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Plusvalenze, si indaga anche sull’Inter: il caso e il rischio effetto domino

Author: Tuttosport

Roma e le operazioni separate

Il quotidiano riporta anche come la tesi degli investigatori, visto quanto riportato nell’informativa finale redatta dal Nucleo Pef della Guarda di Finanza di Roma, depositata agli atti dell’inchiesta, sia che “nell’ambito delle operazioni ‘a specchio’ esaminate, sembra che la contabilizzazione abbia assunto il ruolo non piu? di mezzo, ma quello (…) di fine. Vale a dire che col fine di poter contabilizzare una plusvalenza piu? alta di quella effettiva (…) si decideva di fissare i valori dei calciatori oggetto di scambio a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito se la decisione avesse comportato un incremento della liquidita? da impiegare per l’operazione“.

Una tesi che, per il Fatto Quotidiano, sarebbe indirettamente confermata dalle dichiarazioni di uno degli indagati, ossia il direttore finanziario della Roma Giorgio Francia: “Facendo l’analisi dei contratti, mi ero posto il problema della contabilizzazione. Ho chiesto a colui che firmava il contratto, il dott. Fienga (Guido, ex ad, anche lui indagato, ndr), il quale mi ha riferito che le operazioni dovevano essere trattate come operazioni separate, disgiunte l’una dall’altra“. E in merito alla problematicità di operazioni separate, Francia avrebbe specificato: “Sì, ne abbiamo parlato (con Fienga, ndr). La differenza sta nel fatto che, col principio della permuta, la plusvalenza in bilancio per la cessione dei calciatori della As Roma sarebbe stata più bassa“.

Palla alla Procura di Milano

Per completare il quadro, ci sarebbero dei documenti che testimonierebbero come, a seguito dell’avvio delle indagini sulla Juventus, la proprietà del club giallorosso avrebbe incaricato Orrick (studio legale californiano) di compiere una ricerca interna al fine di comprendere se anche la Roma stessa avesse compiuto plusvalenze simili a quelle del club bianconero. Tra i risultati sarebbero emersi degli scambi contestati successivamente dalla Procura, tra cui quelli sopracitati con l’Inter e relativi al 2018.

Nel documento sarebbero presenti anche 4 e-mail inviate dal club nerazzurro, firmate da Massimo Cosentino, all’epoca dei fatti segretario generale. La prima del 20 giugno con le bozze di contratto del trasferimento; le altre tre con i contratti definitivi, inviate 5 giorni dopo. Infine una mail interna ai dirigenti romanisti, il 3 luglio, in merito alle plusvalenze al 30 giugno 2018, con la cifra di 31.9 milioni. Ora toccherà alla Procura di Milano, che aveva già indagato sulle plusvalenze dell’Inter, archiviando poi le accuse poiché, secondo i pm, non erano emerse condotte finalizzati ad alterare i bilanci 2017/18 e 2018/19. La Procura dovrà capire se, le novità provenienti da Roma, dovrebbero o meno portare ad ulteriori approfondimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Roma e le operazioni separate

Il quotidiano riporta anche come la tesi degli investigatori, visto quanto riportato nell’informativa finale redatta dal Nucleo Pef della Guarda di Finanza di Roma, depositata agli atti dell’inchiesta, sia che “nell’ambito delle operazioni ‘a specchio’ esaminate, sembra che la contabilizzazione abbia assunto il ruolo non piu? di mezzo, ma quello (…) di fine. Vale a dire che col fine di poter contabilizzare una plusvalenza piu? alta di quella effettiva (…) si decideva di fissare i valori dei calciatori oggetto di scambio a un prezzo diverso da quello che sarebbe stato stabilito se la decisione avesse comportato un incremento della liquidita? da impiegare per l’operazione“.

Una tesi che, per il Fatto Quotidiano, sarebbe indirettamente confermata dalle dichiarazioni di uno degli indagati, ossia il direttore finanziario della Roma Giorgio Francia: “Facendo l’analisi dei contratti, mi ero posto il problema della contabilizzazione. Ho chiesto a colui che firmava il contratto, il dott. Fienga (Guido, ex ad, anche lui indagato, ndr), il quale mi ha riferito che le operazioni dovevano essere trattate come operazioni separate, disgiunte l’una dall’altra“. E in merito alla problematicità di operazioni separate, Francia avrebbe specificato: “Sì, ne abbiamo parlato (con Fienga, ndr). La differenza sta nel fatto che, col principio della permuta, la plusvalenza in bilancio per la cessione dei calciatori della As Roma sarebbe stata più bassa“.

Palla alla Procura di Milano

Per completare il quadro, ci sarebbero dei documenti che testimonierebbero come, a seguito dell’avvio delle indagini sulla Juventus, la proprietà del club giallorosso avrebbe incaricato Orrick (studio legale californiano) di compiere una ricerca interna al fine di comprendere se anche la Roma stessa avesse compiuto plusvalenze simili a quelle del club bianconero. Tra i risultati sarebbero emersi degli scambi contestati successivamente dalla Procura, tra cui quelli sopracitati con l’Inter e relativi al 2018.

Nel documento sarebbero presenti anche 4 e-mail inviate dal club nerazzurro, firmate da Massimo Cosentino, all’epoca dei fatti segretario generale. La prima del 20 giugno con le bozze di contratto del trasferimento; le altre tre con i contratti definitivi, inviate 5 giorni dopo. Infine una mail interna ai dirigenti romanisti, il 3 luglio, in merito alle plusvalenze al 30 giugno 2018, con la cifra di 31.9 milioni. Ora toccherà alla Procura di Milano, che aveva già indagato sulle plusvalenze dell’Inter, archiviando poi le accuse poiché, secondo i pm, non erano emerse condotte finalizzati ad alterare i bilanci 2017/18 e 2018/19. La Procura dovrà capire se, le novità provenienti da Roma, dovrebbero o meno portare ad ulteriori approfondimenti.

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