di abito, anche il costume da bagno”, spiegano gli esperti. “È consigliato evitare l’uso della cintura se l’abito indossato prevede che sia collocata in coincidenza della zona in cui vi è la stomia: lo strofinamento e la costrizione possono causare traumi e sanguinamento dello stoma”. Si può fare tranquillamente anche un bagno caldo o una doccia, perché i dispositivi di raccolta sono progettati per essere impermeabili. Il paziente “può fare tranquillamente la doccia o il bagno senza rimuovere il dispositivo che indossa e sostituirlo dopo essersi lavato/a e asciugato/a”.

Author: Wired

Tra misteri e teorie del complotto, alcune indiscrezioni di questi ultimi giorni raccontano che la principessa del Galles Kate Middelton sarebbe in convalescenza dopo un intervento di ileostomia. Ma di cosa si tratta esattamente e quando è necessaria?

In cosa consiste l’ileostomia

L’ileostomia è un intervento chirurgico che consiste nella deviazione all’esterno di un tratto dell’intestino tenue (ileo) con la creazione di un’apertura artificiale sulla parete addominale (stomia) per eliminare le feci, che può essere definitiva o temporanea. Questo intervento, come precisano dall’Istituto europeo di oncologia (Ieo), provoca l’impossibilità del controllo volontario delle evacuazioni, rendendo necessario l’impiego di dispositivi di raccolta (il sacchetto) del materiale intestinale.

Quando si esegue

L’ileostomia si esegue in diversi casi tra cui malattie infiammatorie o tumorali dell’apparato intestinale. In particolare, può trovare indicazione per il cancro al colon-retto, effettuandola in associazione all’intervento chirurgico di resezione colica o del retto; l’occlusione intestinale e le lesioni intestinali; il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.“In molti casi rappresenta l’unica soluzione per poter curare la malattia, per questo motivo avere un’ileostomia non deve essere considerato “un problema” ma “la risoluzione di un problema”, anche se può causare qualche difficoltà”, ricordano dall’Associazione Tecnico Scientifica di Stomaterapia e Riabilitazione del Pavimento Pelvico (Aioss) in un vademecum destinato a tutti i pazienti che subiscono questo intervento chirurgico.

Dopo l’ileostomia

Una volta eseguito l’intervento chirurgico, sulla stomia viene applicato un dispositivo di raccolta con una sacca trasparente, che permette il monitoraggio e la valutazione dell’ileostomia senza doverla rimuovere (generalmente, 2-3 giorni dopo dall’operazione, questo dispositivo viene sostituito). “Nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico l’ileostomia può apparire lievemente edematosa, di colorito rosso vivo e di forma irregolare”, spiegano dall’Aioss. “Con il passare dei giorni le sue dimensioni si riducono e si saranno risolti anche i segni di infiammazione della mucosa stomale”. Anche la ripresa della funzione intestinale avviene nel giro di 2-3 giorni dall’intervento. “Nei primi giorni può comunque succedere che dalla stomia fuoriescano modiche quantità di sangue o materiale fecale vecchio”, spiegano gli esperti. Si consiglia, inoltre, un assoluto riposo per circa 3 mesi dopo l’operazione.

I sacchetti

In linea generale, i dispositivi di raccolta consistono in una sacca che ha un parte adesiva (placca) e che aderisce alla pelle circostante la stomia. La placca ha un foro centrale che può essere di varie dimensioni. “Solitamente quello da utilizzare per l’ileostomia è dotato di sacca a fondo aperto in quanto le feci, in particolare nei primi mesi dopo l’intervento chirurgico, sono abbondanti e la loro consistenza è semiliquida”, precisano dall’Aioss. “Questo tipo di sacca permette lo svuotamento delle feci in essa contenute senza ricorrere al cambio troppo frequente del dispositivo applicato”.

La ripresa

Dopo il periodo di convalescenza, si possono riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per quanto riguarda l’abbigliamento, per esempio, non ci sono limitazioni particolari. “Grazie a dispositivi di raccolta con dimensioni ridotte e dal profilo piatto, può indossare qualsiasi tipo di abito, anche il costume da bagno”, spiegano gli esperti. “È consigliato evitare l’uso della cintura se l’abito indossato prevede che sia collocata in coincidenza della zona in cui vi è la stomia: lo strofinamento e la costrizione possono causare traumi e sanguinamento dello stoma”. Si può fare tranquillamente anche un bagno caldo o una doccia, perché i dispositivi di raccolta sono progettati per essere impermeabili. Il paziente “può fare tranquillamente la doccia o il bagno senza rimuovere il dispositivo che indossa e sostituirlo dopo essersi lavato/a e asciugato/a”.

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