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Migliori basi raffreddamento notebook (maggio 2024)

Author: Tom’s Hardware

I dispositivi tecnologici, come notebook e PC desktop, hanno subito un incredibile salto in termini di potenza delle loro componenti negli ultimi anni, che ha indubbiamente migliorato le prestazioni dei nostri strumenti digitali, ma ha anche messo alla prova i limiti della gestione del calore, in particolare nei computer portatili. Questi ultimi, infatti, grazie alle loro dimensioni ridotte e alla sottigliezza della loro struttura, dispongono di uno spazio limitato per il sistema di raffreddamento, rendendo la gestione del surriscaldamento una sfida importante.

Una soluzione efficace per far fronte a tale problema è rappresentata dalle basi di raffreddamento. Questi dispositivi, dotati di una o più ventole, convogliano aria fresca sotto al notebook, contribuendo a diminuire significativamente la temperatura interna. L’uso di una base di raffreddamento diventa particolarmente utile nei casi di utilizzo intenso, come nel gaming o nelle attività lavorative che richiedono un alto grado di elaborazione dati.

Ma le basi di raffreddamento non sono utili solo per i notebook ad alte prestazioni; sono infatti altrettanto valide per i computer meno potenti e per gli utenti che eseguono operazioni classiche, come navigazione web, streaming di contenuti o l’utilizzo di programmi di scrittura e lettura, come la suite Office di Microsoft. Mantenere temperature più basse consente infatti di prolungare la vita dei componenti del computer, garantendo una maggiore durata nel tempo.

In particolare, per i notebook da gaming, una buona base di raffreddamento può fare la differenza, consentendo alla scheda video e al processore di funzionare al massimo della potenza per periodi più lunghi, può in alcuni casi risolvere completamente i problemi di throttling, che si verificano quando il calore diventa eccessivo.

Le basi di raffreddamento sono alimentate tramite una porta USB e possono implementare una o più ventole a seconda della qualità del prodotto e delle dimensioni del notebook per cui sono progettate. È di fondamentale importanza scegliere una base di raffreddamento adatta alle dimensioni del proprio computer, in modo da garantire un flusso d’aria costante su tutta la superficie del dispositivo.

Nella parte finale di questo articolo, ci concentreremo sui fattori chiave per scegliere la migliore base di raffreddamento per il proprio notebook, ma prima ci dedicheremo a presentare i nostri consigli sui migliori modelli disponibili sul mercato. Continueremo ad aggiornare a cadenza periodica questo articolo per proporvi sempre i prodotti più gettonati del momento. 

Come scegliere una base di raffreddamento

Una volta delineate le migliori basi di raffreddamento disponibili sul mercato, è il momento di approfondire l’argomento e esaminare più da vicino le caratteristiche che determinano la qualità e l’efficacia di questi importanti accessori. Le variabili in gioco, come la velocità della ventola, le sue dimensioni e quelle dell’intera struttura di raffreddamento, devono essere attentamente bilanciate per garantire che ogni tipo di notebook possa trarre vantaggio dall’impiego di questi dispositivi.

Tuttavia, prima di addentrarci in dettagli più tecnici, è fondamentale sottolineare un aspetto: l’efficacia di una base di raffreddamento dipende in larga parte dalla presenza di prese d’aria sulla scocca inferiore del computer. Pertanto, se il vostro notebook, come nel caso del MacBook Air, non ha prese d’aria sul fondo o sui lati, l’utilizzo di una base di raffreddamento risulterebbe praticamente inutile.

In assenza di tali prese d’aria, tuttavia, non tutto è perduto. Esistono soluzioni alternative, come ad esempio il KLIM Cool, che operano in maniera inversa rispetto alle basi di raffreddamento tradizionali: invece di soffiare aria fresca sulla scocca del notebook, aspirano l’aria calda generata dai componenti interni, contribuendo a ridurre la temperatura generale del sistema.

Adesso che abbiamo chiarito questo punto, è tempo di approfondire i vari fattori da considerare per la scelta della base di raffreddamento più adatta alle tue esigenze. Questi includono, tra gli altri, le specifiche tecniche della ventola, il design della base e il sistema di alimentazione. Valutare attentamente questi elementi ti permetterà di fare un acquisto consapevole e di sfruttare al meglio i benefici che una base di raffreddamento può offrire al tuo notebook.

Quanto deve essere grande la base di raffreddamento?

Il primo aspetto da valutare è la diagonale del proprio notebook, che deve essere compatibile con quella della base di raffreddamento. La maggior parte di questi sistemi di raffreddamento è pensato per portatili da 15 a 17 pollici, pertanto se avete un modello da 14 pollici o più piccolo potreste avere più difficoltà a trovare quello adatto, anche se nulla vieta di posizionare il vostro piccolo notebook su una grande base di raffreddamento. In tal caso, però, le ventole di quest’ultima potrebbero non trovarsi nel punto esatto, compromettendo l’efficienza di raffreddamento. Potete fare in modo che la presa d’aria del portatile si trovi sopra una delle ventole del dispositivo, ma il peso sulla struttura penderà notevolmente su un lato, rischiando che il notebook scivoli dalla base d’appoggio. Suggeriamo quindi di optare per questa scelta solo se il vostro computer è molto leggero o se non trovate una base di raffreddamento pensata appositamente per i portatili più compatti.

Quante ventole deve avere una base di raffreddamento?

Il secondo fattore da considerare quando si acquistano questi dispositivi è il numero di ventole disponibili sull’unità, consci del fatto che la presenza di molte ventole non significa comunque che siamo di fronte a un ottimo sistema di raffreddamento. Molto dipende infatti anche dalla loro dimensione che, se piccola, tende a non garantire un raffreddamento uniforme, bensì ristretto a una determinata zona. La presenza di molte ventole, inoltre, fa sì che la loro velocità non raggiunga elevati giri al minuto, visto che servirebbe altrimenti un’alimentazione più potente di una semplice porta USB. In presenza di tante ventole, la velocità di quest’ultime è infatti limita spesso a circa 1200 RPM.

Le basi di raffreddamento con tante ventole sono quasi sicuramente da preferire se il vostro notebook dispone di diverse prese d’aria, mentre potreste notare migliorie con un sistema a singola ventola qualora il vostro dispositivo avesse solo una piccola apertura nella parte inferiore, magari situata quanto più possibile al centro della scocca.

Quale deve essere la velocità delle ventole?

Espressi in RPM, i giri al minuto della ventola sono fondamentali per un buon raffreddamento. Ovviamente più la ventola gira veloce più il flusso d’aria sarà migliore, ma quale deve essere la velocità minima per far sì che le temperature interne del PC si abbassino? Non esiste un valore minimo, anche perché molto dipende anche dalla qualità della ventola e dal rispettivo design, che potrebbe ad esempio presentare una serie di deflettori di flusso, che aiutano a convogliare meglio l’aria sotto al portatile anche qualora la rotazione non sia elevatissima.

Ad ogni modo, la velocità delle ventole della maggior parte delle basi di raffreddamento si attesta attorno ai 1200/1500 RPM a prescindere dalla dimensione, ma salendo di prezzo fino a raggiungere la soglia dei 100€ è possibile trovare modelli con ventole con velocità oltre i 4000 RPM. Se ben posizionati sopra la presa d’aria del notebook, questi assicurano un abbassamento della temperatura istantaneo, riuscendo a far calare anche di 7-8° le temperature della CPU o della GPU. Chiaramente quest’ultimi sono indicati soprattutto per chi utilizza il notebook per giocare o comunque per tutte quelle operazioni che richiedono tanta potenza di elaborazione per essere completate in tempi ragionevoli.

Le basi di raffreddamento sono rumorose?

Anche in questo caso la risposta è: dipende. Se si imposta la modalità più potente, ossia quella che assicura il maggior numero di RPM, è chiaro che ci si dovrà attendere un minimo di rumorosità. Questa comunque non dovrebbe disturbarvi durante il lavoro, anche perché le basi di raffreddamento sono progettate anche per essere silenziose, oltre che per raffreddare i componenti del PC. La rumorosità potrebbe invece diventare fastidiosa nei modelli ad altissime prestazioni o comunque qualora una delle ventole si avvicini o superi la soglia dei 3000 RPM. Se preferite quindi la massima silenziosità, sappiate che perderete efficienza sul raffreddamento, quindi sta a voi decidere quale e come utilizzare il dispositivo.

La velocità è regolabile?

Quasi tutte le moderne basi di raffreddamento permettono di regolare la velocità della ventola su due o tre impostazioni tramite i pulsanti dedicati situati nella parte frontale. Avere la possibilità di scegliere diverse regolazioni aiuta a gestire non solo il raffreddamento, ma anche la rumorosità. Il nostro consiglio è settare la velocità minima quando si eseguono le operazioni leggere in modo da tenere la rumorosità bassa, aumentando man mano il livello se le operazioni che vi apprestate a fare al PC sono pesanti.

Quanto è importante il design delle basi di raffreddamento?

Le basi di raffreddamento sono solite essere realizzate con un’estetica accattivante, spesso arricchita di LED che, ovviamente, sono sempre utili per dare quel tocco di design al prodotto che potrebbe fare la differenza nella valutazione finale. Nella maggior parte dei casi, la struttura principale di questi dispositivi è la stessa, ossia quasi tutti condividono una superficie piana a rete, con fori più o meno ottimizzati per far sì che il flusso d’aria sia quanto più ottimale possibile. Dovreste quindi concentrarvi su soluzioni che presentano un design raffinato in grado realmente di sfruttare al massimo le prestazioni delle ventole, come ad esempio quello messo a punto da Klim per il suo top di gamma Mistral, che vanta una serie di deflettori di flusso che contribuiscono a creare una pressione d’aria più elevata rispetto a quella garantita da una semplice piastra a rete.

Quale deve essere l’inclinazione delle basi di raffreddamento?

Quasi tutte le basi di raffreddamento permettono di essere inclinate, consentendovi di posizionare il notebook non solo in modo rialzato rispetto alla scrivania, ma anche con un inclinazione che potrebbe migliorare la comodità d’uso durante la scrittura. Se per voi questo aspetto è importante, controllate che la base di raffreddamento abbia la possibilità di essere regolata su numerose inclinazioni, cosicché possiate trovare la posizione più comoda per voi. Allo stesso modo, assicuratevi che la superficie del dispositivo sia antiscivolo, in modo che il notebook possa rimanere stabile, a maggior ragione se si tratta di un modello pesante o da 17 pollici.

Le basi di raffreddamento sostituiscono le ventole del PC?

Le ventole preinstallate all’interno del notebook, ove presenti, sono progettate per assicurare una buona ventilazione e per evitare il surriscaldamento, motivo per cui quelle di una base di raffreddamento funzionano solo come supporto a quelle integrate dal produttore. Tuttavia, quando si gioca o si eseguono programmi pesanti, una buona base di raffreddamento diventa importante per non far alzare troppo le temperature.

Cosa potrebbero causare le alte temperature?

Nel corso della guida abbiamo ripetuto più volte dell’importanza di mantenere il PC alle temperature più basse possibili, soprattutto su un notebook, che sono più sensibili da questo punto di vista, ma non abbiamo approfondito abbastanza sulle possibili conseguenze che potrebbero manifestarsi qualora il portatile (ma anche un desktop) funzionasse costantemente a temperature alte.

Il primo problema causato dalle alte temperature, riscontrabile da subito, è la scocca esterna che diventa man mano sempre più calda. Ciò si percepisce soprattutto quando si appoggiano le dita sulla tastiera. A seconda del modello e di come è strutturato il sistema di raffreddamento, il calore potrebbe concentrarsi di più su un lato o in maniera uniforme sull’intera tastiera. Se per la maggior parte delle persone questo piccolo riscaldamento sulla tastiera, tendente al tiepido, è superfluo e non provoca fastidio, non si può dire lo stesso per gli altri problemi.

In termini di prestazioni, infatti, il notebook ne risente e non di poco, al punto che processore e scheda video diminuiranno le loro frequenze di clock per evitare un eccessivo surriscaldamento, provocato dall’esecuzione di software complessi o da videogiochi dalla grafica realistica. A differenza del piccolo riscaldamento sulla tastiera, la perdita di prestazioni è molto più fastidiosa, anche perché le prestazioni tendono poi a tornare quelle di prima per qualche minuto, per poi abbassarsi di nuovo non appena le temperature raggiungono una soglia troppo alta. Ciò influisce chiaramente sia su un eventuale lavorazione di un progetto audiovisivo, che potrebbe mandare a scatti il software, sia sulle sessioni di gaming, dove si avranno perdite di FPS.

Terzo problema che provocano le alte temperature è il deterioramento prematuro dei componenti, vale a dire una probabilità maggiore di ricorrere all’assistenza e/o alla sostituzione di uno o più componenti che, come saprete, nei notebook è molto più complicato effettuare. Processore e scheda video sono i componenti più a rischio da questo punto di vista, ma vale la pena segnalare anche l’inevitabile calo di autonomia.  Ad ogni modo, ciò si verifica solo se il portatile rimane a temperature alte per lunghi periodi di tempo ogni volta che lo si utilizza.

Quarto e ultimo, ma non meno importante, segnale che potrebbe indicare che il notebook sta funzionando a temperature alte sono i crash improvvisi. In alcuni casi, il dispositivo può spegnersi da solo per proteggere i componenti interni dal surriscaldamento, causando la perdita di dati o danni ai file del sistema. In altri casi, uno o più software che state utilizzando potrebbero arrestarsi senza preavviso, causando ancora una volta perdite o danni ai file del sistema, obbligandovi ad effettuare un ripristino.

Author: Tom’s Hardware

I dispositivi tecnologici, come notebook e PC desktop, hanno subito un incredibile salto in termini di potenza delle loro componenti negli ultimi anni, che ha indubbiamente migliorato le prestazioni dei nostri strumenti digitali, ma ha anche messo alla prova i limiti della gestione del calore, in particolare nei computer portatili. Questi ultimi, infatti, grazie alle loro dimensioni ridotte e alla sottigliezza della loro struttura, dispongono di uno spazio limitato per il sistema di raffreddamento, rendendo la gestione del surriscaldamento una sfida importante.

Una soluzione efficace per far fronte a tale problema è rappresentata dalle basi di raffreddamento. Questi dispositivi, dotati di una o più ventole, convogliano aria fresca sotto al notebook, contribuendo a diminuire significativamente la temperatura interna. L’uso di una base di raffreddamento diventa particolarmente utile nei casi di utilizzo intenso, come nel gaming o nelle attività lavorative che richiedono un alto grado di elaborazione dati.

Ma le basi di raffreddamento non sono utili solo per i notebook ad alte prestazioni; sono infatti altrettanto valide per i computer meno potenti e per gli utenti che eseguono operazioni classiche, come navigazione web, streaming di contenuti o l’utilizzo di programmi di scrittura e lettura, come la suite Office di Microsoft. Mantenere temperature più basse consente infatti di prolungare la vita dei componenti del computer, garantendo una maggiore durata nel tempo.

In particolare, per i notebook da gaming, una buona base di raffreddamento può fare la differenza, consentendo alla scheda video e al processore di funzionare al massimo della potenza per periodi più lunghi, può in alcuni casi risolvere completamente i problemi di throttling, che si verificano quando il calore diventa eccessivo.

Le basi di raffreddamento sono alimentate tramite una porta USB e possono implementare una o più ventole a seconda della qualità del prodotto e delle dimensioni del notebook per cui sono progettate. È di fondamentale importanza scegliere una base di raffreddamento adatta alle dimensioni del proprio computer, in modo da garantire un flusso d’aria costante su tutta la superficie del dispositivo.

Nella parte finale di questo articolo, ci concentreremo sui fattori chiave per scegliere la migliore base di raffreddamento per il proprio notebook, ma prima ci dedicheremo a presentare i nostri consigli sui migliori modelli disponibili sul mercato. Continueremo ad aggiornare a cadenza periodica questo articolo per proporvi sempre i prodotti più gettonati del momento. 

Come scegliere una base di raffreddamento

Una volta delineate le migliori basi di raffreddamento disponibili sul mercato, è il momento di approfondire l’argomento e esaminare più da vicino le caratteristiche che determinano la qualità e l’efficacia di questi importanti accessori. Le variabili in gioco, come la velocità della ventola, le sue dimensioni e quelle dell’intera struttura di raffreddamento, devono essere attentamente bilanciate per garantire che ogni tipo di notebook possa trarre vantaggio dall’impiego di questi dispositivi.

Tuttavia, prima di addentrarci in dettagli più tecnici, è fondamentale sottolineare un aspetto: l’efficacia di una base di raffreddamento dipende in larga parte dalla presenza di prese d’aria sulla scocca inferiore del computer. Pertanto, se il vostro notebook, come nel caso del MacBook Air, non ha prese d’aria sul fondo o sui lati, l’utilizzo di una base di raffreddamento risulterebbe praticamente inutile.

In assenza di tali prese d’aria, tuttavia, non tutto è perduto. Esistono soluzioni alternative, come ad esempio il KLIM Cool, che operano in maniera inversa rispetto alle basi di raffreddamento tradizionali: invece di soffiare aria fresca sulla scocca del notebook, aspirano l’aria calda generata dai componenti interni, contribuendo a ridurre la temperatura generale del sistema.

Adesso che abbiamo chiarito questo punto, è tempo di approfondire i vari fattori da considerare per la scelta della base di raffreddamento più adatta alle tue esigenze. Questi includono, tra gli altri, le specifiche tecniche della ventola, il design della base e il sistema di alimentazione. Valutare attentamente questi elementi ti permetterà di fare un acquisto consapevole e di sfruttare al meglio i benefici che una base di raffreddamento può offrire al tuo notebook.

Quanto deve essere grande la base di raffreddamento?

Il primo aspetto da valutare è la diagonale del proprio notebook, che deve essere compatibile con quella della base di raffreddamento. La maggior parte di questi sistemi di raffreddamento è pensato per portatili da 15 a 17 pollici, pertanto se avete un modello da 14 pollici o più piccolo potreste avere più difficoltà a trovare quello adatto, anche se nulla vieta di posizionare il vostro piccolo notebook su una grande base di raffreddamento. In tal caso, però, le ventole di quest’ultima potrebbero non trovarsi nel punto esatto, compromettendo l’efficienza di raffreddamento. Potete fare in modo che la presa d’aria del portatile si trovi sopra una delle ventole del dispositivo, ma il peso sulla struttura penderà notevolmente su un lato, rischiando che il notebook scivoli dalla base d’appoggio. Suggeriamo quindi di optare per questa scelta solo se il vostro computer è molto leggero o se non trovate una base di raffreddamento pensata appositamente per i portatili più compatti.

Quante ventole deve avere una base di raffreddamento?

Il secondo fattore da considerare quando si acquistano questi dispositivi è il numero di ventole disponibili sull’unità, consci del fatto che la presenza di molte ventole non significa comunque che siamo di fronte a un ottimo sistema di raffreddamento. Molto dipende infatti anche dalla loro dimensione che, se piccola, tende a non garantire un raffreddamento uniforme, bensì ristretto a una determinata zona. La presenza di molte ventole, inoltre, fa sì che la loro velocità non raggiunga elevati giri al minuto, visto che servirebbe altrimenti un’alimentazione più potente di una semplice porta USB. In presenza di tante ventole, la velocità di quest’ultime è infatti limita spesso a circa 1200 RPM.

Le basi di raffreddamento con tante ventole sono quasi sicuramente da preferire se il vostro notebook dispone di diverse prese d’aria, mentre potreste notare migliorie con un sistema a singola ventola qualora il vostro dispositivo avesse solo una piccola apertura nella parte inferiore, magari situata quanto più possibile al centro della scocca.

Quale deve essere la velocità delle ventole?

Espressi in RPM, i giri al minuto della ventola sono fondamentali per un buon raffreddamento. Ovviamente più la ventola gira veloce più il flusso d’aria sarà migliore, ma quale deve essere la velocità minima per far sì che le temperature interne del PC si abbassino? Non esiste un valore minimo, anche perché molto dipende anche dalla qualità della ventola e dal rispettivo design, che potrebbe ad esempio presentare una serie di deflettori di flusso, che aiutano a convogliare meglio l’aria sotto al portatile anche qualora la rotazione non sia elevatissima.

Ad ogni modo, la velocità delle ventole della maggior parte delle basi di raffreddamento si attesta attorno ai 1200/1500 RPM a prescindere dalla dimensione, ma salendo di prezzo fino a raggiungere la soglia dei 100€ è possibile trovare modelli con ventole con velocità oltre i 4000 RPM. Se ben posizionati sopra la presa d’aria del notebook, questi assicurano un abbassamento della temperatura istantaneo, riuscendo a far calare anche di 7-8° le temperature della CPU o della GPU. Chiaramente quest’ultimi sono indicati soprattutto per chi utilizza il notebook per giocare o comunque per tutte quelle operazioni che richiedono tanta potenza di elaborazione per essere completate in tempi ragionevoli.

Le basi di raffreddamento sono rumorose?

Anche in questo caso la risposta è: dipende. Se si imposta la modalità più potente, ossia quella che assicura il maggior numero di RPM, è chiaro che ci si dovrà attendere un minimo di rumorosità. Questa comunque non dovrebbe disturbarvi durante il lavoro, anche perché le basi di raffreddamento sono progettate anche per essere silenziose, oltre che per raffreddare i componenti del PC. La rumorosità potrebbe invece diventare fastidiosa nei modelli ad altissime prestazioni o comunque qualora una delle ventole si avvicini o superi la soglia dei 3000 RPM. Se preferite quindi la massima silenziosità, sappiate che perderete efficienza sul raffreddamento, quindi sta a voi decidere quale e come utilizzare il dispositivo.

La velocità è regolabile?

Quasi tutte le moderne basi di raffreddamento permettono di regolare la velocità della ventola su due o tre impostazioni tramite i pulsanti dedicati situati nella parte frontale. Avere la possibilità di scegliere diverse regolazioni aiuta a gestire non solo il raffreddamento, ma anche la rumorosità. Il nostro consiglio è settare la velocità minima quando si eseguono le operazioni leggere in modo da tenere la rumorosità bassa, aumentando man mano il livello se le operazioni che vi apprestate a fare al PC sono pesanti.

Quanto è importante il design delle basi di raffreddamento?

Le basi di raffreddamento sono solite essere realizzate con un’estetica accattivante, spesso arricchita di LED che, ovviamente, sono sempre utili per dare quel tocco di design al prodotto che potrebbe fare la differenza nella valutazione finale. Nella maggior parte dei casi, la struttura principale di questi dispositivi è la stessa, ossia quasi tutti condividono una superficie piana a rete, con fori più o meno ottimizzati per far sì che il flusso d’aria sia quanto più ottimale possibile. Dovreste quindi concentrarvi su soluzioni che presentano un design raffinato in grado realmente di sfruttare al massimo le prestazioni delle ventole, come ad esempio quello messo a punto da Klim per il suo top di gamma Mistral, che vanta una serie di deflettori di flusso che contribuiscono a creare una pressione d’aria più elevata rispetto a quella garantita da una semplice piastra a rete.

Quale deve essere l’inclinazione delle basi di raffreddamento?

Quasi tutte le basi di raffreddamento permettono di essere inclinate, consentendovi di posizionare il notebook non solo in modo rialzato rispetto alla scrivania, ma anche con un inclinazione che potrebbe migliorare la comodità d’uso durante la scrittura. Se per voi questo aspetto è importante, controllate che la base di raffreddamento abbia la possibilità di essere regolata su numerose inclinazioni, cosicché possiate trovare la posizione più comoda per voi. Allo stesso modo, assicuratevi che la superficie del dispositivo sia antiscivolo, in modo che il notebook possa rimanere stabile, a maggior ragione se si tratta di un modello pesante o da 17 pollici.

Le basi di raffreddamento sostituiscono le ventole del PC?

Le ventole preinstallate all’interno del notebook, ove presenti, sono progettate per assicurare una buona ventilazione e per evitare il surriscaldamento, motivo per cui quelle di una base di raffreddamento funzionano solo come supporto a quelle integrate dal produttore. Tuttavia, quando si gioca o si eseguono programmi pesanti, una buona base di raffreddamento diventa importante per non far alzare troppo le temperature.

Cosa potrebbero causare le alte temperature?

Nel corso della guida abbiamo ripetuto più volte dell’importanza di mantenere il PC alle temperature più basse possibili, soprattutto su un notebook, che sono più sensibili da questo punto di vista, ma non abbiamo approfondito abbastanza sulle possibili conseguenze che potrebbero manifestarsi qualora il portatile (ma anche un desktop) funzionasse costantemente a temperature alte.

Il primo problema causato dalle alte temperature, riscontrabile da subito, è la scocca esterna che diventa man mano sempre più calda. Ciò si percepisce soprattutto quando si appoggiano le dita sulla tastiera. A seconda del modello e di come è strutturato il sistema di raffreddamento, il calore potrebbe concentrarsi di più su un lato o in maniera uniforme sull’intera tastiera. Se per la maggior parte delle persone questo piccolo riscaldamento sulla tastiera, tendente al tiepido, è superfluo e non provoca fastidio, non si può dire lo stesso per gli altri problemi.

In termini di prestazioni, infatti, il notebook ne risente e non di poco, al punto che processore e scheda video diminuiranno le loro frequenze di clock per evitare un eccessivo surriscaldamento, provocato dall’esecuzione di software complessi o da videogiochi dalla grafica realistica. A differenza del piccolo riscaldamento sulla tastiera, la perdita di prestazioni è molto più fastidiosa, anche perché le prestazioni tendono poi a tornare quelle di prima per qualche minuto, per poi abbassarsi di nuovo non appena le temperature raggiungono una soglia troppo alta. Ciò influisce chiaramente sia su un eventuale lavorazione di un progetto audiovisivo, che potrebbe mandare a scatti il software, sia sulle sessioni di gaming, dove si avranno perdite di FPS.

Terzo problema che provocano le alte temperature è il deterioramento prematuro dei componenti, vale a dire una probabilità maggiore di ricorrere all’assistenza e/o alla sostituzione di uno o più componenti che, come saprete, nei notebook è molto più complicato effettuare. Processore e scheda video sono i componenti più a rischio da questo punto di vista, ma vale la pena segnalare anche l’inevitabile calo di autonomia.  Ad ogni modo, ciò si verifica solo se il portatile rimane a temperature alte per lunghi periodi di tempo ogni volta che lo si utilizza.

Quarto e ultimo, ma non meno importante, segnale che potrebbe indicare che il notebook sta funzionando a temperature alte sono i crash improvvisi. In alcuni casi, il dispositivo può spegnersi da solo per proteggere i componenti interni dal surriscaldamento, causando la perdita di dati o danni ai file del sistema. In altri casi, uno o più software che state utilizzando potrebbero arrestarsi senza preavviso, causando ancora una volta perdite o danni ai file del sistema, obbligandovi ad effettuare un ripristino.

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