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De Laurentiis su Giuntoli e la Juve “nemica speculare”. Poi la frase su Conte

Author: Tuttosport

Il Napoli e le strategie future: tra mercato, direttore sportivo e allenatore. A parlare il patron Aurelio De Laurentiis, in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Petrucci per presentare i ritiri degli azzurri, tra Dimaro e Castel di Sangro. Ma sono tanti i temi toccati dal numero 1 del club partenopeo, molti dei quali scottanti. Tra questi, la figura del nuovo direttore sportivo (che, salvo sorprese, dovrebbe essere Giovanni Manna, attuale dirigente della Juventus) e quella dell’allenatore, con precisa domanda su Antonio Conte.

Napoli, l’addio di Giuntoli e il nuovo ds

Dopo i primi interventi sul ritiro estivo e sulla questione stadio (“Puntiamo alla ristrutturazione del Maradona“), De Laurentiis discute delle strategie future del club, a partire dalla nuova figura di direttore sportivo: “Quest’oggi non posso darvi nessuna notizia. Ciò che la stampa ha da tempo fatto circolare è che ci sarà un nuovo diesse, che dovrebbe essere ufficializzato quanto prima“. Nessun riferimento all’attuale direttore sportivo bianconero Manna, seppure la strada sembri ormai tracciata.

E a proposito di intrecci dirigenziali azzurri-bianconeri, De Laurentiis torna sull’addio di Cristiano Giuntoli: “Il mio errore più grande è stato quello di aver aspettato troppo tempo per mandar via chi non voleva rimanere. Se avessi deciso prima su Giuntoli, che voleva andare alla Juve da gennaio… chissà cosa sarebbe successo. Quando capisci che lui fin da piccolo voleva i bianconeri, con noi che siamo nemici speculari della Juventus, ti arrabbi: è come ricevere tante coltellate nel fegato. Ho sbagliato con lui e anche con Spalletti, che mi ha avvisato tardi di non voler rimanere“. Guardando al futuro, Il nuovo direttore sportivo degli azzurri avrà diverse questioni da risolvere appena arrivato, soprattutto quelle riguardanti la permanenza di due big in rosa…

Futuro di Osimhen e Kvaratskhelia

La discussione si sposta sul mercato, ed in particolare le situazioni legate ad Osimhen e Kvaratskhelia: “Se loro due saranno presenti sui manifesti dei ritiri? Chi vivrà, vedrà. Saranno presenti o meno, ve ne farete una ragione. Kvara ha un contratto ancora lungo, sono serenissimo“. E ancora: “Intanto i calciatori sono tutti cedibili. Sul mercato in entrata le scelte nelle campagne acquisti vengono fatte sempre in base allo scouting. Se alcune volte non si rivelano giuste, io la mia parte come investitore l’ho comunque fatta. Non mi sono mai tirato indietro quando c’è stato da investire, anche a gennaio non abbiamo ricorso a prestiti, abbiamo acquistato Ngonge per 20 milioni. Sono io direttamente a scegliere i calciatori, eccezion fatta proprio per Ngonge, che ho voluto io“. Se si parla di futuro, non si può non parlare della guida tecnica…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Napoli e le strategie future: tra mercato, direttore sportivo e allenatore. A parlare il patron Aurelio De Laurentiis, in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Petrucci per presentare i ritiri degli azzurri, tra Dimaro e Castel di Sangro. Ma sono tanti i temi toccati dal numero 1 del club partenopeo, molti dei quali scottanti. Tra questi, la figura del nuovo direttore sportivo (che, salvo sorprese, dovrebbe essere Giovanni Manna, attuale dirigente della Juventus) e quella dell’allenatore, con precisa domanda su Antonio Conte.

Napoli, l’addio di Giuntoli e il nuovo ds

Dopo i primi interventi sul ritiro estivo e sulla questione stadio (“Puntiamo alla ristrutturazione del Maradona“), De Laurentiis discute delle strategie future del club, a partire dalla nuova figura di direttore sportivo: “Quest’oggi non posso darvi nessuna notizia. Ciò che la stampa ha da tempo fatto circolare è che ci sarà un nuovo diesse, che dovrebbe essere ufficializzato quanto prima“. Nessun riferimento all’attuale direttore sportivo bianconero Manna, seppure la strada sembri ormai tracciata.

E a proposito di intrecci dirigenziali azzurri-bianconeri, De Laurentiis torna sull’addio di Cristiano Giuntoli: “Il mio errore più grande è stato quello di aver aspettato troppo tempo per mandar via chi non voleva rimanere. Se avessi deciso prima su Giuntoli, che voleva andare alla Juve da gennaio… chissà cosa sarebbe successo. Quando capisci che lui fin da piccolo voleva i bianconeri, con noi che siamo nemici speculari della Juventus, ti arrabbi: è come ricevere tante coltellate nel fegato. Ho sbagliato con lui e anche con Spalletti, che mi ha avvisato tardi di non voler rimanere“. Guardando al futuro, Il nuovo direttore sportivo degli azzurri avrà diverse questioni da risolvere appena arrivato, soprattutto quelle riguardanti la permanenza di due big in rosa…

Futuro di Osimhen e Kvaratskhelia

La discussione si sposta sul mercato, ed in particolare le situazioni legate ad Osimhen e Kvaratskhelia: “Se loro due saranno presenti sui manifesti dei ritiri? Chi vivrà, vedrà. Saranno presenti o meno, ve ne farete una ragione. Kvara ha un contratto ancora lungo, sono serenissimo“. E ancora: “Intanto i calciatori sono tutti cedibili. Sul mercato in entrata le scelte nelle campagne acquisti vengono fatte sempre in base allo scouting. Se alcune volte non si rivelano giuste, io la mia parte come investitore l’ho comunque fatta. Non mi sono mai tirato indietro quando c’è stato da investire, anche a gennaio non abbiamo ricorso a prestiti, abbiamo acquistato Ngonge per 20 milioni. Sono io direttamente a scegliere i calciatori, eccezion fatta proprio per Ngonge, che ho voluto io“. Se si parla di futuro, non si può non parlare della guida tecnica…

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