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Recensione QNAP QGD-1602P: NAS e switch si fondono

Author: Hardware Upgrade

Si chiama QNAP QGD-1602P e appare come un solo dispositivo, ma in realtà si tratta di uno switch e un NAS inseriti nello stesso chassis. Una soluzione particolarmente interessante per quei casi in cui lo spazio conta ma non si vuole rinunciare a prestazioni elevate: in piccoli uffici, ad esempio, ma non solo. Si tratta di un dispositivo particolare e unico nel suo genere, in particolare per via di alcune caratteristiche come la presenza di porte RJ45 con Power over Ethernet (PoE).

QNAP QGD-1602P: NAS e switch in uno

Il QNAP QGD-1602P sfrutta un normale chassis da rack, all’interno del quale troviamo però due funzionalità totalmente differenti: il NAS e lo switch. Il NAS si trova, guardando il dispositivo frontalmente, nella parte sinistra, mentre lo switch occupa tutto il resto. Le due “metà” di questo dispositivo possono operare indipendentemente l’una dall’altra, per quanto sfruttino lo stesso hardware alla base.

La domanda che sorge spontanea di fronte a un dispositivo di questo tipo è: perché unire un NAS e uno switch nello stesso chassis? La risposta è che QNAP ha guardato a quegli ambiti in cui è necessario contenere al minimo lo spazio occupato e in cui si ha la necessità di risorse di calcolo e di archiviazione limitate, ma si devono gestire molteplici dispositivi sulla rete. Un esempio tipico può essere un negozio: il QGD-1602P può essere una soluzione molto efficace per ridurre al minimo gli ingombri e avere a disposizione un dispositivo in grado di fornire anche l’alimentazione necessaria a un impianto di videosorveglianza (grazie alla compatibilità con lo standard Power over Ethernet, o PoE in breve).

Si tratta indubbiamente di un caso d’uso peculiare, ma si può pensare anche a impianti industriali, magazzini e piccoli uffici in cui non è necessario avere un server dedicato con grande potenza di calcolo. Visto il nome della nostra testata, non possiamo poi non ricordare i casi d’uso parte del famoso “edge”, ovvero proprio quelli in cui si ha un dispositivo di calcolo e archiviazione vicino a dove i dati vengono prodotti che va poi a comunicare tali dati a un’infrastruttura centralizzata (nel cloud o presso la sede centrale dell’azienda, ad esempio).

Le specifiche riportano un processore Intel Atom C3758 a 8 core con una frequenza di clock di 2,2 GHz e un TDP di 25 W, accompagnato da 16 GB di RAM (espandibile a 64 GB: sono presenti due slot SODIMM) e da 4 GB di ROM (per la protezione dell’OS). L’archiviazione è affidata a due alloggiamenti per unità da 2,5 pollici, nei quali è dunque possibile installare sia hard disk tradizionali sia SSD, e a due slot M.2 per SSD NVMe compatibili con lo standard PCIe Gen3 x2. Sono poi presenti due porte USB 3.0. Gli hard disk sono raffreddati con una ventola dedicata così da mantenere le temperature sotto controllo.

In quanto a connettività di rete, il NAS e lo switch sono collegati internamente tramite doppia connessione a 10 Gbps. Lo switch offre invece 16 porte con PoE, più due porte SFP+ a 10 Gbps e quattro porte host (due a 1 Gbps e due a 5 Gbps). Nello specifico, le 16 porte sono divise in due gruppi da 8: uno da 2,5 Gbps e uno da 1 Gbps. Le prime quattro, che sono da 2,5 Gbps, sono in grado di erogare fino a 90 W; le restanti fino a 30 W (ma sono compatibili anche con lo standard 802.3af per l’erogazione di 15,4 W). Il totale erogabile è di 370 W. Lo switch offre una capacità complessiva di switching pari a 96 Gbps.

Abbiamo testato le prestazioni del NAS installandovi un SSD Samsung 840 EVO e collegandolo alla nostra rete Ethernet, con una velocità di trasferimento massima di 2,5 Gbps. Accedendo a una cartella condivisa (con protocollo SMB) con un PC Windows, abbiamo registrato valori in lettura sequenziale di 292 MB/s e in scrittura sequenziale di 281 MB/s: viene dunque saturata interamente la banda messa a disposizione dalla rete, in linea con le aspettative.

QTS 5.1: una piattaforma stabile per l’archiviazione (e non solo)

QTS è il sistema operativo per i NAS di QNAP: è una piattaforma che col tempo ha acquisito stabilità e offre un ottimo livello di affidabilità e di espandibilità. La possibilità di installare applicazioni rende possibile espandere le funzionalità del dispositivo facilmente. Le impostazioni sono chiare e facilmente accessibili, e consentono di configurare molteplici opzioni per rispondere a molti casi d’uso differenti.

Di fatto non ci sono differenze tra il QGD-1602P e altri NAS a marchio QNAP dal punto di vista del software. Ci sentiamo però di espandere un paio di punti che riteniamo fondamentali per questo dispositivo. Il primo è che il NAS è in grado di eseguire macchine virtuali tramite Virtualisation Station e pertanto è possibile espanderne le funzionalità in maniera virtualmente illimitata, ad esempio per ospitare applicazioni di centralino virtuale. Il secondo è che è possibile eseguire container tramite Container Station (che offre supporto a Docker, Kata Containers e LXD), fatto che rende semplicissimo eseguire applicazioni senza dover gestire macchine virtuali.

Per fare alcuni esempi pratici, è possibile installare un container con Duplicati per gestire il backup di computer e dispositivi in maniera semplice e centralizzata, oppure creare una macchina virtuale con pfSense od opnSense per avere un firewall integrato in grado di offrire anche connettività VPN.

Da QTS è anche possibile accedere, tramite l’applicazione QuNetSwitch, alle impostazioni dello switch, così da poter gestire l’intero dispositivo da un’unica interfaccia. Questa non è l’unica opzione, però, perché è possibile accedere anche alla parte switch in via diretta e addirittura senza che la componente NAS sia attiva (è infatti possibile spegnerla e lasciare attivo solo lo switch).

QSS, per la gestione facile dello switch

È da ormai diverso tempo che QNAP produce anche dispositivi di rete e i frutti di quest’esperienza si vedono nella parte switch del QGS-1602P. Di fatto si tratta di uno switch gestito a tutti gli effetti separato dal NAS e in grado di operare in totale autonomia. Il sistema operativo è QSS, lo stesso che troviamo sugli altri switch gestiti di QNAP. Vi si accede tramite una propria interfaccia via browser, usando un indirizzo IP differente rispetto a quello del NAS.

QSS consente di gestire molteplici aspetti, con opzioni che arrivano piuttosto in profondità. Il QGD-1620P è uno switch layer 2+, il che lascia ampia libertà di configurazione della rete: attraverso applicazioni specifiche e virtualizzate, ad esempio, è possibile trasformarlo in un vero e proprio firewall. Il software consente di gestire la velocità di collegamento e la dimensione dei frame di ciascuna porta, così come di impostare differenti priorità in base alla porta (QoS) o limitare il flusso (ad esempio per limitare la banda in entrata a o in uscita da certi dispositivi).

È poi possibile creare delle liste di controllo degli accessi (ACL) in cui, ad esempio, è possibile bloccare alcune porte fisiche, oppure redirigere il traffico in ingresso su porte virtuali verso altre porte virtuali in uscita. Non manca la gestione delle VLAN, così da poter segmentare il traffico locale su reti differenti.

Tra le altre opzioni e funzionalità troviamo lo snooping del traffico IGMP, la possibilità di aggregare più porte per offrire maggiore velocità di collegamento, l’accesso a una tabella con tutti gli indirizzi MAC dei dispositivi collegati (e la possibilità di redirigervi il traffico), il port mirroring (per inviare una copia del traffico su una porta fisica verso un’altra) e la configurazione di LLDP (protocollo che raccoglie informazioni su altri dispositivi di rete connessi allo switch e avvisa in caso di problemi su di essi).

Da ultimo, ma non per importanza c’è da segnalare la gestione del PoE: il pannello di QSS permette di monitorare i consumi, configurare le porte (per attivare o disattivare il PoE) e pianificare l’attivazione della funzionalità così da poter spegnere e accendere eventuali dispositivi collegati secondo orari prestabiliti.

Nel complesso, il pannello di QSS è molto chiaro e facile da usare, con opzioni messe ben in evidenza e suggerimenti che aiutano anche chi non è pratico a ottenere le funzionalità desiderate.

In conclusione: un dispositivo unico, con un suo perché

Il QNAP QGD-1602P è certamente un dispositivo unico sul panorama attuale, perché combina due ruoli che normalmente sono ben distinti: un NAS e uno switch gestito. Tuttavia, questa sua unicità gli consente di rispondere molto bene a casi d’uso specifici in cui la sua compattezza e facilità di gestione lo rendono una proposta molto interessante. QNAP porta sul mercato un dispositivo innovativo dotato di un suo “perché”.

Si tratta di un prodotto destinato primariamente alle aziende sia per le funzionalità offerte, sia per il prezzo di listino pari a 1149€ + IVA. Considerato quanto mette sul piatto il QGD-1602P, con la sua capacità di agire da microserver in grado di virtualizzare anche funzionalità come i firewall, si tratta di un prezzo che troviamo piuttosto equilibrato.

Author: Hardware Upgrade

Si chiama QNAP QGD-1602P e appare come un solo dispositivo, ma in realtà si tratta di uno switch e un NAS inseriti nello stesso chassis. Una soluzione particolarmente interessante per quei casi in cui lo spazio conta ma non si vuole rinunciare a prestazioni elevate: in piccoli uffici, ad esempio, ma non solo. Si tratta di un dispositivo particolare e unico nel suo genere, in particolare per via di alcune caratteristiche come la presenza di porte RJ45 con Power over Ethernet (PoE).

QNAP QGD-1602P: NAS e switch in uno

Il QNAP QGD-1602P sfrutta un normale chassis da rack, all’interno del quale troviamo però due funzionalità totalmente differenti: il NAS e lo switch. Il NAS si trova, guardando il dispositivo frontalmente, nella parte sinistra, mentre lo switch occupa tutto il resto. Le due “metà” di questo dispositivo possono operare indipendentemente l’una dall’altra, per quanto sfruttino lo stesso hardware alla base.

La domanda che sorge spontanea di fronte a un dispositivo di questo tipo è: perché unire un NAS e uno switch nello stesso chassis? La risposta è che QNAP ha guardato a quegli ambiti in cui è necessario contenere al minimo lo spazio occupato e in cui si ha la necessità di risorse di calcolo e di archiviazione limitate, ma si devono gestire molteplici dispositivi sulla rete. Un esempio tipico può essere un negozio: il QGD-1602P può essere una soluzione molto efficace per ridurre al minimo gli ingombri e avere a disposizione un dispositivo in grado di fornire anche l’alimentazione necessaria a un impianto di videosorveglianza (grazie alla compatibilità con lo standard Power over Ethernet, o PoE in breve).

Si tratta indubbiamente di un caso d’uso peculiare, ma si può pensare anche a impianti industriali, magazzini e piccoli uffici in cui non è necessario avere un server dedicato con grande potenza di calcolo. Visto il nome della nostra testata, non possiamo poi non ricordare i casi d’uso parte del famoso “edge”, ovvero proprio quelli in cui si ha un dispositivo di calcolo e archiviazione vicino a dove i dati vengono prodotti che va poi a comunicare tali dati a un’infrastruttura centralizzata (nel cloud o presso la sede centrale dell’azienda, ad esempio).

Le specifiche riportano un processore Intel Atom C3758 a 8 core con una frequenza di clock di 2,2 GHz e un TDP di 25 W, accompagnato da 16 GB di RAM (espandibile a 64 GB: sono presenti due slot SODIMM) e da 4 GB di ROM (per la protezione dell’OS). L’archiviazione è affidata a due alloggiamenti per unità da 2,5 pollici, nei quali è dunque possibile installare sia hard disk tradizionali sia SSD, e a due slot M.2 per SSD NVMe compatibili con lo standard PCIe Gen3 x2. Sono poi presenti due porte USB 3.0. Gli hard disk sono raffreddati con una ventola dedicata così da mantenere le temperature sotto controllo.

In quanto a connettività di rete, il NAS e lo switch sono collegati internamente tramite doppia connessione a 10 Gbps. Lo switch offre invece 16 porte con PoE, più due porte SFP+ a 10 Gbps e quattro porte host (due a 1 Gbps e due a 5 Gbps). Nello specifico, le 16 porte sono divise in due gruppi da 8: uno da 2,5 Gbps e uno da 1 Gbps. Le prime quattro, che sono da 2,5 Gbps, sono in grado di erogare fino a 90 W; le restanti fino a 30 W (ma sono compatibili anche con lo standard 802.3af per l’erogazione di 15,4 W). Il totale erogabile è di 370 W. Lo switch offre una capacità complessiva di switching pari a 96 Gbps.

Abbiamo testato le prestazioni del NAS installandovi un SSD Samsung 840 EVO e collegandolo alla nostra rete Ethernet, con una velocità di trasferimento massima di 2,5 Gbps. Accedendo a una cartella condivisa (con protocollo SMB) con un PC Windows, abbiamo registrato valori in lettura sequenziale di 292 MB/s e in scrittura sequenziale di 281 MB/s: viene dunque saturata interamente la banda messa a disposizione dalla rete, in linea con le aspettative.

QTS 5.1: una piattaforma stabile per l’archiviazione (e non solo)

QTS è il sistema operativo per i NAS di QNAP: è una piattaforma che col tempo ha acquisito stabilità e offre un ottimo livello di affidabilità e di espandibilità. La possibilità di installare applicazioni rende possibile espandere le funzionalità del dispositivo facilmente. Le impostazioni sono chiare e facilmente accessibili, e consentono di configurare molteplici opzioni per rispondere a molti casi d’uso differenti.

Di fatto non ci sono differenze tra il QGD-1602P e altri NAS a marchio QNAP dal punto di vista del software. Ci sentiamo però di espandere un paio di punti che riteniamo fondamentali per questo dispositivo. Il primo è che il NAS è in grado di eseguire macchine virtuali tramite Virtualisation Station e pertanto è possibile espanderne le funzionalità in maniera virtualmente illimitata, ad esempio per ospitare applicazioni di centralino virtuale. Il secondo è che è possibile eseguire container tramite Container Station (che offre supporto a Docker, Kata Containers e LXD), fatto che rende semplicissimo eseguire applicazioni senza dover gestire macchine virtuali.

Per fare alcuni esempi pratici, è possibile installare un container con Duplicati per gestire il backup di computer e dispositivi in maniera semplice e centralizzata, oppure creare una macchina virtuale con pfSense od opnSense per avere un firewall integrato in grado di offrire anche connettività VPN.

Da QTS è anche possibile accedere, tramite l’applicazione QuNetSwitch, alle impostazioni dello switch, così da poter gestire l’intero dispositivo da un’unica interfaccia. Questa non è l’unica opzione, però, perché è possibile accedere anche alla parte switch in via diretta e addirittura senza che la componente NAS sia attiva (è infatti possibile spegnerla e lasciare attivo solo lo switch).

QSS, per la gestione facile dello switch

È da ormai diverso tempo che QNAP produce anche dispositivi di rete e i frutti di quest’esperienza si vedono nella parte switch del QGS-1602P. Di fatto si tratta di uno switch gestito a tutti gli effetti separato dal NAS e in grado di operare in totale autonomia. Il sistema operativo è QSS, lo stesso che troviamo sugli altri switch gestiti di QNAP. Vi si accede tramite una propria interfaccia via browser, usando un indirizzo IP differente rispetto a quello del NAS.

QSS consente di gestire molteplici aspetti, con opzioni che arrivano piuttosto in profondità. Il QGD-1620P è uno switch layer 2+, il che lascia ampia libertà di configurazione della rete: attraverso applicazioni specifiche e virtualizzate, ad esempio, è possibile trasformarlo in un vero e proprio firewall. Il software consente di gestire la velocità di collegamento e la dimensione dei frame di ciascuna porta, così come di impostare differenti priorità in base alla porta (QoS) o limitare il flusso (ad esempio per limitare la banda in entrata a o in uscita da certi dispositivi).

È poi possibile creare delle liste di controllo degli accessi (ACL) in cui, ad esempio, è possibile bloccare alcune porte fisiche, oppure redirigere il traffico in ingresso su porte virtuali verso altre porte virtuali in uscita. Non manca la gestione delle VLAN, così da poter segmentare il traffico locale su reti differenti.

Tra le altre opzioni e funzionalità troviamo lo snooping del traffico IGMP, la possibilità di aggregare più porte per offrire maggiore velocità di collegamento, l’accesso a una tabella con tutti gli indirizzi MAC dei dispositivi collegati (e la possibilità di redirigervi il traffico), il port mirroring (per inviare una copia del traffico su una porta fisica verso un’altra) e la configurazione di LLDP (protocollo che raccoglie informazioni su altri dispositivi di rete connessi allo switch e avvisa in caso di problemi su di essi).

Da ultimo, ma non per importanza c’è da segnalare la gestione del PoE: il pannello di QSS permette di monitorare i consumi, configurare le porte (per attivare o disattivare il PoE) e pianificare l’attivazione della funzionalità così da poter spegnere e accendere eventuali dispositivi collegati secondo orari prestabiliti.

Nel complesso, il pannello di QSS è molto chiaro e facile da usare, con opzioni messe ben in evidenza e suggerimenti che aiutano anche chi non è pratico a ottenere le funzionalità desiderate.

In conclusione: un dispositivo unico, con un suo perché

Il QNAP QGD-1602P è certamente un dispositivo unico sul panorama attuale, perché combina due ruoli che normalmente sono ben distinti: un NAS e uno switch gestito. Tuttavia, questa sua unicità gli consente di rispondere molto bene a casi d’uso specifici in cui la sua compattezza e facilità di gestione lo rendono una proposta molto interessante. QNAP porta sul mercato un dispositivo innovativo dotato di un suo “perché”.

Si tratta di un prodotto destinato primariamente alle aziende sia per le funzionalità offerte, sia per il prezzo di listino pari a 1149€ + IVA. Considerato quanto mette sul piatto il QGD-1602P, con la sua capacità di agire da microserver in grado di virtualizzare anche funzionalità come i firewall, si tratta di un prezzo che troviamo piuttosto equilibrato.

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