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Missione cinese Chang’e-6: i video e le immagini dal lato nascosto della Luna

Author: Hardware Upgrade

Nella nottata appena trascorsa è riuscita ad atterrare sul lato nascosto della Luna la missione cinese Chang’e-6 che si prefigge di riportare sulla Terra, per la prima volta, campioni di quella faccia del nostro satellite naturale. La missione riprende il collaudato meccanismo di Chang’e-5 che, nel 2020, aveva compiuto la stessa operazione sulla faccia visibile dalla Terra. La Cina è riuscita in questo modo ad allunare per quattro volte con quattro missioni differenti e tutte con pieno successo. Chang’e-3, Chang’e-4 e Chang’e-6 sono attualmente ancora funzionanti anche se le informazioni sulle prime due sono molto scarse. Chang’e-5 invece ha un modulo ancora funzionante nello Spazio mentre il lander sulla superficie lunare è ormai spento.

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La missione Chang’e-6 è stata lanciata il 3 maggio entrando in orbita lunare pochi giorni dopo. Per supportare la missione sul lato nascosto della Luna in precedenza era stato lanciato il satellite per le comunicazioni Queqiao-2 fondamentale sia per questa missione ma anche per Chang’e-4 oltre che per le future missioni che saranno lanciate nei prossimi anni. Dopo la conferma dell’allunaggio attraverso la telemetria, la CNSA ha mostrato anche alcune immagini e video della missione comprese le fasi finali prima del soft-landing.

chang'e-6

La vista della sala controllo e uno dei supporti del lander lunare cinese

Chang’e-6 e il lato nascosto della Luna

La missione cinese ha solo due giorni per compiere tutte le operazioni sulla superficie lunare e già nelle scorse ore ha completato la raccolta dei campioni che sono stati messi al sicuro all’interno di una capsula che è inserita nel modulo ascender. Questo raggiungerà l’orbiter-returner per poi rientrare verso la Terra nei prossimi giorni.

chang'e-6

Render di come appare la sonda durante il campionamento

Il soft-landing dei moduli lander-ascender di Chang’e-6 nella zona del Polo Sud-Aitken alle 0:23’15” del 2 giugno (ora italiana) alle coordinate 41,64°S 153,99°O. Il motore principale da 7500 N è stato spento a pochi metri dalla superficie lasciando che i moduli toccassero il suolo in caduta libera evitando di sollevare regolite lunare e senza scavare un cratere che avrebbe potuto influenzare la sua stabilità.

chang'e-6

Due immagini della fotocamera di navigazione prima dell’allunaggio

Prima di questo evento il sistema, durante l’avvicinamento ha eseguito una scansione della superficie lunare (da 100 metri di quota) per determinare posizione ed evitare ostacoli come pietre o crateri. Il tutto è avvenuto automaticamente e senza supporto umano nelle operazioni.

Subito dopo l’allunaggio, Chang’e-6 ha iniziato a estendere il braccio robotico che raggiunge una lunghezza complessiva di 3,7 metri che può ruotare di 120°. Grazie a un trapano e a una piccola benna è stato possibile raccogliere sia regolite sotto forma di sabbia oltre a piccoli sassi. Attualmente non è chiaro la quantità di campione prelevata dalla superficie lunare ma dovrebbe essere simile a quella di Chang’e-5. Oltre a eseguire la raccolta dei campioni sono stati attivati gli strumenti scientifici come DORN (Detection of Outgassing Radon) del CNES, NILS (The Negative Ions at the Lunar Surface) di ESA/Svezia e il riflettore laser italiano dell’INFN. In precedenza invece era stato rilasciato in orbita lunare il Cubesat ICUBE-Q del Pakistan.

Author: Hardware Upgrade

Nella nottata appena trascorsa è riuscita ad atterrare sul lato nascosto della Luna la missione cinese Chang’e-6 che si prefigge di riportare sulla Terra, per la prima volta, campioni di quella faccia del nostro satellite naturale. La missione riprende il collaudato meccanismo di Chang’e-5 che, nel 2020, aveva compiuto la stessa operazione sulla faccia visibile dalla Terra. La Cina è riuscita in questo modo ad allunare per quattro volte con quattro missioni differenti e tutte con pieno successo. Chang’e-3, Chang’e-4 e Chang’e-6 sono attualmente ancora funzionanti anche se le informazioni sulle prime due sono molto scarse. Chang’e-5 invece ha un modulo ancora funzionante nello Spazio mentre il lander sulla superficie lunare è ormai spento.

La missione Chang’e-6 è stata lanciata il 3 maggio entrando in orbita lunare pochi giorni dopo. Per supportare la missione sul lato nascosto della Luna in precedenza era stato lanciato il satellite per le comunicazioni Queqiao-2 fondamentale sia per questa missione ma anche per Chang’e-4 oltre che per le future missioni che saranno lanciate nei prossimi anni. Dopo la conferma dell’allunaggio attraverso la telemetria, la CNSA ha mostrato anche alcune immagini e video della missione comprese le fasi finali prima del soft-landing.

chang'e-6

La vista della sala controllo e uno dei supporti del lander lunare cinese

Chang’e-6 e il lato nascosto della Luna

La missione cinese ha solo due giorni per compiere tutte le operazioni sulla superficie lunare e già nelle scorse ore ha completato la raccolta dei campioni che sono stati messi al sicuro all’interno di una capsula che è inserita nel modulo ascender. Questo raggiungerà l’orbiter-returner per poi rientrare verso la Terra nei prossimi giorni.

chang'e-6

Render di come appare la sonda durante il campionamento

Il soft-landing dei moduli lander-ascender di Chang’e-6 nella zona del Polo Sud-Aitken alle 0:23’15” del 2 giugno (ora italiana) alle coordinate 41,64°S 153,99°O. Il motore principale da 7500 N è stato spento a pochi metri dalla superficie lasciando che i moduli toccassero il suolo in caduta libera evitando di sollevare regolite lunare e senza scavare un cratere che avrebbe potuto influenzare la sua stabilità.

chang'e-6

Due immagini della fotocamera di navigazione prima dell’allunaggio

Prima di questo evento il sistema, durante l’avvicinamento ha eseguito una scansione della superficie lunare (da 100 metri di quota) per determinare posizione ed evitare ostacoli come pietre o crateri. Il tutto è avvenuto automaticamente e senza supporto umano nelle operazioni.

Impressive feat by Chang’e 6 landing on the moon’s far side with a key role played by the 7500N variable thrust engine. Pan Kuangzhi from CASC highlights the importance of persistence and innovation in advancing core technology. Full HD:https://t.co/Xwc5tz5CVh pic.twitter.com/Re87zgIciO

— CNSA Watcher (@CNSAWatcher) June 2, 2024

Subito dopo l’allunaggio, Chang’e-6 ha iniziato a estendere il braccio robotico che raggiunge una lunghezza complessiva di 3,7 metri che può ruotare di 120°. Grazie a un trapano e a una piccola benna è stato possibile raccogliere sia regolite sotto forma di sabbia oltre a piccoli sassi. Attualmente non è chiaro la quantità di campione prelevata dalla superficie lunare ma dovrebbe essere simile a quella di Chang’e-5. Oltre a eseguire la raccolta dei campioni sono stati attivati gli strumenti scientifici come DORN (Detection of Outgassing Radon) del CNES, NILS (The Negative Ions at the Lunar Surface) di ESA/Svezia e il riflettore laser italiano dell’INFN. In precedenza invece era stato rilasciato in orbita lunare il Cubesat ICUBE-Q del Pakistan.

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