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Ghemon e Gabriele Vagnato al Wired Next Fest 2024 di Milano raccontano la loro idea di comicità

Author: Wired

Gabriele Vagnato ci è nato comico, Ghemon invece lo è diventato dopo una carriera da rapper. I due hanno raccontato dal palco del Wired Next Fest 2024 la loro visione della comicità, concetto sfuggente e contraddittorio, che abbraccia tanti linguaggi espressivi e non smette di misurarsi con i nuovi media: dal web alla tv, fino ad arrivare alla stand-up comedy. “Sono finito a fare il musicista perché mi piace fare musica, ma mi fa stare meglio quando faccio ridere una persona rispetto a quando ricevo un applauso, spiega Ghemon.

Forse perché con la comicità posso esprimermi in modi diversi e posso parlare dell’oggi“. Dal 2023, infatti il cantante avellinese, si mostra in una nuova veste, quella di stand-up comedian, e porta sui palchi di club e teatri di tutta Italia il suo nuovo progetto artistico Una cosetta così: un monologo che racchiude stand-up comedy, teatro e musica che però, per presa di posizione del suo stesso interprete, non è mai stato pubblicizzato sui social. “Mi fanno schifo i soldi, per questo ho deciso di non pubblicizzare i miei spettacoli online“, scherza il cantante. In realtà, spiega di credere molto nel valore della sorpresa e della fiducia di chi lavora per realizzare uno spettacolo, due cose che oggi, nell’epoca del marketing martellante, non si fanno più perché “i social rivelano tutto prima“. È un momento d’oro per la stand-up comedy, spiga Ghemon. “Avendo iniziato la mia carriera nel rap, posso dire che ci sono tanti punti in comune tra queste due forme di espressione – chiosa –: entrambi sono un racconto dell’adesso, una cosa molto vicina alle vite delle persone. Come il rap ha cambiato il linguaggio della musica in Italia, la stand up cambierà la comicità”.

Cosa ne è invece della comicità fatta dalle nuove generazioni? Gabriele Vagnato, classe 2001, spiega che “sul web tutto è più veloce, se non fai ridere entro tre secondi hai già perso il tuo pubblico”. In questo modo, però, l’ironia perde gran parte della sua potenza, spiega. “La comicità è fatta di attese, pause, a volte di improvvisazione”. Per quanto riguarda la comicità in televisione è ancora un’altra storia, dice Vagnato. “È molto più visiva, piuttosto che fatta di parole. Su questo il più bell’insegnamento di Fiorello è stato quello di dirmi di rispettare il pubblico che ti guarda, perché in casa delle persone si entra in punta di piedi“. Nel 2023, infatti, il giovane comico ha lavorato al fianco di Fiorello in Viva Rai 2. “Il programma con Fiorello per me è stato come andare a Oxford, lui è molto generoso, cosa non scontata perché molti artisti tendono a tenersi i consigli per loro stessi“. Siccome Viva Rai 2 andava in onda al mattino presto, in molti dicevano che era troppo presto, ha ammesso. Infatti, “Il vero successo il programma lo ha avuto grazie alle clip andate virali sul web. I social amplificano quello che si fa in televisione.

Author: Wired

Gabriele Vagnato ci è nato comico, Ghemon invece lo è diventato dopo una carriera da rapper. I due hanno raccontato dal palco del Wired Next Fest 2024 la loro visione della comicità, concetto sfuggente e contraddittorio, che abbraccia tanti linguaggi espressivi e non smette di misurarsi con i nuovi media: dal web alla tv, fino ad arrivare alla stand-up comedy. “Sono finito a fare il musicista perché mi piace fare musica, ma mi fa stare meglio quando faccio ridere una persona rispetto a quando ricevo un applauso, spiega Ghemon.

Forse perché con la comicità posso esprimermi in modi diversi e posso parlare dell’oggi“. Dal 2023, infatti il cantante avellinese, si mostra in una nuova veste, quella di stand-up comedian, e porta sui palchi di club e teatri di tutta Italia il suo nuovo progetto artistico Una cosetta così: un monologo che racchiude stand-up comedy, teatro e musica che però, per presa di posizione del suo stesso interprete, non è mai stato pubblicizzato sui social. “Mi fanno schifo i soldi, per questo ho deciso di non pubblicizzare i miei spettacoli online“, scherza il cantante. In realtà, spiega di credere molto nel valore della sorpresa e della fiducia di chi lavora per realizzare uno spettacolo, due cose che oggi, nell’epoca del marketing martellante, non si fanno più perché “i social rivelano tutto prima“. È un momento d’oro per la stand-up comedy, spiga Ghemon. “Avendo iniziato la mia carriera nel rap, posso dire che ci sono tanti punti in comune tra queste due forme di espressione – chiosa –: entrambi sono un racconto dell’adesso, una cosa molto vicina alle vite delle persone. Come il rap ha cambiato il linguaggio della musica in Italia, la stand up cambierà la comicità”.

Cosa ne è invece della comicità fatta dalle nuove generazioni? Gabriele Vagnato, classe 2001, spiega che “sul web tutto è più veloce, se non fai ridere entro tre secondi hai già perso il tuo pubblico”. In questo modo, però, l’ironia perde gran parte della sua potenza, spiega. “La comicità è fatta di attese, pause, a volte di improvvisazione”. Per quanto riguarda la comicità in televisione è ancora un’altra storia, dice Vagnato. “È molto più visiva, piuttosto che fatta di parole. Su questo il più bell’insegnamento di Fiorello è stato quello di dirmi di rispettare il pubblico che ti guarda, perché in casa delle persone si entra in punta di piedi“. Nel 2023, infatti, il giovane comico ha lavorato al fianco di Fiorello in Viva Rai 2. “Il programma con Fiorello per me è stato come andare a Oxford, lui è molto generoso, cosa non scontata perché molti artisti tendono a tenersi i consigli per loro stessi“. Siccome Viva Rai 2 andava in onda al mattino presto, in molti dicevano che era troppo presto, ha ammesso. Infatti, “Il vero successo il programma lo ha avuto grazie alle clip andate virali sul web. I social amplificano quello che si fa in televisione.

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